Seagate svela il primo hard disk con interfaccia PCIe NVMe
Seagate ha mostrato il primo hard disk con interfaccia PCIe NVMe. Riduzione del costo totale di proprietà, consumi inferiori, prestazioni superiori e semplificazione dell'infrastruttura sono solo alcuni dei vantaggi promessi.
di Manolo De Agostini pubblicata il 11 Novembre 2021, alle 12:21 nel canale StorageSeagate
Nel corso della OCP Global Summit, la statunitense Seagate ha dimostrato il primo hard disk con interfaccia NVMe, confermando che il protocollo Non-Volatile Memory Express è adattabile anche agli cosiddetti dischi rigidi. "L'implementazione fornisce il supporto del protocollo NVMe integrato all'interno del controller dell'HDD stesso e non richiede bridge. L'obiettivo è spianare la strada a un'interfaccia NVMe consolidata tra HDD e SSD".
A detta di Seagate, l'implementazione di un HDD NVMe nelle infrastrutture di storage permette di ottenere diversi benefici, come la riduzione del costo totale di proprietà, consumi inferiori, prestazioni superiori, semplificazione dell'infrastruttura e molto altro. L'azienda ha mostrato il funzionamento dell'hard disk NVMe in un proof of concept JBOD, una soluzione 2U a 12 bay con uno switch PCIe per collegare i vari dischi.
Un singolo protocollo per più tecnologie di storage dovrebbe semplificare l'installazione e la gestione dei datacenter, ma anche spianare la strada ad hard disk più veloci come quelli con più attuatori che potrebbero incontrare un collo di bottiglia con le tradizionali interfacce SATA 6 Gbps o SAS 12 Gbps.
I primi sample di HDD NVMe saranno consegnati ad alcuni clienti nel settembre 2022, con una commercializzazione prevista per metà 2024, quando gli hard disk dovrebbero avere una capacità di 30-40 TB (stando all'ultima roadmap). Al momento, l'azienda statunitense rivolge questa novità solo al mondo dei datacenter, ma in futuro non è da escludere che raggiunga anche i PC tradizionali.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoGli HD meccanici non sfruttano neanche lontanamente la banda del vecchio SATA 3.0 (effettivi 600 MB/s) e adesso vogliono usare questo nuovo standard? Finiscono per consumare linee PCIExpress da usare per altre periferiche.
Gli HD meccanici non sfruttano neanche lontanamente la banda del vecchio SATA 3.0 (effettivi 600 MB/s) e adesso vogliono usare questo nuovo standard? Finiscono per consumare linee PCIExpress da usare per altre periferiche.
Non è esattamente così come dici e basta, perché sui canali sata3 (es: 4x sata3) hai teoricamente 6Gb+6Gb+6Gb+6Gb, MA: il chipset se deve gestirli tutti, non ci stà dietro, saturandosi e quindi i tuoi 6Gbx4 teorici, arrivano ad un massimo ad esempio di 2Gb totali.
Questo è una serie di benchmark fatti su varie schede SATA e SAS più o meno performati e costose
https://forums.unraid.net/topic/413...g-parity-check/
mentre, per esempio sulla PCIe 1.0 16x gestisce 4GB/s (circa 32Gb/s), i dischi potrebbero realmente andare a 6Gbx4.
Io nel mio vecchio sistema avevo installato proprio due Hardisk (SATA) da 250 GByte ciascuno appunto i Velociraptor di Western Digital con regime di rotazione dei piatti pari a 10000 RPM; configurando questi in RAID 0 devo dire che allora ottenni prestazioni di tutto rispetto, successivamente quando il costo degli SSD SATA divenne più accessibile, mi venne l'idea di montarne uno nel mio vecchio computer mantenendo però il volume RAID 0 preesistente; in questo modo ebbi la possibilità di misurare le prestazioni di entrambi e rilevai che benché gli SSD fossero in assoluto più performanti (e ci mancherebbe che non fosse stato così il volume RAID 0 era comunque all'altezza di competere, anzi nell'uso pratico non notavo differenze prestazionali (rumore a parte)
Io nel mio vecchio sistema avevo installato proprio due Hardisk (SATA) da 250 GByte ciascuno appunto i Velociraptor di Western Digital con regime di rotazione dei piatti pari a 10000 RPM; configurando questi in RAID 0 devo dire che allora ottenni prestazioni di tutto rispetto, successivamente quando il costo degli SSD SATA divenne più accessibile, mi venne l'idea di montarne uno nel mio vecchio computer mantenendo però il volume RAID 0 preesistente; in questo modo ebbi la possibilità di misurare le prestazioni di entrambi e rilevai che benché gli SSD fossero in assoluto più performanti (e ci mancherebbe che non fosse stato così il volume RAID 0 era comunque all'altezza di competere, anzi nell'uso pratico non notavo differenze prestazionali (rumore a parte)
Da quanto è scritto nell'articolo probabilmente non è necessario aumentare la velocità di rotazione dei dischi; parla di HDD con più attuatori per altrettanti gruppi di testine ognuno in grado di muoversi indipendentemente in modo da leggere/scrivere contemporaneamente su porzioni differenti dei piatti.
Ps
Una cosa del genere è parecchio che l'avevo immaginata e non mi spiegavo il perché nessun produttore di HDD l'avesse mai realizzata
Io nel mio vecchio sistema avevo installato proprio due Hardisk (SATA) da 250 GByte ciascuno appunto i Velociraptor di Western Digital con regime di rotazione dei piatti pari a 10000 RPM; configurando questi in RAID 0 devo dire che allora ottenni prestazioni di tutto rispetto, successivamente quando il costo degli SSD SATA divenne più accessibile, mi venne l'idea di montarne uno nel mio vecchio computer mantenendo però il volume RAID 0 preesistente; in questo modo ebbi la possibilità di misurare le prestazioni di entrambi e rilevai che benché gli SSD fossero in assoluto più performanti (e ci mancherebbe che non fosse stato così il volume RAID 0 era comunque all'altezza di competere, anzi nell'uso pratico non notavo differenze prestazionali (rumore a parte)
Aumentare la velocità di rotazione non è una buona soluzione in HDD che hanno 5 o 6 piatti. I Velociraptor infatti erano dischi super veloci ma anche piccoli in capacità.
Con questi elefanti a 10.000 giri le potenze e le temperature raggiunte sarebbero ingestibili. Senza contare i problemi di precisione di meccanica delle testine.
Ps
Una cosa del genere è parecchio che l'avevo immaginata e non mi spiegavo il perché nessun produttore di HDD l'avesse mai realizzata
Perché mettere 2 attuatori non è cosa semplice.
Diversi anni fa esisteva già un HDD con 2 attuatori (un Connor) ma poi la cosa non ha preso piede per via della complicazione necessaria per gestire 2 attuatori che si disturbano a vicenda meccanicamente e delle logiche necessarie per gestire scritture (e scritture + letture) simultanee quando con un attuatore solo la cosa non è ovviamente possibile.
Comunque puoi mettere tutta la cache che vuoi in un HDD Meccanico ma non colmerai mai le prestazioni di un SSD se non momentaneamente e solo in scrittura. E mai potrai avvicinarti alle latenze di un SSD (che a loro volta sono molto superiori a quelle della memoria X-Point che purtroppo a quanto pare non sarà ulteriormente sviluppata).
Il giochino della cache (compresa quella del SO) a monte della flash per far sembrare i propri SSD veloci lo usano (e ci credono) un po' tutti e infatti lo vedi dalle recensioni delle pennette USB che nei bench vanno come delle saette ma poi se cerchi di copiarci un film da 4 giga a metà si impuntano tutte e dalle centinaia di GB/s che facevano prima scendono a scrivere a 20MB/s se sei fortunato. E ci mettono 5 minuti a completare il lavoro, anche se sono USB3.2 Gen2x2 o quale che sia la sigla astrusa che hanno inventato per descrivere il protocollo USB3 più veloce tra i veloci.
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