Un PC gaming di fascia alta a -53 °C? Funziona, e meglio del previsto
La creator cinese Baka ha deciso di mettere alla prova il suo PC da gioco con Intel Core i9-13900K e ASUS ROG GeForce RTX 4090. Fin qui tutto nella norma, se non fosse che la prova è stata svolta in esterna in quel di Mohe, in Cina, dove le temperature hanno toccato i -53 °C.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 30 Gennaio 2023, alle 10:01 nel canale Schede VideoIntelCoreNVIDIARTXASUSROGgaming hardware
L'esperimento della creator cinese Baka, che si è diretta nella Cina settentrionale, a Mohe, per testare il suo PC da gioco di fascia alta con Intel Core i9-13900K e ASUS ROG GeForce RTX 4090, non è di quelli che si vede tutti i giorni. Certo, qualcuno potrebbe ricollegarlo all'uso dell'azoto liquido da parte degli overclocker, ma non è esattamente la stessa cosa.

Già perché a Mohe, in questo periodo, si stanno registrando le temperature più basse raggiunte dal 1969, con picchi di -53 °C. Per tali ragioni, la creator ha voluto condurre una prova a dir poco curioso: lasciare il computer all'aperto per osservarne il comportamento e vedere le prestazioni raggiungibili.
In una prima fase di test, la ragazza ha usato processori Core di seconda e terza generazione su una scheda madre H61 per valutare la fattibilità del progetto. In seconda battuta ha allestito una build di fascia alta. Inizialmente, il Core i9-13900K era raffreddato con un dissipatore a liquido AIO, tuttavia una volta che la temperatura è scesa a -40° il liquido si è congelato e la pompa inevitabilmente ha smesso di funzionare.

Per sopperire al problema, Baka ha messo in piedi un sistema di raffreddamento ad aria composto da un dissipatore Noctua NH-P1 insieme ad un aggregato di ventole ad alta pressione di livello industriale. Una soluzione che ha consentito al raffreddamento di svolgere la propria funzione senza particolari problemi anche a temperature così estreme.
Ma veniamo al dunque: come si è comportato il PC? Ebbene la CPU ha raggiunto una temperatura operativa compresa tra i 10 e i 15 °C. Durante tutto il tempo di utilizzo il processore non ha mai superato i 30 °C toccando agevolmente una frequenza di 6,18 GHz. A sorprendere, però, è stata la GPU: la ASUS ROG GeForce RTX 4090 ha lavorato a una temperatura di -40 °C con un hotspot di -18 °C. Sotto carico massimo, la GPU non ha mai superato i 30 °C.

Dopo aver testato il computer tutta la notte, hardware e cavi erano completamente ricoperti di ghiaccio. Baka ha assicurato che i componenti sono sopravvissuti alla prova e ancora funzionanti, seppur risulti piuttosto difficile stabilire il grado di usura che hanno subito. Vi lasciamo, quindi, al video in cui la creator cinese mostra il suo viaggio di oltre 1.000 km per raggiungere la località e tutte le fasi dell'esperimento.










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9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPorella, io avrei messo "in sicurezza" lei !
Ma, a cosa serve un dissipatore in un caso come questo? Soprattutto viste le temperature raggiunte da CPU e GPU.
Sono sicuro che un D15 la CPU avrebbe lavorato nettamente meglio, essendo un dissipatore pensato per l'utilizzo con ventola, ed avendo di defaul una ventola sensata. Cioè un dissipatore passivo è pensato per permettere uno scorrimento facile dell'aria, visto che si basa su convezione naturale, cioè la caduta di pressione che causa è minima, quindi abbinarlo a ventole ad alta pressione è totalmente sbagliato, molto meglio abbinarlo a ventole ad alta portata.
Comunque per quanto mi riguarda il risultato è decisamente quanto mi sarei aspettato, non mi ha stupito affatto.
Non oso immaginare il rumore.
Ricordi di un lontano passato.
Ma, a cosa serve un dissipatore in un caso come questo? Soprattutto viste le temperature raggiunte da CPU e GPU.
Forse devi farla a un fisico o a un ingegnere, visto che gli overclocker, quelli seri, non ne sanno niente :P
Aggiungere un dissipatore modifica la resistenza ambient to junction (ovvero il silicio del dispositivo) che di solito la si modellizza con una relazione lineare simile alla legge di ohm (tranne per un fattore moltiplicatovo dovuto all'area forzata). generalmente si puó pensare alla resistenza termica ambient to junction come la somma di quella junction to case (inteso come package del dispositivo) e case to ambient. l'obiettivo è di non fare andare la temperatura di giunzione sopra i valori di rottura (silicio mi pare 150°C ma in applicazioni commerciali di solito si caratterizzano i 70° di temperatura di case).
senza dissipatore la resistenza termica case to ambient è molto altaper cui una minima (mica tanto piccola in overclock, overvolt e full load) potenza puö fare innalzare la temperatura di giunzione a livelli critici, anche a -53°C. non so i valori di resistenza termica di quel package ma il fatto che renda meglio il dissipatore standard rispetto a un passivo più ventola probabilmente è un risultato che va proprio in questa direzione...
Curiosità: il miglior colore per un dissipatore è il nero. il nero non solo assorbe tutto lo spettro di radiazione incidente, ma emette anche in tutto lo spettro la radiazione (parte irradiata del calore) emessa
info qui https://www.allaboutcircuits.com/te...al-performance/
o qui
https://www.allaboutcircuits.com/te...thermal-design/
https://www.youtube.com/watch?v=X9EjOEF4fU4
dove si sono raggiunti i -71.1°C ma che ordinariamente a gennaio siamo sui -40-50°C.
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