Foxconn sostituisce 60 mila dipendenti con robot automatizzati

Pare che Foxconn abbia sostituito 60 mila dipendenti con robot all'interno di un unico stabilimento. La società smentisce dichiarando che i 60 mila dipendenti sono stati integrati in posizioni di maggior valore
di Nino Grasso pubblicata il 26 Maggio 2016, alle 18:01 nel canale SistemiFoxconn
Il più grande produttore e fornitore di elettronica al mondo, Foxconn, ha sostituito circa 60 mila dipendenti con macchine automatizzate. Una grande conquista secondo il pubblicista governativo per la città di Kunshan che ha rivelato la novità al South China Morning Post: "Lo stabilimento ha ridotto la forza lavoro da 110 mila a 50 mila grazie all'introduzione di robot. Il produttore ha assaporato il successo nella riduzione del costo del lavoro", sono state le sue parole.
Nonostante Foxconn abbia confermato alla BBC di aver lavorato per automatizzare parte delle sue operazioni di produzione, la compagnia ha smentito che la nuova linea d'assemblaggio robotica si tradurrà in una diminuzione della forza lavoro. In realtà le macchine serviranno a "sostituire gli impiegati negli incarichi ripetitivi", permettendo loro di concentrarsi su compiti di maggior valore nel processo di produzione, come ricerca e sviluppo e controllo qualità.
"Continueremo a sfruttare l'automazione e la manodopera nelle nostre operazioni di produzione", ha dichiarato Foxconn alla BBC, "E ci aspettiamo di mantenere la nostra grande forza lavoro di cui disponiamo in Cina". Foxconn ad oggi può contare su 1,2 milioni di impiegati. Il South China Morning Post scrive che 35 compagnie taiwanesi, fra cui Foxconn, hanno investito un totale di 4 miliardi di yuan (545 milioni di euro al cambio) sull'intelligenza artificiale.
Molte di queste compagnie danno impiego a decine di migliaia di individui a Kunshan, laddove i due terzi della popolazione (oltre 2 milioni di cittadini) è rappresentata da lavoratori immigrati. E secondo un sondaggio del governo la tendenza è quella di rimpiazzare i lavoratori tradizionali con macchine automatizzate almeno per 600 compagnie che lavorano nell'area. Seguiranno, quindi, l'esempio di Foxconn, produttrore di molti smartphone, tablet e computer per varie società.
Nel 2012 Foxconn era stata colpita da una nota della Fair Labor Association che dimostrava come gli impiegati della società lavorassero in condizioni difficili e ben al di sotto degli standard di legge. La società ha quindi accettato di rispondere alle richieste dell'associazione per migliorare le condizioni dei lavoratori nei vari stabilimenti. Ed è un po' triste pensare che il problema possa essere eliminato alla radice, o comunque molto ridimensionato, con l'integrazione di macchine e IA nei posti di lavoro.
150 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info...e se a questa non ci crediamo, ce ne racconteranno un'altra!
Beh, apparte i discorsi ovvi, più che altro fa "ridere" che sostengano di aver fatto una mossa del genere riqualificando il personale in mansioni migliori... Certo.
Non c'è niente di male in sé, ci si chiede solo che fine faranno quelle 60.000 (!!!) persone.
Il prezzo dell'evoluzione non dovrebbe dare spiegazione alcuna.
Andranno a casa probabilmente !
Saranno future persone povere per la maggior parte, che non potranno più comprare i prodotti della Foxconn, che dopo altro tempo ancora andrà a fare compagnia a loro.
Con questa evoluzione imploderà tutto su se stesso.
Andranno a casa probabilmente !
Ma tra 20 anni, quando il 99 per cento della forza lavoro nelle fabbriche saranno robot.. e tutti gli operai saranno a casa senza stipendio.. chi comprerà i beni prodotti dai robot??? Con che soldi??
È una rogna che prima o poi va gestita.
di questo passo pero', chi comprera' cio' che si produce ? i robot ?
Andranno a casa probabilmente !
Che strano, PaulGuru che ragiona per assoluti
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