Primi SSD rugged con crittografia da pureSilicon
Non solo prestazioni nel mirino dei produttori di Solid State Drive. Ecco un esempio di come l'offerta di SSD si stia adattando ad ogni esigenza di mercato.
di Alessandro Bordin pubblicata il 29 Ottobre 2008, alle 13:23 nel canale StorageL'azienda pureSilicon non è certo fra quelle nominate con più frequenza parlando di soluzioni storage. Balza però agli onori della cronaca grazie alla presentazione di una famiglia di Solid State Drive con due caratteristiche importanti. Oltre ad essere di tipo "rugged", ovvero studiata per resistere a fattori ambientali ostili, incorpora anche un chip per la crittografia dei dati, rendendo quindi i dischi della famiglia Renegade i primi SSD ad ottenere la certificazione FIPS, Federal Information Processing Standard.
Come si può facilmente intuire dalle specifiche riportare in tabella, le prestazioni non sono certo l'obiettivo primario di questa unità, che nasce per utilizzi in ambito militare, aerospaziale et similia. Anzi, a ben guardare le prestazioni sono l'ultimo dei problemi, trascurate in nome della sicurezza al massimo livello possibile. Risulta un po' indigesto leggere un valore di random wirte di soli 8MB al secondo, mentre risulta tollerabile quello di 40MB al secondo in lettura.
Il motivo di un valore così basso in scrittura è proprio nella crittografia effettuata "al volo", che porta con sé lo svantaggio di rallentare drasticamente il trasferimento di dati. Quello che importa però, su questa unità, è che i dati contenuti siano al sicuro. E' il motivo per cui, crittografia a parte, l'unità nasce con uno chassis in alluminio anodizzato ricavato dal pieno, a sua volta incluso in una bordatura di materiale gommoso di diverse forme, anche a richiesta, per poter essere installato praticamente ovunque. Stupisce inoltre l'operatività garantita da -45°C a +85°C, così come il MTTF di ben 2 milioni di ore.
Non si fa menzione della tipologia di chip utilizzati, ma è verosimile attendersi che a trovare posto nelle unità Renegade vi siano degli SLC. Anche in questo caso, il motivo non sono le prestazioni, ma la maggiore longevità di questi chip. La crittografia infatti è sicuramente causa di maggiori cicli di lettura e scrittura sul Solid State Drive, per cui quale sarebbe stato imprudente adottarla utilizzando chip MLC, notoriamente meno longevi.
I modelli Renegade saranno venduti nei tagli da 4, 8, 16, 32 e 64GB, sia in
versione SATA che PATA, così come nei form factor 1,8" e 2,5". Prezzi? Nessuna
indicazione, ma probabilmente in linea con quelli degli equipaggiamenti dei
settori a cui sono destinati, ovvero elevatissimi.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoProbabilmente perchè il collo di bottiglia è il modulo di cifratura....
(hai mai visto dei moduli SLC su dischi non cifranti a meno di 90MB+/s in lettura?)
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