Ferro e Platino per incrementare la densità di storage degli HD

Ferro e Platino per incrementare la densità di storage degli HD

Per superare gli attuali limiti alla realizzazione di supporti magnetici con maggiore densità di stoccaggio dati è necessario esplorare le possibilità offerte da altri materiali

di pubblicata il , alle 12:04 nel canale Storage
 

Due diversi gruppi di ricerca presso la Brown University e i Sandia National Laboratories sono al lavoro per l'individuazione di nuovi metodi per la realizzazione di piccolissimi elementi (nanorod e nanowire, ovvero "asticelle" e "cavi" caratterizzati da dimensioni nell'ordine dei nanometri) che potrebbero essere utilizzati per la costruzione di supporti magnetici con maggiore densità di immagazzinamento dati rispetto ai supporti realizzati con le tecniche e materiali attualmente esistenti.

I tradizionali supporti di storage magnetico, infatti, possono registrare le informazioni all'interno di piccoli settori tramite l'allineamento di particelle costituite da leghe di cobalto, platino e cromo. Per poter permettere di registrare maggiori informazioni in spazi più contenuti, si renderebbe necessaria la riduzione di detti settori. In questo caso, tuttavia, la riduzione delle dimensioni delle particelle causerebbe la perdita dell'allineamento magnetico anche a temperatura ambiente, compromettendo così l'integrità dei dati. Secondo alcuni studi pare che le attuali tecniche di storage raggiungeranno il limite fisiologico entro il 2010.

E' quindi necessario trovare nuovi materiali che non siano suscettibili a questi problemi, in modo tale che diventi possibile realizzare particelle di ridottissime dimensioni ed utilizzarle tranquillamente per la costruzione dei supporti di storage.

Attualmente è in fase di valutazione la possibilità di impiego di una combinazione di ferro e platino che risulta essere in grado di mantenere le proprie caratteristiche magnetiche anche su scala nanometrica. L'utilizzo di questi materiali potrebbe permettere di incrementare fino a dieci volte le attuali densità di storage.

Nel corso del passato mese di Maggio il gruppo presso il Sandia National Laboratories è stato il primo ad aver annunciato di aver realizzato piccole particelle composte da ferro e platino. Il problema più consistente, tuttavia, è rappresentato dalla difficoltà di conferire alle particelle un allineamento magnetico ben definito: la condizione ottimale, infatti, è rappresentata dall'allineamento delle particelle tutte nella stessa direzione, in modo tale che sia possibile utilizzarle per la produzione di una pellicola magnetica da utilizzare per la realizzazione dei supporti.

Il gruppo presso la Brown Universiy ha annunciato di aver trovato una tecnica per realizzare queste particelle con un migliore controllo dell'allineamento magnetico, agendo sulla composizione delle particelle e sulla loro forma. Studiando opportunamente queste due caratteristiche è possibile produrre nanoparticelle che possono organizzarsi autonomamente in un array desiderato.

La composizione e la forma delle particelle è stata controllata variando la concentrazione dei tensioattivi e dei solventi all'interno della soluzione. Maggiore è il quantitativo di tensioattivi utilizzati, minore risulta essere la tensione superficiale della soluzione: in questo modo è possibile realizzare nanocavi di maggiore lunghezza.

Sono stati così creati nanoasticelle e nanocavi di lunghezza compresa tra 20 e 200 nanometri, con concentrazione di ferro tra 45% e 55%. L'obiettivo che i ricercatori si sono posti è quello di realizzare particelle che abbiano una forma più simile a quella di "mattoncini" che risulterebbero di più semplice impiego.

Fonte: Technology Review

25 Commenti
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za8706 Luglio 2007, 12:28 #1
carina l'idea di avere un hd di 10...20tera...
CarmackDocet06 Luglio 2007, 12:46 #2

Immaginiamo...

...questa tecnologia in abbinamento alle testine laser di cui siparlava qualche giorno fa.

Sulla carta si prospetta un futuro roseo per gli HD... chissà poi se sarà così o se, quando queste nuove tecnologie saranno pronte per il mercato, ormai si parlerà solo di dischi allo stato solido.


Ciao
BrightSoul06 Luglio 2007, 13:02 #3
ma i dischi olografici sono ancora così lontani? poche parti in movimento, calore trascurabile, alta densità....
perchè perdere tempo con la tecnologia attuale che non ha un futuro?
MiKeLezZ06 Luglio 2007, 13:18 #4
Originariamente inviato da: BrightSoul
ma i dischi olografici sono ancora così lontani? poche parti in movimento, calore trascurabile, alta densità....
perchè perdere tempo con la tecnologia attuale che non ha un futuro?
Per tutti i soldi investiti, fabbriche costruite e a regime, posti di lavoro occupati, richieste del consumatore, etc...
iva06 Luglio 2007, 13:33 #5
dall'articolo:
"[...] raggiungeranno il limite fisiologico entro il 2010."

da wikipiedia:
La fisiologia è la disciplina biologica che studia il funzionamento degli organismi viventi, è una scienza integrata che utilizza principi chimico-fisici per spiegare il funzionamento dei viventi siano essi vegetali o animali, mono o pluricellulari.


si lo so, sono uno scassaballe!
avvelenato06 Luglio 2007, 13:38 #6

buonanotte

se i progressi nelle tecnologie litografiche dovessero continuare così come sono andati avanti finora, con questi progressi centellinati difficilmente gli hard disk riusciranno a competere con dischi flash dal costo al gb simile e prestazioni enormemente superiori.

C'è da dire però che forse andare sotto i 32nm potrebbe rivelarsi piuttosto costoso, e quindi questa barriera potrebbe garantire ancora margini di sopravvivenza alla tecnologia degli hard disk convenzionali. Ma sono del parere che la loro strada sia segnata, è solo questione di tempo.
Jon_Snow06 Luglio 2007, 13:38 #7
fi|sio|lò|gi|co
agg.
1 TS med., scient., che riguarda la fisiologia
2 CO estens., relativo a evento o fenomeno che rientra nei limiti della norma: un tasso di disoccupazione f.


Wikipedia non è il Garzandi!
licarus06 Luglio 2007, 13:51 #8

OT

Originariamente inviato da: Jon_Snow
Wikipedia non è il Garzandi!


quoto, anche se wikipedia per me non è niente male, anche alla luce di come vengono fatti i dizionari e enciclopedie "normali" (ne so qualcosa )... comunque qui credo che bisognava dire "limiti fisici", perché fisiologico sta a indicare qualcosa di normale, nella prassi, e qui non c'entra granché.
mi intrometto in questo OT solo perché effettivamente hwupgrade dovrebbe stare un po' più attendo agli orrori ortografici e alle traduzioni che fa degli altri articoli. per il resto sono un affezionato frequentatore
II ARROWS06 Luglio 2007, 13:52 #9
Difatti è comunque sbagliato...

La parola giusta è sempre e comunque "fisico", e non fisiologico.
iva06 Luglio 2007, 14:27 #10
@Jon_Snow

"da wikipedia" non era inteso come un modo per dare autorevolezza al mio commento, ma solo per citare la fonte, cosi' poi uno e' libero di controllare e farsi la propria idea o ribattere correttamente come hai fatto tu.

In effetti "un tasso di disoccupazione fisiologico" e' una frase di uso comune... quando si parla di tecnologia invece il termine "fisiologico" mi sembra molto piu' forzato e "limite fisico" e' l'espressione piu' giusta imho. (e nell'articolo originale l'autore e' rimasto su un "will reach their limits" molto generico e a prova di complaint!)

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