Trump voleva smembrare NVIDIA: 'Poi ho capito che è impossibile'

Durante un summit sull'intelligenza artificiale tenutosi a Washington, il presidente Donald Trump ha rivelato di aver inizialmente valutato l'ipotesi di smembrare NVIDIA per incentivare la concorrenza nel settore dei chip AI. Una volta analizzata la questione più a fondo, ha però riconosciuto le difficoltà operative e strategiche legate a una simile manovra.

"Ho detto: 'Sentite, lo smantelleremo', prima di conoscere i fatti", ha detto Trump. Il presidente ha confidato che gli è stato detto dagli assistenti che farlo era "molto difficile" e che NVIDIA deteneva un vantaggio sostanziale su tutti i concorrenti che avrebbe richiesto anni per essere superato.

"Ho pensato che avremmo potuto entrare e spezzarli un po', fargli fare un po' di concorrenza, e ho scoperto che non è facile in questo settore", ha aggiunto Trump.

Durante l'evento, il tycoon ha anche speso parole di apprezzamento per il CEO di NVIDIA, Jensen Huang, presente in platea. I due si erano già incontrati alla Casa Bianca all'inizio del mese, un incontro che ha portato NVIDIA a ottenere il via libera alla vendita dei chip H20 in Cina, dopo un allentamento delle restrizioni commerciali precedentemente imposte proprio dall'amministrazione Trump.

Il presidente ha lodato Huang per il ruolo di leadership assunto nel settore tecnologico e per gli investimenti effettuati negli Stati Uniti. "Che lavoro straordinario hai fatto", ha detto Trump, citando anche altri leader del settore.

In occasione del summit, Trump ha anche svelato l'AI Action Plan, un pacchetto di misure e ordini esecutivi pensato per ridurre gli oneri normativi a carico delle aziende e sostenere lo sviluppo dell'intelligenza artificiale nel Paese.

Nel corso del suo intervento, Huang ha ricambiato i complimenti, definendo Trump
"il vantaggio unico dell'America che nessun altro Paese può avere" nel contesto globale dell'AI.

NVIDIA è recentemente diventata la prima azienda a superare i 4.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, trainata dalla forte domanda di acceleratori AI per alimentare i modelli linguistici di nuova generazione. L'azienda è anche finita sotto la lente del Dipartimento di Giustizia statunitense nel 2024, per una possibile condotta anticoncorrenziale.