Metallo liquido o pasta termica? Nessuno dei due: ecco il segreto dietro le GeForce RTX 5000 di Gigabyte

Con il lancio della serie GeForce RTX 50, NVIDIA ha introdotto per la RTX 5090 Founders Edition una novità significativa: l'utilizzo del metallo liquido come materiale termico tra GPU e sistema di raffreddamento. Una scelta condivisa anche da numerosi partner, tra cui Gigabyte che però, di recente, ha chiarito qual è precisamente la soluzione adottata per i suoi modelli.

L'azienda, infatti, ha inizialmente pubblicizzato l'uso del metallo liquido su alcuni modelli, per poi precisare che le versioni della serie AORUS Master adottano in realtà un ibrido tra metallo liquido e pasta siliconica. Questo materiale composito, descritto dall'azienda come "composite metal grease", combina l'elevata conducibilità termica del metallo con la praticità applicativa della pasta convenzionale, risultando più semplice da gestire nei processi produttivi automatizzati.

Un'analisi indipendente condotta da Roman "Der8auer" Hartung ha messo a confronto le due soluzioni. Nel test della Gigabyte GeForce RTX 5090 AORUS Master, la GPU ha raggiunto 76,5 °C a pieno carico, con ventole fisse a 1.280 giri al minuto e una TDP di 600 W. La sostituzione del materiale ibrido con il metallo liquido puro ha comportato un miglioramento di 4-5 °C, un risultato tangibile in laboratorio, ma di scarso impatto nell'esperienza di gioco.

Secondo gli esperti, la decisione di Gigabyte appare quindi un compromesso logico: l'ibrido riduce i rischi e semplifica la produzione, ma fornisce comunque buone prestazioni. Per gli utenti più esigenti, il metallo liquido rimane la scelta migliore, ma con tutti i rischi che ne derivano.

È bene ricordare che il metallo liquido è estremamente conduttivo, non solo dal punto di vista termico, ma anche da quello elettrico. Un'applicazione errata rischia di mandare in corto la scheda provocando danni irreparabili i quali, naturalmente, non saranno coperti dalla garanzia.