Western Digital e Kioxia: 6,5 exabyte di memoria 3D NAND da buttare. Colpa di una contaminazione
Almeno 6,5 exabyte di memoria 3D NAND realizzata da Kioxia e Western Digital in due stabilimenti in Giappone sono inutilizzabili a causa di una contaminazione di un materiale usato durante la loro produzione. Un problema che potrebbe portare a scarsità della memoria e quindi a un aumento dei prezzi finali.
di Manolo De Agostini pubblicata il 10 Febbraio 2022, alle 06:03 nel canale StorageWestern DigitalKioxia
Western Digital e Kioxia hanno reso noto che sul finire di gennaio la contaminazione di un materiale usato nei processi di fabbricazione della memoria 3D NAND (BiCS) ha reso inutilizzabili "almeno" 6,5 exabyte di memoria 3D NAND flash, usata negli SSD e in numerosi dispositivi di elettronica di consumo.
Il problema si è verificato presso gli impianti giapponesi Yokkaichi Plant (prefettura di Mie) e Kitakami Plant (prefettura di Iwate). "Stiamo attuando le misure necessarie per riportare le strutture al normale stato operativo il più rapidamente possibile. L'azienda non prevede che la spedizione della memoria NAND flash 2D tradizionale ne risentirà e continuerà a fare ogni sforzo per ridurre al minimo l'impatto sui clienti", si legge in una nota di Kioxia, a cui è seguita quella di WD in cui si parla esplicitamente dell'impatto del problema.

Seppur sia troppo presto per avere un quadro chiaro dell'impatto sulla filiera dell'archiviazione, la perdita di 6,5 milioni di terabyte potrebbe avere un risvolto negativo sia sulla disponibilità dei prodotti finali che sui loro prezzi finali. Il tutto mentre da più di un anno la carenza di semiconduttori è tra i temi centrali della scena hi-tech.
"L'azienda sta lavorando a stretto contatto con il partner della joint venture, Kioxia, per implementare le misure necessarie che riporteranno le strutture al normale stato operativo il più rapidamente possibile".
Questa frase del comunicato stampa di WD fa intendere che il danno potrebbe essere anche maggiore in termini di memoria 3D NAND perduta, in quanto oltre alla contaminazione i due impianti potrebbero essere stati costretti a interrompere momentaneamente la produzione per i controlli di rito.
Aaron Rakers, analista di Wells Fargo, ipotizza che l'impatto di questo problema potrebbe essere ben più alto dei 6,5 exabyte indicati, arrivando a toccare 16 exabyte, un numero che equivarrebbe a circa il 10% delle consegne di memoria 3D NAND in un trimestre. "I prezzi delle memorie flash aumenteranno di sicuro, dando ulteriore carburante alla tendenza di crescita dei prezzi dei componenti legata allo shortage", ha affermato Hideki Yasuda, analista dell'Ace Research Institute.
Al momento non è chiaro se la memoria 3D NAND contaminata sia finita in qualche prodotto e sia necessario un richiamo. È chiaro che le due aziende stanno appurando il tutto con i partner a cui forniscono la memoria, ma serve tempo.
In genere occorrono circa tre mesi prima che un chip passi da un wafer di silicio a essere un prodotto finito che può essere utilizzato in un dispositivo elettronico. Kioxia ha dichiarato che per il momento farà affidamento al suo inventario per soddisfare le richieste, ma le consegne subiranno comunque un calo. Kioxia ha commercializzato l'8,5% della capacità mondiale di SSD nel 2021, mentre Western Digital ha toccato il 15,4% stando alle analisi di mercato.













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8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoHo fatto un conto al volo: escludendo telefoni e tablet, io in casa ho (tra computer e dischi esterni) un totale di 9 terabyte di spazio di archiviazione, dei quali utilizzati circa metà (c'è da dire che un paio di dischi da 1 tera sono adibiti a backup)
La prossima crisi è alle porte.
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