5G, dall'inizio della pandemia 288 attacchi contro le (presunte) antenne
ETNO e GSMA hanno diffuso un rapporto in cui spiegano che dall'inizio del 2020 vi sono stati 288 attacchi contro apparecchiature di telefonia, sull'onda della disinformazione che avvolge la tecnologia 5G, ritenuta da molti pericolosa e collegata al COVID, pur in assenza di prove scientifiche.
di Manolo De Agostini pubblicata il 21 Settembre 2021, alle 16:01 nel canale Telefonia5G
La tecnologia 5G è da sempre un vessillo della cosiddetta controinformazione legata al COVID-19, o se preferite di quello che oggi viene chiamato fronte No Vax, contro i vaccini e la presunta dittatura sanitaria imposta a colpi di Green Pass.
In particolare, nei primi mesi della pandemia in Europa, iniziò a circolare la teoria di un collegamento tra la diffusione del Coronavirus e la tecnologia 5G, tanto che prima in Inghilterra e poi in altre parti del mondo, Italia compresa, vi furono atti vandalici contro presunte antenne di nuova generazione. A volte, come nel caso di Maddaloni, gli attacchi finirono per prendere di mira le torri 3G / 4G, lasciando la popolazione senza connettività mobile per giorni.
Parallelamente, molti sindaci emanarono ordinanze contro l'installazione di nuove apparecchiature citando, falsamente, l'assenza di studi scientifici sulla pericolosità della tecnologia.
Stando a un report firmato dalle associazioni ETNO (European Telecommunications Network Operators) e GSMA (GSM Association), dall'inizio del 2020 "la disinformazione sul 5G diffusa online ha provocato oltre 288 attacchi contro le antenne e diversi episodi di violenza contro i lavoratori del settore delle telecomunicazioni in 13 paesi europei (in Italia ci si è quasi arrivati), inclusi 30 attacchi nei primi tre mesi di quest'anno".
Ed è per questo che le due associazioni hanno rilasciato una nuova guida sul 5G destinata ad aiutare le comunità locali europee a comprendere i benefici economici e sociali della nuova generazione della tecnologia mobile. La guida punta, inoltre, a sfatare i miti legati alla sicurezza del 5G e all'impatto ambientale.
Nel report si possono leggere "informazioni fattuali sul 5G" diffuse dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali, nonché approfondimenti legate ai principali studi economici. Inoltre, vi sono riportati esempi concreti sull'uso della tecnologia 5G in nove paesi europei, dalla costruzione navale di precisione in Spagna alle università intelligenti in Estonia. Potete leggere la guida in italiano a questo indirizzo.
"Molte tra le persone preoccupate per il 5G e il cancro citano la classificazione dei segnali radio come potenziali cancerogeni", si legge in un passaggio. "Tale classificazione è stata sviluppata dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) nel 2011. L'IARC collocava i segnali radio nello stesso gruppo del consumo di verdure sottaceto (ovvero "potenziali cancerogeni") perché c'erano evidenze limitate che potessero causare il cancro negli esseri umani. Le carni lavorate hanno una classificazione più alta rispetto ai segnali radio, perché ci sono evidenze più forti che il loro consumo possa causare il cancro negli esseri umani".
"La classificazione IARC distingueva le sorgenti di radiofrequenza personali (come i telefoni usati vicino alla testa), ambientali (come le antenne) e professionali (per chi installa ed effettua la manutenzione di apparecchiature di telecomunicazione). È importante notare che a seguito della classificazione, l'OMS non ha raccomandato alcuna modifica ai limiti di esposizione per reti e dispositivi wireless. Sono in corso ulteriori ricerche per affrontare eventuali incertezze".
"Gli studi fino ad oggi non forniscono alcuna indicazione sul fatto che l’esposizione ambientale a campi RF, come da stazioni base, aumenti il rischio di cancro o di qualsiasi altra malattia", recita un altro passaggio citando l'OMS. Non bisogna dimenticare che anche l'International commission on non-ionizing radiation protection (Icnirp) ha affermato di non aver raccolto alcuna prova che suggerisce che le tecnologie 5G rappresentino un rischio per la salute umana.
Le due associazioni sottolineano che il 5G è conforme alle linee guida internazionali sulla sicurezza e che i rapporti mostrano che la piena diffusione del 5G in Europa potrebbe portare a 2,4 nuovi milioni di posti di lavoro entro il 2025 e generare 113 miliardi di euro all'anno di PIL.
57 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl popolino ignorante è rimasto ai livelli del medioevo...peggio !
La folla inferocita con le torce accese a caccia di streghe o manufatti maledetti. E siamo nel ventunesimo secolo.
Che poi bastava usare il web è documentarsi, questi vandali trogloditi avrebbero scoperto che anche in paesi dove il 5g è totalmente assente, o molto probabilmente nella loro stessa città, ci sono comunque stati casi e casi di infetti.
É come se la morosa vi desse un calcio nelle palle con le scarpe a punta perchè vi ha sgamato mentre avevate la mani sulle parti intime di un'altra.
Secondo la logica di questi "minus" la colpa sarebbe stata della ditta che produceva le suddette scarpe.
Mamma mia, leggere certe notizie nel 2021 fa veramente riflettere, pure violenza contro i tecnici, roba da non credere, veramente...
Però la gente, minus compresi, lo smartphone con segnale pieno per mandare tutte le varie minchiatelle h24 lo vogliono ! Ma ovviamente la antenne devono stare lontano da casa loro...e certo !
...prima che me lo domandiate, vivo circondato da antenne 4G/5G distanti qualcuna anche meno di un chilometro in linea d'aria...così giusto per chiarire...
Talmente ovvio che è ovvio solo a te.
magari ha scritto fumando una Marlboro
Nel tuo caso il danno è ormai irreversibile.
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