Intel Smart Response: SSD quali memoria cache

Una delle principali novità del chipset Intel Z68, al debutto a Maggio, è l'integrazione della tecnologia di caching Smart Response, basata su unità SSD
di Paolo Corsini pubblicata il 26 Aprile 2011, alle 16:41 nel canale StorageIntel
Una delle novità previste da Intel per il chipset Z68, soluzione compatibile con i processori della famiglia Sandy Bridge che debutterà nel corso del mese di Maggio come indicato in precedenti notizie, è una tecnologia di caching via unità SSD.
La logica di funzionamento è molto semplice, come segnalato dal sito VR-Zone a questo indirizzo: Intel Smart Response, questo il nome della tecnologia, verrà inserita all'interno del pacchetto Intel Rapid Storage Technology (RST) versione 10.5. Il principio vede un SSD che opera come memoria cache tra la memoria di sistema e il sistema di storage tradizionale di tipo meccanico, permettendo di velocizzare gli accessi e le prestazioni complessive.
La risultante è quella di massimizzare la capacità di archiviazione propria degli hard disk tradizionali, disponibili per giunta a costi d'acquisto contenuti, con la velocità propria delle unità SSD, accessibili invece con capienze ben più ridotte. Vediamo quali siano i requisiti di sistema per il corretto funzionamento della tecnologia Intel Smart Response:
- scheda madre con chipset Z68
- processore Intel Core
- BIOS con tecnologia RST Smart Storage caching abilitata
- BIOS con modalità SATA configurata su RAID
- BIOS compatibile con gli standard PCI 3.0 e PMM (POST Memory Management)
- PMM deve essere in grado di allocare un minimo di 130 Mbytes di memoria estesa temporanea e non allineata alla OROM legacy
- Intel RST versione 10.5 o successiva presente nel sistema
- l'SSD di cache deve avere capacità minima di 18.6GB; la massima capacità di cache è pari a 64GB pertanto il quantitativo di memoria addizionale presente verrà utilizzato per memorizzare dati dell'utente
- per ogni PC è possibile utilizzare un solo SSD di cache
Esistono alcune limitazioni all'utilizzo di Intel Smart Response: innanzitutto solo un hard disk o un volume Raid possono venir accelerati, con una limitazione di capacità complessiva pari a 31,5 Terabytes. I livelli Raid possono essere del tipo 0, 1, 5 oppure 10 e a comporre la catena Raid devono essere necessariamente utilizzati tradizionali hard disk e non SSD. L'unità SSD utilizzata quale memoria Cache deve essere collegata al sistema attraverso uno dei connettori SATA interni, mentre non può essere accelerato un volume di una catena Raid che appartenga ad un array Matrix.
Smart Response prevede due differenti livelli di accelerazione: il primo, Enhanced, è quello di default e assicura la migliore protezione da perdite accidentali dei dati in quanto esegue scritture simultanee su SSD e hard disk meccanico con logica write through. Il livello Maximized, invece, opera con logica write back per le migliori prestazioni velocistiche pur se con il rischio di perdite accidentali dei dati nel momento in cui dovesse interrompersi l'alimentazione mentre dei dati sono scritti sull'unità SSD ma non ancora copiati sull'hard disk meccanico.
13 Commenti
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non si sa
io comunque rimango dell'idea che tutte queste implementazioni di caching siano un fail, anche a fronte di un qualche incremento prestazionale risicato (ma che comunque non vale la pena rispetto ad un utizzo dei dischi ssd e tradizionali disgiunti).
L'unico elemento in grado di discernere correttamente quali files richiedano un accesso veloce e quali invece un accesso lento, è il SO, che operando statistiche interne ed analisi dei metadati e dei tipi di files, potrebbe scegliere agevolmente cosa memorizzare in un disco a stato solido e cosa no.
un ssd da 128 per so e app.
e un nas in raid 5 per i dati e come server multimediale e download station.
Personalmente, anche avessi una Mb Z68, non utilizzerei quell'opzione, ma preferirei gestire autonomamente ssd + hdd meccanico e magari pure un ramdisk visti i prezzi della ram.
Personalmente, anche avessi una Mb Z68, non utilizzerei quell'opzione, ma preferirei gestire autonomamente ssd + hdd meccanico e magari pure un ramdisk visti i prezzi della ram.
veramente lo scopo è un altro: sfruttare una parte dello spazio sull'ssd per fare da cache al disco a piatti rotanti, così da avere l'ssd con il sistema operativo e migliorare le prestazioni anche dei dischi classici montati sul sistema (l'idea di usare un ssd piccolo come cache è semplicemente ridicola, ti danno la possibilità di farlo perchè sarebbe stupido vietarlo, ma sarebbe ancora più stupido utilizzarla
Ma l'efficacia prestazionale è quella che ti ho illustrato, da qui la mia considerazione.
Ma capisco anche che c'è la stragrande maggioranza degli utenti che non tempo/voglia/capacità di fare una "gestione" ssd+hdd meccanico, da quì la scelta d'Intel.
Ma a questo punto ha più senso l'approccio di Seagate col Momentum XT, anche se il prezzo lascia un po' a desiderare.
Anche se io vedrei bene degli HD non ibridi ma duali cioè due dispositivi in uno: SSD e meccanico. Un must per gli OEM. Con una periferica hai prestazioni da SSD e capacità da HD.
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