Nvidia adesso 'richiede' (e non 'incoraggia') i produttori di notebook a una maggiore trasparenza in merito alle GPU RTX 3000

Da una semplice "moral suasion" a una richiesta: Nvidia sta pressando i produttori di notebook affinché attuino la massima trasparenza comunicando le specifiche precise delle GPU RTX 3000 mobile a bordo dei diversi notebook.
di Manolo De Agostini pubblicata il 05 Febbraio 2021, alle 21:01 nel canale Schede VideoNVIDIAGeForceAmpere
Chi ci legge quotidianamente sa che in relazione ai nuovi notebook dotati di GPU GeForce RTX 3000 si è creato un "caso" legato alle differenti configurazioni di GPU disponibili e non esplicitate da un nome distintivo.
Ad esempio, il nome GeForce RTX 3080 non identifica una sola GPU con specifiche sempre uguali a sé stesse su qualsiasi notebook, ma può incarnare differenti configurazioni in termini di frequenze e TGP che, ovviamente, impattano sulle prestazioni finali. Tra i primi recensori c'è chi ha ravvisato maggiori prestazioni su un portatile con RTX 3070 rispetto a uno con RTX 3080.
La presenza di una determinata versione della GPU, più o meno prestante, dipende dal progetto del notebook e dalle scelte dell'OEM (Asus, MSI, ecc.), ma senza informazioni chiare il consumatore non può sapere effettivamente cosa sta acquistando.
In passato il termine Max-Q consentiva d'identificare rapidamente una configurazione di GPU ottimizzata per i notebook più sottili, ma Nvidia ci ha spiegato che con le soluzioni RTX 3000 il brand Max-Q ha cambiato connotazione e non inquadra un certo connubio di frequenze e TGP, ma ha un significato più ampio figlio di una serie di tecnologie complementari (Dynamic Boost 2, WhisperMode 2 e Advanced Optimus tra le altre) che impattano sulle prestazioni complessive: è per questo motivo che non viene più commercialmente applicato.
Insomma, chi deve acquistare un notebook rischia di non avere la situazione troppo chiara sull'effettiva configurazione di quanto vuole acquistare. Nvidia ci ha detto nei giorni scorsi che stava "cercando di spingere" - o "incoraggiare" se preferite - gli OEM a pubblicare tutti i dettagli sulle specifiche della GPU inserita in ogni notebook, ma adesso l'azienda statunitense ha cambiato registro affermando a The Verge che "richiede" - e quindi non solo incoraggia - ai produttori di essere più trasparenti verso gli utenti.
"Le aziende", scrive The Verge, "dovranno divulgare informazioni specifiche sulla velocità di clock e il TGP sulle pagine online dei prodotti". I produttori, tuttavia, "non dovranno menzionare che questi chip sono varianti Max-Q perché", ha ribadito un portavoce di Nvidia, "Max-Q non fa più parte del nome della GPU".
Insomma, sembra che Nvidia voglia usare il cosiddetto "pugno di ferro", anche se bisogna ricordare che il problema si origina da una sua scelta e che c'era il tempo per trovare la quadra con i produttori a tale riguardo prima di annunciare le GPU e i notebook che le integrano. Ovviamente ci aspettiamo che questa imposizione interessi in qualche modo anche il mondo reale e gli e-commerce, e non solo i siti web, anche solo per una mera questione di massima trasparenza.
Abbiamo visto come MSI e Asus abbiano diffuso dettagli sulle diverse configurazioni grafiche dei rispettivi notebook, anche se la stessa solerzia non la ravvisiamo nell'aggiornamento dei siti web. Lo stesso vale anche per gli altri produttori, ancora più colpevoli perché del tutto silenti finora. A questo punto non resta che sperare sia solo una questione di tempo.
3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoBen venga avere più trasparenza su queste situazioni spesso al limite della truffa.
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