GeForce RTX 4090 a quasi 4 GHz, l'impresa dell'overclocker con la custom cinese

La GeForce RTX 4090 si presenta con un boost clock di 2520 MHz, frequenza che segna un netto balzo in avanti rispetto alla precedente generazione Ampere. Le GPU, però, hanno spesso margini per operare a clock ben superiori, sempre che vengano raffreddate a dovere.

Da tempo gli overclocker professionisti, affidandosi all'azoto liquido, hanno ampiamente portato la top di gamma NVIDIA oltre i 3 GHz: ormai sono prossimi a toccare i 4 GHz. Che ci riescano o no lo vedremo, ma è ragguardevole quanto fatto dall'overclocker CENS, il quale è riuscito a portare una Colorful iGame RTX 4090 LAB edition a un boost clock di 3930 MHz, fermandosi quindi a soli 70 MHz dai 4 GHz.

La scheda della società cinese è una versione altamente selezionata della iGame Vulcan. Da tempo Colorful ha intrapreso un percorso che la vuole sempre più vicina agli overclocker, pronta ad affiancare le sue proposte alla serie HOF di Galax e a colmare il vuoto lasciato da EVGA e le proposte Kingpin.

Per raggiungere il suo record, come riportato su HWBot, CENS si è avvalso di un sistema Z790 con Core i9-13900K e 32 GB di memoria DDR5 impostati a 4300 MHz. Ovviamente l'azoto liquido l'ha fatta da padrone, permettendo all'appassionato di far segnare nel test GPUPI un risultato di 46 secondi e 383 ms.

Certo, vanno precisate alcune cose: la prima è che - a scanso di equivoci - quella frequenza non è un valore costante ma di punta. L'algoritmo di GPU Boost fa salire e scendere il clock a seconda del carico e altri parametri. La seconda è che GPUPI non è un test grafico, bensì usa il chip grafico per calcolare la costante matematica Pi in parallelo utilizzando la formula BPP (Bailey–Borwein–Plouffe). Va detto però che, sempre CENS, aveva toccato 3825 MHz con la stessa scheda in Unigine Superposition.

Detto ciò, rimane il traguardo ragguardevole che dimostra le capacità degli overclocker di padroneggiare l'hardware al massimo. E se da una parte questo "impegno" può sembrare ad alcuni un mero esercizio velleitario, allo stesso tempo offre spunti preziosi a progettisti e società per capire i limiti delle loro proposte e renderle sempre più stabili e affidabili, anche in ottica "next-gen".