Chip ARM per soluzioni mobile prodotti da Intel? No, grazie
Affermazione provocatoria ma interessante quella di Jen-hsun Huang, CEO di NVIDIA: Intel produca i chp SoC basati su architettura ARM delle aziende impegnate nel settore mobile, così da meglio sfruttare la propria capacità produttiva
di Paolo Corsini pubblicata il 26 Marzo 2012, alle 11:48 nel canale TelefoniaNVIDIAIntelARM
La produzione di SoC basati su architettura ARM nelle mani di Intel? E' questo quanto propone Jen-Hsun Huang, carismatico CEO di NVIDIA nonché uno dei soci fondatori dell'azienda. Mettere a disposizione dei partner tecnologici di ARM, tra i quali segnaliamo Qualcomm, Apple, Texas Instruments e la stessa NVIDIA, la capacità produttiva delle fabbriche Intel permetterebbe secondo Huang di accelerare la diffusione di dispositivi mobile.
Non solo: per Intel si tratterebbe di una interessante attività di business collaterale, decisamente importante visti i volumi produttivi delle soluzioni mobile presenti ora e in prospettiva attesi per i prossimi anni. Intel vanta una capacità produttiva interna elevatissima ed è di fatto l'azienda con le tecnologie produttive più sofisticate tra quelle presenti sul mercato. Lo spostamento della domanda di mercato verso soluzioni mobile porterà a una crescita inferiore per i tradizionali sistemi PC, dominati da architettura X86. L'utilizzare la propria forza produttiva anche per soluzioni mobile di clienti permetterebbe ad Intel, secondo Huang, di meglio bilanciare gli ingenti costi legati al mantenimento di una struttura produttiva così ampia e complessa.
L'affermazione di Huang, ripresa da Forbes a questo indirizzo, non è ovviamente priva di implicazioni dirette. Intel non sembra essere il candidato ideale per la produzione di soluzioni SoC che sono di fatto dirette concorrenti di proprie architetture, ora poi che l'attenzione dell'azienda americana verso i sistemi mobile è diventata sempre più forte. Più che produrre per conto terzi Intel è interessata a sviluppare un proprio business mobile basato su architetture proprietarie, andando a porre pressione competitiva su ARM e sulle varie aziende che utilizzano le proprietà intellettuali di quest'ultima.
La risposta di Intel non può che essere un secco no, grazie. Jon Carvill, portavoce dell'azienda americana, ha confermato come l'attenzione di Intel alle soluzioni SoC sia legato a prodotti che integrino proprie tecnologie, non alla produzione di chip per conto terzi. Intel ha avviato da tempo una piccola attività di produzione di chip per conto di partner esterni, ma si tratta principalmente di soluzioni FPGAs (Field Programmable Gate Arrays) che non sono in diretta competizione con prodotti sviluppati da Intel ma che casomai possono venir affiancati proprio a questi ultimi.
L'attenzione di Intel nel mondo dei sistemi mobile è tutta per le soluzioni Medfield della famiglia Atom e per le future evoluzioni attese nei prossimi anni. Al CES di Las Vegas prima e al MWC di Barcellona in seguito Intel ha chiaramente rimarcato come intenda entrare direttamente nel settore dei dispositivi smartphone proponendo non solo propri chip SoC ma anche design di riferimento per smartphone completi da fornire ai propri partner.
5 Commenti
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Con intel che spinge x86 anche nel mondo mobile,lavorare per il nemico sarebbe come darsi la zappa sui piedi,avere medfield a 22 nani contro arm che viaggiano a 40 nani o al massimo 32,permette ad intel di ridurre il gap tra architettura arm improntata sull'efficienza contro quella x86 in order meno efficiente ma più flessibile.....Volevo però fare una piccola riflessione:
Apple (attualmente) è allo stesso tempo il più grosso cliente ed il più grosso competior di Samsung.
Volevo però fare una piccola riflessione:
Apple (attualmente) è allo stesso tempo il più grosso cliente ed il più grosso competior di Samsung.
E' vero, però evidentemente Intel preferisce cercare di allargare il proprio business, anche a scapito di ulteriori introiti.
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