Seagate sa come si fa: ecco cosa serve per creare hard disk da 120 TB

Seagate ha illustrato durante un evento con gli analisti una serie di innovazioni che nel corso degli anni la porteranno a creare hard disk con capacità fino a 120 terabyte in grado di conservare un vantaggio in termini di costo per gigabyte rispetto agli SSD.
di Manolo De Agostini pubblicata il 11 Marzo 2021, alle 12:41 nel canale StorageSeagate
Gli SSD stanno prendendo sempre più campo in tutti i settori di mercato, ma questo non significa che gli hard disk spariranno a breve. Certo, il loro mercato si sta riducendo progressivamente, concentrandosi nel mondo enterprise e in alcuni ambiti ben precisi dove l'alta capacità di archiviazione e il basso prezzo sono più importanti delle mere prestazioni. La statunitense Seagate ha una roadmap di innovazioni ben strutturata che, salvo intoppi, la vedranno realizzare hard disk da circa 50 TB (terabyte) entro il 2026, per superare i 120 TB dopo il 2030.
Dopo anni di sviluppo, la tecnologia heat-assisted magnetic recording (HAMR) è oggi realtà e l'obiettivo è arrivare a spremerla fino a circa 90 TB. HAMR permette di salvare dati occupando meno spazio e in modo sempre più denso, conservando la stabilità magnetica. Un diodo laser collegato a ogni testina di registrazione scalda i piccoli punti sul piatto, permettendo così alla testina di invertire la polarità magnetica di ogni bit stabile in modo da consentire la scrittura del nuovo dato.
Seagate si aspetta di passare dai 20 TB attuali a oltre 30 TB nel 2023, per superare i 40 TB nel biennio 2024-2025 e andare oltre i 50 TB nel corso del 2026. Per creare un disco da 40 TB con 9 piatti (come l'attuale modello HAMR da 20 TB), l'azienda dovrà raggiunge una densità di 2,6 Tb per pollice quadrato, il doppio di quella odierna. In realtà Seagate ha già ottenuto quel risultato in laboratorio, ma è necessario del tempo per mettere a punto un intero disco (testine, elettronica, ecc.).
Per arrivare a 100 TB nel 2030 e poi spingersi a 120 TB, Seagate dovrà adottare un nuovo tipo di supporto che consenta di raggiungere densità areali superiori. La tecnologia attuale permette di spingersi fino a 4 / 6 terabit per pollice quadrato, arrivando a quei 90 TB di capacità indicati in precedenza. Per superare i 100 TB Seagate dovrà adottare un supporto "ordered granular" con densità tra 5 e 7 terabit per pollice quadrato. Andare oltre richiederà di usare un supporto "fully bit patterned" in grado di alzare l'asticella fino a 8 Tb per pollice quadrato.
"Vediamo un'opportunità per scalare questo progetto con supporti granulari nell'intervallo tra 4 e 6 Tb per pollice quadrato, a quel punto abbiamo in programma di aggiungere patterning in una dimensione tramite l'uso di un supporto ordered granular", ha detto John Morris, CTO di Seagate. "Ci aspettiamo che sia un trampolino di lancio per portare la gamma da 5 a 7 Tb per pollice quadrato. Quindi passeremo a supporti fully patterned per arrivare a densità di 8 terabit per pollice quadrato e anche oltre".
Se le idee sul fronte delle capacità sembrano piuttosto chiare, Seagate sa bene che deve anche migliorare le prestazioni, in particolare quelle casuali. Con la tecnologia Mach.2, che sfrutta due attuatori con più testine di lettura e scrittura, Seagate può quasi raddoppiare le prestazioni di input e output al secondo per terabyte e, al contempo, migliorare sensibilmente le prestazioni sequenziali. Attualmente la tecnologia Mach.2 si trova solo all'interno di unità destinate ai datacenter, e al momento Seagate non ha detto se intende adottarla anche in altri settori, anche se probabilmente l'aumento della capacità nei prossimi anni richiederà di farlo.
Infine, Seagate ha parlato di TCO, ovvero il total cost of ownership (il costo dell'acquisto più quello operativo di un prodotto) degli hard disk: rimarrà basso per molti anni a venire. L'azienda ritiene che i dischi magnetici continueranno a guidare in termini di costo per gigabyte, e per questo motivo anche negli anni a venire il 90% dei dati nel cloud sarà archiviato su hard disk.
7 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoQuando davvero saranno realtà allora ne perleremo.
Per la questione SATA non mi preoccuperei, se davvero produrranno nuovi dischi ad altissima capacità non ci vorrà nulla ad aggiornare anche il collegamento, non è certo quello il problema
seagate ha già modelli sata3 da 14 TB con e velocità sequenziali vicine a 500 MBs....
a memoria ironwolf (anche pro)
120TB gestiti con quali performance ? patetici !
Poi di certo non saranno per il mercato consumer, se non stanno in mirroring se si guasta uno di questi perdi 120TB in un colpo solo
Ma va va...
maledette 154345 tab di chrome xD
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