Microsoft e NVIDIA: una startup le accusa di violazione di brevetti e instaurazione di un cartello

La startup Xockets ha portato in tribunale NVIDIA e Microsoft per la violazione di alcuni suoi brevetti e l'imposizione di un cartello sui server basati su GPU per l'intelligenza artificiale.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 06 Settembre 2024, alle 18:44 nel canale Schede VideoNVIDIAMicrosoft
Non molti conosceranno Xockets, una startup specializzata nello sviluppo di DPU (Data Processing Unit). La società, però, ha appena citato in giudizio Microsoft e NVIDIA per la violazione di alcuni brevetti e per l'instaurazione di un cartello sui server alimentati da GPU.
Per quanto riguarda la violazione dei brevetti, sotto accusa ci sono proprio le unità di elaborazione dati (DPU) che supportano l'infrastruttura cloud accelerando i carichi di lavoro ad alta densità di dati. Si tratta di unità particolarmente utilizzate nel settore dell'intelligenza artificiale.
Nel dettaglio, sono tre le unità citate da Xockets: BlueField, ConnectX e NVLink Switch. Secondo la startup, NVIDIA avrebbe ereditato la violazione attraverso l'acquisizione di Mellanox nel 2020. La società, infatti, sostiene che Mellanox ha iniziato a violare i brevetti di Xockets in seguito alla dimostrazione pubblica della sua tecnologia DPU avvenuta nel 2015.
Inoltre, il fondatore della startup, Parin Dalal, avrebbe sollevato la questione già nel 2022, segnalandola al vicepresidente della divisione DPU di NVIDIA. Tuttavia, il chipmaker avrebbe perseguito una strategia di "violazione efficiente": in buona sostanza, NVIDIA perpetra la violazione ottenendo vantaggi significativi, lasciando che siano gli avvocati in un secondo momento a preoccuparsi della faccenda.
Ma non è tutto: Xockets ha anche accusato NVIDIA e Microsoft di aver monopolizzato il mercato dei server basati su GPU e realizzato un cartello attraverso RPX, una società che secondo la startup "è stata formata su richiesta dei colossi tecnologici per realizzare cartelli di acquirenti per la proprietà intellettuale".
Con RPX, NVIDIA e Microsoft avrebbero boicottato congiuntamente le innovazioni di Xockets ottenendo un crollo del prezzo delle tecnologie rispetto a quanto avrebbe potuto ottenere l'azienda negoziando autonomamente.
Attraverso il presunto cartello, NVIDIA e Microsoft sarebbero in grado di "monopolizzare l'intelligenza artificiale generativa alimentata dalle GPU attraverso il controllo delle apparecchiature e delle piattaforme per accedere a questa capacità".
Naturalmente, la richiesta di Xockets è un risarcimento per i danni subiti dalla condotta delle due aziende e che entrambe smettano di violare i suoi brevetti e le leggi antitrust. Parliamo di due delle più grandi aziende nel settore hi-tech, difficili da battere in una causa legale, ma l'avvocato Robert Cote specializzato nei diritti sulla proprietà intellettuale ha dichiarato a The Verge che Xockets "ha mezzi più che sufficienti per affrontare Golia".
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