Procreate si schiera contro l'Intelligenza Artificiale: nessuna IA generativa nelle loro app

Procreate si schiera contro l'Intelligenza Artificiale: nessuna IA generativa nelle loro app

La società prende posizione sull'uso indiscriminato dell'IA generativa, in particolare per gli strumenti di creatività artistica: non includerà nessuna tecnologia IA e riafferma l'impegno nel rispetto della privacy dell'utente

di pubblicata il , alle 10:31 nel canale Software
 

Procreate, celebre azienda dietro la famosa app di disegno per iPad, ha scelto di seguire un percorso andando decisamente controcorrente: in un'epoca in cui sempre più aziende stanno integrando l'IA generativa nei loro prodotti, Procreate ha deciso di resistere fermamente a questa tendenza, ritenendo una minaccia per l'autenticità dell'arte l'uso spregiudicato dell'IA che vediamo oggi.

Da un certo punto di vista la posizione di Procreate è un atto di sfida contro l'adozione dilagante dell'IA generativa, che l'azienda descrive come una tecnologia che "strappa via l'umanità dalle cose", basata sul "furto" e destinata a condurci verso un "futuro sterile".

L'IA generativa viene vista come costruita su fondamenta di furto, destinata a condurci verso "un futuro sterile" e,  nonostante l'azienda riconosca i progressi resi possibili dalla tecnologia, ha preso una ferma decisione: l'IA generativa non troverà posto nei suoi prodotti. "I nostri prodotti sono sempre progettati e sviluppati con l'idea che sarà un essere umano a creare qualcosa" ha dichiarato su X il CEO di Procreate, James Cuda.

Si tratta di una presa di posizione che arriva in un particolare momento storico all'incrocio tra il mondo della tecnologia e quello dell'arte. Molti artisti e creativi sono preoccupati e nel vedere che le loro opere vengano utilizzate senza consenso per addestrare modelli di IA, che è stato dimostrato essere capaci di generare immagini che incorporano contenuti protetti da copyright.

Procreate non si limita a opporsi all'IA generativa, ma riafferma anche il suo impegno nel rispetto della privacy degli utenti, un aspetto che l'azienda considera fondamentale. Procreate sottolinea che non traccia le attività degli utenti all'interno dell'app e non accede in alcun modo alle loro creazioni, con un approccio che la distingue nettamente dalle politiche di altre società che invece raccolgono e analizzano dati per migliorare i loro algoritmi e le loro funzionalità.

"Creativity is made, not generated" afferma Procreate, dimostrando una ferma resistenza a ciò che Warren Buffet chiama "imperativo istituzionale", ovvero quando la compagine dirigenziale di un'azienda prende decisioni sulla base di pressioni esterne (investitori istituzionali, appunto, o anche solo tendenze improvvisamente dominanti senza ragioni apparenti) invece di tenere dritta la barra privilegiando le scelte di lungo termine.

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