NVIDIA è antiamericana e un 'trafficante d'armi IA': chi l'ha detto e perché

Andrew Feldman, CEO di Cerebras, una società del settore dell'intelligenza artificiale nota per soluzioni come il Wafer Scale Engine, ha lanciato una bordata contro NVIDIA, colpevole a suo dire di cercare di eludere i limiti alle esportazioni di semiconduttori verso la Cina stabiliti dagli USA. Secondo il massimo dirigente, NVIDIA starebbe tenendo un comportamento antiamericano e ha bollato la società guidata da Jensen Huang come un "trafficante d'armi IA".

Intervistato da The Register, Feldman non ha usato mezze misure per esprimere il suo pensiero. "Penso che NVIDIA abbia armato la Cina da sola. Se pensi alle capacità dell'intelligenza artificiale cinese... NVIDIA ha dato loro quantità straordinarie di GPU. Non c'è altro modo di vedere la cosa. Era legale, ma ciò non significa che non comporti una responsabilità morale".

Di recente Washington ha inasprito le norme sulle esportazioni di semiconduttori per l'IA, evidentemente mal calibrate in prima istanza, ma secondo le indiscrezioni NVIDIA starebbe mettendo a punto tre soluzioni - H20, L20 e L2 - in grado di rientrare al pelo nei nuovi limiti di potenza indicati per poter continuare a fare affari con la Cina, un mercato enorme e fondamentale.

Per Feldman viene però prima la sicurezza nazionale che il business. "Ritengo che le politiche messe in atto sia nell'ordine presidenziale che nelle sentenze del Dipartimento del Commercio seguano quella che mi sembra una logica molto ragionevole", ha sostenuto.

"Si tratta di una nuova tecnologia, grande e potente, e non siamo esattamente sicuri di dove andrà a finire. Pensiamo che sarebbe prudente avere alcune linee guida e alcuni controlli. Pensiamo che sia prudente che al nostro nemico-amico non venga fornita la nostra migliore tecnologia fin dall'inizio. Per me è tutto ragionevole e lo sostengo".

Cerebras ha deciso di non fare affari in Cina, mentre ha stipulato un accordo da 900 milioni di dollari per realizzare nove supercomputer AI basati su WSE-2 per G42, la holding degli Emirati Arabi Uniti che vuole accelerare l'evoluzione tecnologica del Paese. Anche il Medio Oriente è soggetto a limiti sulle esportazioni, a cui Cerebras aderisce.

"Abbiamo ricevuto una lettera in cui si diceva che avremmo avuto bisogno di una licenza per spedire verso alcune nazioni del Medio Oriente", ha detto Feldman. "Anche questo non mi sembra irragionevole, riusciamo a ottenere le licenze in un lasso di tempo accettabile".

Quando si tratta di regolamentazione, Feldman ritiene che i progettisti e produttori di chip statunitensi dovrebbero seguire lo spirito delle norme e non trovare modi per aggirarle.

"Crediamo fermamente che gli Stati Uniti facciano affari con i loro alleati, e quando il Dipartimento del Commercio o quando il Presidente stabilisce una regola, bisogna aderire allo spirito, non solo alla lettera", ha detto. "Quando qualcuno dice che questa è una politica nazionale, dà alcune regole e tu provi e riprovi ad aggirarne lo spirito con una scappatoia, ti classifichi come antiamericano", ha aggiunto.

"Il governo ha detto che 'vogliamo che spediate in Cina, ecco alcune linee guida', e loro sono arrivati fino al limite delle linee guida", ha dichiarato Feldman prendendosela con NVIDIA. La società di Huang, va detto, non è comunque l'unica ad aver cercato scappatoie per non imbattersi nella licenza, anche Intel e probabilmente AMD hanno seguito la stessa linea.

Non è la prima volta che Feldman attacca NVIDIA. In un'intervista con HPCWire, commentando la roadmap con cadenza annuale annunciata dalla società, disse che si trattava di un "pre-annuncio predatorio".

"Il preannuncio è perché vogliono farlo o perché aiuta a confondere il mercato? Penso che sia quest'ultimo", disse Feldman, dubbioso in merito alla capacità di NVIDIA di tenere il passo di quella roadmap. A suo dire, quindi, NVIDIA avrebbe annunciato un cambio di passo più per indurre i clienti ad attendere e non adottare le proposte concorrenti che per rispettare tali tempistiche.