SSD con prezzi ancora più competitivi, parola di OCZ

Il CEO di OCZ analizza il mercato degli SSD, parlando di costi di produzione ed esponendo importanti previsioni circa il futuro
di Gabriele Burgazzi pubblicata il 09 Novembre 2009, alle 10:38 nel canale StorageOCZ
La principale caratteristica che ha ancora limitato la diffusione delle unità a stato solido è rappresentata dal prezzo: nonostante i costi al pubblico siano calati verticalmente nel corso dell'ultimo anno, il confronto con gli hard disk tradizionali mostra ancora un evidente divario nel prezzo per GB. Ryan Petersen, CEO di OCZ, durante una breve intervista ad X-bit labs ha affermato che in un periodo compreso tra i 3 e i 5 anni la situazione cambierà drasticamente e vedrà soprattutto il costo per GB scendere allo stesso livello degli HDD.
“This dual usage pairing an SSD as a boot drive with a HDD for mass storage will persist during the transition period, but as you move three to five years out the prices per gigabyte for SSDs will continue to get closer. As the delta decreases, adoption of SSDs will only increase and we will definitely see this transition in PCs.”
Le parole del CEO di OCZ mettono in luce come l'attuale scenario tipico delle unità SSD preveda comunque l'affiancamento di una soluzione HDD tradzionale, la base su cui archiviare le pesanti moli dati. La transizione completa verso le proposte SSD è solo una questione di tempo e di discesa dei prezzi: in un periodo compreso tra i 3 e i 5 anni i prezzi saranno pareggiati. Il CEO ha poi continuato affermando:
“Flash movement is hard to predict and it is hard to say what will happen between now and the end of next year. There are sure to be the usual issues including limited shortages followed by oversupply. While we are looking for NAND prices to drop on a price per GB basis, we have not seen in the last decade prices increase on the level we are seeing now, these recent changes are primarily driven by process technology shrinks and wafer size increases”.
Le conclusioni di Ryan Petersen evidenziano come sia difficile al momento riuscire a prevedere con certezza quale sarà l'evoluzione del mercato degli SSD nei prossimi anni: ci saranno sicuramente importanti problematiche da affrontare. Periodi di mancanza di chip saranno alternati da momenti di sovraproduzione. L'attuale crescita dei prezzi è solo una di queste fasi, dovuta alle migliorie che le aziende stanno apportando, dalle tecnologie di miniaturizzazione ai nuovi wafer impiegati.
11 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoConsiderazioni:
-€ OCZ 64G > intel 80G
-OCZ dovrebbe calare i prezzi in generale
-Intel introvabili
-Prezzi fermi da oltre 6 mesi
-Produzione scarsa da parte di intel (in relazione alla precedente)
-Spero spariscano SSD basati su JMF602
-Pochi rivenditori italiani che hanno SSD che non siano le serie vecchie basate su Jmicron
-Mancanza di concorrenza con SSD e controller validi, ma soprattutto acquistabili facilmente
PS all'inizio pensavo fosse questo Petersen...
Tutti più o meno allo stesso prezzo però.
In certi negozi puoi trovare un Solid2 (indilinx, ottimo per pc con solo SATA1) con prezzo simile ad un Agility (Indilinx), ad un Apex (Jmicron), ad un Vertex (Indilinx) ad un vecchio Solid (Jmicron), ad un Core (Jmicron) ecc...con tutte le differenze che, chi segue gli ssd, sa esserci in questi prodotti di generazioni differenti.
OCZ in questo non aiuta proponendoli a prezzi non adeguati. Se ci fosse un Agility da 120GB a 200-210€ invece che a 270-280€ allora si che sarebbe un'alternativa ad un Vertex da 300-320€ e sopratutto ad un Intel 80GB da 200€ (circa), che con quel prezzo e quelle prestazioni è imbattibile.
Analizziamo i fatti:
il costo di un ssd è determinato per buona parte dal costo dei chip flash. Questi a loro volta sono determinati dalle capacità produttive; quindi, le tecniche litografiche sempre più spinte da un lato possono contribuire alla diminuzione dei costi. Ma siamo a 32nm e voci corrono che non ci si possa spingere sotto ai 18. Sono 2 steps o al massimo 3...
L'altro modo di ridurre i costi è che la domanda aumenti e quindi aumentino le fabbriche. Ma sebbene possa immaginare un futuro dove qualsiasi pc ha un disco SSD come disco di sistema, non riesco a capire come un mercato possa spingere sull'utilizzo di dischi SSD da 2 o + terabyte che conterranno files multimediali da utilizzare al max a 10mbit/s... 20, esageriamo!
Una terza via, forse quella più plausibile, è l'utilizzo di tecnologie MLC spinte, come quella presentata qualche tempo fa su questo sito, che permetteva lo stoccaggio di 4bits per cella. Probabilmente un connubio di questa tecnologia con un controller in grado di minimizzare i ricorrenti problemi prestazionali dei chips basati su celle MLC è in grado di tener testa ai dischi "a disco" dal taglio di 2, 3, 4gb a pezzo, che verranno presentati a prezzi veramente concorrenziali nei prossimi tempi.
Quindi alla fine al consumatore finale (e allo sviluppatore iniziale!) non cambierà nulla, si avranno comunque dischi piccoli e veloci per il sistema e i programmi e dischi grandi per i dati multimediali.
Se per l'appunto fossi un'imprenditore di una sw house mi concentrerei sulla realizzazione e diffusione di un fs che riesca ad utilizzare queste due tipologie di storage, veloce ma piccola e lenta ma capiente, in maniera automatica distinguendo tramite dei metadati quali sono i files al quale si deve accedere in tempo reale con una banda relativamente stretta, e quali invece i files che devono essere pronti all'uso quanto più immediatamente possibile.
e poi: ora 1 tb su meccanico costa circa 60-70 euro (5-10 cent/gb), tra 5 anni,se esisteranno ancora-molto probabile- sarà probabilmente il prezzo per 10tb...non me li vedo i ssd da 10 tb allo stesso prezzo
la verità è che gli SSD è vero che si avvicineranno agli HD tradizionali come costi....ma è pur vero che le memorie al momento hanno solo 2 step di die shrink e poi???? nel frattempo gli HD continueranno a stipare sempre + roba....insomma il raggiungimento del pareggio del costo non lo vedo proprio....forse mettendoci nel conto anche la bolletta enel...ma anche gli hd di oggi consumano 10watt al max...cioè sono trascurabili rispetto al resto....(LCD in primis)..
ciao pat
Analizziamo i fatti:
il costo di un ssd è determinato per buona parte dal costo dei chip flash. Questi a loro volta sono determinati dalle capacità produttive; quindi, le tecniche litografiche sempre più spinte da un lato possono contribuire alla diminuzione dei costi. Ma siamo a 32nm e voci corrono che non ci si possa spingere sotto ai 18. Sono 2 steps o al massimo 3...
L'altro modo di ridurre i costi è che la domanda aumenti e quindi aumentino le fabbriche. Ma sebbene possa immaginare un futuro dove qualsiasi pc ha un disco SSD come disco di sistema, non riesco a capire come un mercato possa spingere sull'utilizzo di dischi SSD da 2 o + terabyte che conterranno files multimediali da utilizzare al max a 10mbit/s... 20, esageriamo!
Una terza via, forse quella più plausibile, è l'utilizzo di tecnologie MLC spinte, come quella presentata qualche tempo fa su questo sito, che permetteva lo stoccaggio di 4bits per cella. Probabilmente un connubio di questa tecnologia con un controller in grado di minimizzare i ricorrenti problemi prestazionali dei chips basati su celle MLC è in grado di tener testa ai dischi "a disco" dal taglio di 2, 3, 4gb a pezzo, che verranno presentati a prezzi veramente concorrenziali nei prossimi tempi.
Quindi alla fine al consumatore finale (e allo sviluppatore iniziale!) non cambierà nulla, si avranno comunque dischi piccoli e veloci per il sistema e i programmi e dischi grandi per i dati multimediali.
Se per l'appunto fossi un'imprenditore di una sw house mi concentrerei sulla realizzazione e diffusione di un fs che riesca ad utilizzare queste due tipologie di storage, veloce ma piccola e lenta ma capiente, in maniera automatica distinguendo tramite dei metadati quali sono i files al quale si deve accedere in tempo reale con una banda relativamente stretta, e quali invece i files che devono essere pronti all'uso quanto più immediatamente possibile.
è 1 step solo praticamente; Intel sta per passare alla produzione di memorie a 20 nm, il che portera al taglio di 1/3 del prezzo; quindi è come se oggi ti portassi a casa 80 Gb a 150 euro se non meno; di certo sanno gia come andare sotto i 18, quindi è bene o male sensato quello che ha affermato; se l'anno prossimo avremo i 20 nm fra 2-3 anni avremo i 10 nm il che portera a prezzi veramente bassi, contando poi che anche il costo della progettazione del controller verra spalmato su molti piu pezzi;
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