Il mining di Bitcoin non tira più, Intel si prende una pausa: non svilupperà nuovi acceleratori

Il mining di Bitcoin non tira più, Intel si prende una pausa: non svilupperà nuovi acceleratori

Intel ha deciso di ritirare dal mercato gli acceleratori per il mining di Bitcoin della linea Blockscale. La società non conferma l'uscita dal settore, ma non sta sviluppando una nuova generazione di prodotti. La decisione è legata sia al crollo del mercato del mining sia alla necessità di tagliare i costi per mantenere i conti in ordine.

di pubblicata il , alle 19:51 nel canale Schede Video
IntelBitcoin
 

Intel ha deciso di mandare in pensione gli ASIC Blockscale 1000 per minare Bitcoin. "Mentre diamo la priorità ai nostri investimenti nella strategia IDM 2.0, abbiamo deciso di terminare la produzione dell'ASIC Intel Blockscale serie 1000 pur continuando a supportare i nostri clienti Blockscale", ha dichiarato un portavoce a Tom's Hardware USA.

Un segno di tempi che cambiano molto velocemente. Era il febbraio 2022, poco più di un anno fa, e Intel annunciava l'arrivo di un acceleratore dedicato al mining di Bitcoin e l'istituzione del Custom Compute Group per "sostenere lo sviluppo degli acceleratori della blockchain e di altre innovazioni legate al settore". Sembrava una sfida in piena regola a Bitmain e MicroBT.

A dicembre dello stesso anno, però, Intel ha annunciato la ristrutturazione della divisione Accelerated Computing Systems and Graphics (AXG) in cui era inserito il Custom Compute Group, mentre l'allora sponsor di questo nuovo impegno, Raja Koduri, ha lasciato la società nelle scorse settimane.

Il pensionamento anticipato dell'ASIC Bitcoin significa l'uscita dal business del mining? Il portavoce di Intel non si è sbilanciato, limitandosi a dichiarare che la società "continua a monitorare le opportunità di mercato", ma francamente è una notizia che ha il sapore d'addio. Ignoto anche il destino del Custom Compute Group.

Purtroppo per la casa di Santa Clara, la decisione di entrare nel mining di Bitcoin è giunta in grande ritardo, quando la grande corsa delle criptovalute ha iniziato a frenare per poi crollare. HIVE Blockchain Technologies, Argo Blockchain, BLOCK e GRIID Infrastructure sono alcune delle realtà che avevano scelto di investire sull'ASIC di Intel e che continueranno a essere supportate, ma non aspettatevi una seconda generazione dell'acceleratore.

I clienti esistenti di Intel potranno continuare a ordinare i chip fino a ottobre 2023 con consegne fino alla fine di aprile 2024. L'ASIC assicura un hash rate di ≤593 GH/s con consumi di 4,8 - 22,7W e un'efficienza di ≥27 J/TH, ma soprattutto poteva essere messo in parallelo fino a 256 unità.

Bonanza Mine, Intel parla del suo chip per minare Bitcoin (ma c'è un però)

L'addio agli ASIC Blockscale rappresenta l'ultimo di un'innumerevole serie di tagli che la dirigenza sta attuando per contenere i costi dopo due trimestrali decisamente negative, in un periodo in cui non è ancora chiaro quando il settore PC ritroverà un buon andamento dopo i fasti della pandemia.

L'addio alla memoria Optane, la progressiva uscita dal settore delle NAND, l'abbandono del settore degli switch di rete, quello ai modem 5G per computer e alla progettazione di server sono solo alcune delle decisioni della dirigenza. Un'opera che, unitamente ad altre azioni sul patrimonio immobiliare e gli investimenti, dovrebbe portare a efficienze per miliardi: fino a 3 miliardi nel 2023, salendo a una cifra complessiva di 8-10 miliardi di dollari entro il 2025.

11 Commenti
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pengfei18 Aprile 2023, 22:27 #1
Ma negli ultimi 6 mesi l'hashrate totale di Bitcoin è aumentato di un 50% ed è in continuo aumento dall'estate del 2021, forse è più un problema di prodotto che di crisi del mining
Korn18 Aprile 2023, 23:24 #2
E chi sta minando ora?
Informative19 Aprile 2023, 00:01 #3
Originariamente inviato da: pengfei
Ma negli ultimi 6 mesi l'hashrate totale di Bitcoin è aumentato di un 50% ed è in continuo aumento dall'estate del 2021, forse è più un problema di prodotto che di crisi del mining


Esatto, soliti titoli fuorvianti: nuovo all time high dell'hash rate proprio qualche giorno fa. Non tira più la vendita di quel tipo di hardware per Intel, semmai, e ok.
HydraBO19 Aprile 2023, 08:06 #4
Originariamente inviato da: Korn
E chi sta minando ora?


Ti potrei dire io, ma rispetto a colossi americani o cinesi sono una goccia nel mare.
Negli Stati Uniti, Iran, Venezuela e altri paesi nel mondo il mining è ancora super attivo e come giustamente ha scritto pengfei l'hashrate continua a salire ne sono la dimostrazione i nuovi modelli di Bitmain hydro che hanno raggiunto e superato le performance dei chip Intel.

Parliamo di un mercato che vale miliardi dove Intel ha cercato di inserirsi, ma si è trovata a scontrarsi con un colosso come Bitmain che oltre ad avere un ragguardevole fatturato ha un know-how che Intel si sogna.
Darkon19 Aprile 2023, 08:29 #5
Secondo me la domanda interessante da porti è:

Oggi per il singolo privato merita ancora comprare hardware per minare?

Per fare un esempio se Mario decide di minare e parte da zero oggi avrebbe senso e ha un break even ragionevole oppure non farebbe mai nemmeno pari?


Perché che ci siano mega-colossi che minano magari con energia a costo zero o quasi o che possono permettersi al day 1 hardware di migliaia e migliaia di € è pacifico. Quello che, ma sono ignorante in materia, sembra esser cambiato è l'accessibilità al comune mortale.
Zappz19 Aprile 2023, 08:39 #6
Con un hashrate così alto vuol dire che sono in tanti a dividersi la stessa pagnotta, perciò le briciole si fanno sempre più piccole... Poi chiaramente, per chi ha la fortuna di pagare poco la corrente elettrica può essere sempre un entrata in più, però non saprei, fra i costi dell'hardware e quelli della corrente quanto tempo possa servire per iniziare ad essere in positivo.
Informative19 Aprile 2023, 12:56 #7
Originariamente inviato da: Darkon
Secondo me la domanda interessante da porti è:

Oggi per il singolo privato merita ancora comprare hardware per minare?

Per fare un esempio se Mario decide di minare e parte da zero oggi avrebbe senso e ha un break even ragionevole oppure non farebbe mai nemmeno pari?


Perché che ci siano mega-colossi che minano magari con energia a costo zero o quasi o che possono permettersi al day 1 hardware di migliaia e migliaia di € è pacifico. Quello che, ma sono ignorante in materia, sembra esser cambiato è l'accessibilità al comune mortale.


Dipende dalle disponibilità economiche di Mario: se è un imprenditore con le adeguate risorse sì, può convenire e infatti nuovi business di mining nascono costantemente.
Per l'utente "medio" che minava da casa amatorialmente conviene sempre meno.
sminatore19 Aprile 2023, 17:46 #8
Originariamente inviato da: Informative
Dipende dalle disponibilità economiche di Mario: se è un imprenditore con le adeguate risorse sì, può convenire e infatti nuovi business di mining nascono costantemente.
Per l'utente "medio" che minava da casa amatorialmente conviene sempre meno.


In realtà il fattore più importante è l oscillazione del prezzo, se fa - 50% o fallisce il progetto non conviene a nessuno, se fa un x100 conviene a tutti.
Conviene? Se ci fosse una risposta sicura non lo farebbero tutti o non lo farebbe nessuno...
Darkon19 Aprile 2023, 18:22 #9
Originariamente inviato da: sminatore
In realtà il fattore più importante è l oscillazione del prezzo, se fa - 50% o fallisce il progetto non conviene a nessuno, se fa un x100 conviene a tutti.
Conviene? Se ci fosse una risposta sicura non lo farebbero tutti o non lo farebbe nessuno...


Ho come l'impressione, ripeto da ignorante quindi da prendere come una domanda più che un'affermazione, che per un utente qualsiasi che magari vorrebbe comprarsi un AiO per minare e che si accontenterebbe anche di guadagnare pochi € ma avvicinarsi a questo mondo e provarci quantomeno sia sempre più difficile.

Alla fine mi sembra che il progetto crypto da essere un qualcosa di popolare e in mano a tanti piccoli miner è diventato un affare speculativo e in mano a chi può fare investimenti importanti lato energetico e lato hardware e di fatto sta a poco a poco tagliando fuori i piccoli miner.

Non è un po' un paradosso rispetto alla filosofia iniziale del progetto?
Zappz19 Aprile 2023, 18:51 #10
Originariamente inviato da: Darkon
Ho come l'impressione, ripeto da ignorante quindi da prendere come una domanda più che un'affermazione, che per un utente qualsiasi che magari vorrebbe comprarsi un AiO per minare e che si accontenterebbe anche di guadagnare pochi € ma avvicinarsi a questo mondo e provarci quantomeno sia sempre più difficile.

Alla fine mi sembra che il progetto crypto da essere un qualcosa di popolare e in mano a tanti piccoli miner è diventato un affare speculativo e in mano a chi può fare investimenti importanti lato energetico e lato hardware e di fatto sta a poco a poco tagliando fuori i piccoli miner.

Non è un po' un paradosso rispetto alla filosofia iniziale del progetto?


Oddio, il discorso sull'etica dei bitcoin diventa complicato e molto interpretabile. Dal mio punto di vista le basi non sono cambiate, bitcoin ti rende proprietario dei tuoi fondi in modo slegato da entità e volendo anche dalle nazioni e la rete si appoggia a tutti i miner sparsi per il mondo ed al di fuori di singole proprietà e stati.

Alla fine anche i vari halving con le ricompense sempre piu' "strette" e la difficoltà di mining che si autoregola sono state pensate fin dalla nascita, percio' la situazione attuale era in un certo senso prevista o prevedibile.

Per i piccoli investitori che vogliono entrare nelle cripto non c'e' solo il mining, anzi diventa quasi piu' interessante lo stacking, ci sono tante altcoin valide ed anche Ethereum pochi giorni fa ha sbloccato lo stacking bidirezionale.

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