Hard disk Seagate usati, ma venduti come nuovi in Germania: l'azienda prende le distanze dalla truffa

Diversi acquirenti di hard disk Seagate in Germania - ma non solo - si sono ritrovati prodotti usati al posto di nuove unità. La scoperta analizzando alcuni parametri diagnostici. Seagate assicura di non avere alcun ruolo in quella che è, a tutti gli effetti, una truffa.
di Manolo De Agostini pubblicata il 31 Gennaio 2025, alle 12:01 nel canale StorageExosSeagate
In Germania - e Paesi limitrofi - è scoppiato un caso intorno agli hard disk Seagate. Ma potrebbe coinvolgere anche altre nazioni. Secondo il sito Heise, decine di acquirenti delle unità di archiviazione della casa statunitense si sono ritrovati tra le mani dei dischi usati al posto di nuove unità.
I lettori della testata teutonica si sono accorti di non avere un disco fresco di fabbrica analizzandone i parametri diagnostici e, in alcuni casi, semplicemente analizzandone la "scocca" e trovando dei graffi, sintomatici di un uso precedente.
Sebbene le unità interessate indicassero un runtime (il numero di ore dall'installazione) di zero ore tramite una query SMART standard (Self-Monitoring, Analysis and Reporting Technology), sono i valori diagnostici estesi (FARM, Field Accessible Reliability Metrics) a indicare il tempo di esecuzione effettivo.
I parametri SMART, infatti, possono essere resettati, come il contachilometri di un'auto. Ebbene, l'amara scoperta: i dischi rigidi interessati avevano lavorato già per un lasso di tempo tra 15.000 e 50.000 ore.
Nel suo articolo, Heise spiega che la lista dei rivenditori da cui sono state acquistate le unità è ampia e travalica la Germania. Si citano, tra gli altri, Amazon, JB Computer, Mindfactory, Reichelt, Alternate, Böttcher, Büroshop 24, Galaxus, Jacob, Kosatec, Maingau e Proshop - alcuni dei quali sono partner ufficiali di Seagate.
Sono principalmente coinvolti i dischi Exos per server fino a 16 TB. "Un lettore segnala di aver acquistato un NAS dotato di otto dischi rigidi usati. Abbiamo persino ricevuto un messaggio dagli Stati Uniti da una persona che ha acquistato la sua unità dallo shop online americano Newegg", scrive Heise.
Il problema è giunto all'attenzione di Seagate, che ha rilasciato una nota per prendere le distanze dalla vicenda: "Seagate non ha venduto o distribuito ai rivenditori queste unità etichettate in modo errato. Raccomandiamo ai rivenditori di acquistare le unità solo da partner di distribuzione certificati di Seagate per assicurarsi di acquistare e vendere solo unità nuove o ricertificate da Seagate. Le unità ricondizionate da Seagate, certificate in fabbrica e rivendute nell'ambito del programma di circolarità delle unità di Seagate sono riconoscibili dall'etichetta bianca con bordo verde e dalla dicitura 'Factory Recertified'".
Seagate, inoltre, rivende i ricondizionati con 2 anni di garanzia, al contrario dei 5 anni offerti dai dischi acquistati presso i vari rivenditori. Purtroppo, la società non ha formulato ipotesi su come queste unità siano finite nelle mani dei clienti.
Il modo più semplice per determinare i valori FARM è utilizzare smartmontools per Windows e Linux (download). Assicuratevi di avere la versione 7.4, in quanto supporta la query (smartctl -l farm /dev/sd[X]) per vedere i parametri FARM e cercate il parametro alla voce "Power on Hours". I valori possono essere letti anche con Seatools, una suite di strumenti ufficiali di Seagate.
Alcuni rivenditori hanno già iniziato a ritirare le unità, suggerendo ai clienti la sostituzione o il rimborso. I colleghi di Heise suggeriscono, nel caso si ottenga una nuova unità, di controllare il numero di serie sul sito web di Seagate prima di estrarla dalla confezione antistatica. La data di produzione (DOM, Date of Manufacturing) è riportata anche sull'etichetta. "Se risale a diversi anni fa, siate prudenti".
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCoda di paglia
l'azienda prende le distanze dalla truffa.E perché dovrebbe prendere le distanze, dovrebbe essere palese che non spacciano dischi usati per nuovi, avranno mica la coda di paglia?
Al produttore non conviene la soluzione di vendere pezzi usati per nuovi perchè dovrebbe dare garanzia massima per prodotto con vita utile ridotta quindi maggiori costi di supporto.
Inoltre ha già un programma per rivendere i dischi rigenerati con garanzia ridotta.
Più facile rivenditori che hanno molti resi di prodotti o anche che ritirano stock di dischi da società che li usano per poi rivenderli come nuovi.
E perché dovrebbe prendere le distanze, dovrebbe essere palese che non spacciano dischi usati per nuovi, avranno mica la coda di paglia?
Cosa dovrebbe fare? Mandare in giro i dirigenti a fischiettare con nonchalance? E' ovvio che in una situazione del genere dicano "noi non centriamo nulla" è quello che farebbe qualunque azienda in una situazione simile. Fare finta di niente darebbe un'impressione negativa.
https://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=3022880
https://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=3022880
Anche noi a questo punto (come azienda) !
Un paio di Seagate rimandati indietro. Non è detto però che fossero del lotto truffaldino...
...ad ogni modo SOLITO TRATTAMENTO sempre e comunque appena si mettono in funzione. Nuovi, usati, rigenerati, se non superano "il salto della fede" tornano al mittente !
Un paio di Seagate rimandati indietro. Non è detto però che fossero del lotto truffaldino...
...ad ogni modo SOLITO TRATTAMENTO sempre e comunque appena si mettono in funzione. Nuovi, usati, rigenerati, se non superano "il salto della fede" tornano al mittente !
Un disco devo essere sicuro che funzioni altrimenti lo restituisco subito al fornitore, senza perdere tempo con gli rma alla casa madre...
Un disco devo essere sicuro che funzioni altrimenti lo restituisco subito al fornitore, senza perdere tempo con gli rma alla casa madre...
Io uso vivard da UBCD.
Mi sono capitati 2 Dischi IronWolf che con hdd Sentinel non davano problemi, mentre con ViVard ho rilevato diversi settori danneggiati.
Il Nas li segnava come integri ma il Raid falliva sempre.
Mi sono capitati 2 Dischi IronWolf che con hdd Sentinel non davano problemi, mentre con ViVard ho rilevato diversi settori danneggiati.
Il Nas li segnava come integri ma il Raid falliva sempre.
Interessante, lo uso anch'io UBCD....proverò anche vivard quanto prima, grazie mille per l'info !
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