A dispetto degli shortage dei componenti, le vendite di smartphone aumentano del 6% nel 2021

Le vendite di smartphone hanno registrato, nel corso del 2021, un incremento del 6% rispetto all'anno precedente. E' Gartner, con la propria più recente analisi di mercato, a certificare questo risultato in crescita che segue un calo nelle vendite del 12,5% registrato nel corso del 2020.

Siamo ancora sotto i valori del 2019, ma la crescita degli ultimi 12 mesi sembra proiettare il settore verso il ritorno completo ai valori pre pandemia. Dobbiamo evidenziare come la prima metà del 2021 sia stata caratterizzata da una forte domanda di mercato da parte dei consumatori, con però varie difficoltà che hanno limitato le vendite nel corso della seconda metà dell'anno. Negli ultimi 3 mesi dell'anno, a titolo di riferimento, le vendite sono calate dell'1,7% rispetto al Q4 2020.

Ben sappiamo infatti come problemi legati alla fornitura dei componenti abbiano impedito ai produttori di far fronte in modo adeguato alla domanda di mercato: nella seconda metà del 2021 non è stato possibile consegnare un quantitativo di smartphone tale da saturare la domanda.

Tutti i top 5 produttori mondiali hanno registrato nel corso del 2021 volumi di vendite in crescita più sostenuta rispetto alla media di mercato, a partire da Samsung che con una quota di mercato del 19% si è confermato essere il primo produttore al mondo. Al secondo posto troviamo Apple con il 16,7% del totale: per la prima la crescita annuale è stata del 7,6%, mentre la seconda ha visto i volumi aumentare del 19,7% rispetto al 2020.

Al terzo posto troviamo Xiaomi con il 13,2% del mercato e una crescita annuale di ben il 29,8%, la più alta tra i top 5 produttori; OPPO è al quarto posto con il 9,6% del mercato e una crescita del 23,7% anno su anno, mentre Vivo è al quinto posto con il 9.5% del totale e un incremento del 26,7% nel corso del 2021. Ad andare male, con un calo combinato del 14,1%, sono tutti gli altri produttori che sommati assieme sono comunque stati in grado di raccogliere una quota del 32% sul totale delle vendite.