Linux compie 30 anni, un hobby che ha cambiato il mondo
Linux compie 30 anni. Era il 25 agosto 1991 e Linus Torvalds chiedeva un parere agli appassionati di allora su un suo progetto, Linux, che era solo un hobby: da allora ha semplicemente conquistato il mondo.
di Manolo De Agostini pubblicata il 25 Agosto 2021, alle 14:31 nel canale Sistemi OperativiLinux
30 Commenti
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onestamente però non ricordo più se avevo già il 486sx (poi dx, poi dx2) o ancora il 386dx.... l'età....
bei tempi... l'uni, i modem, le bbs, itapac, le prime uscite internet, i floppy da 720 bucati per farli diventare 1.44.... ogni tanto anche qualche ragazza...
ciao ciao
80486DX 33 MHz
E Conner CP30174E da 170 MiB con Slackware 1993...Marco71
Al lavoro, i nostri server sono linux e anche se non faccio il sistemista, mi capita di quando in quando di doverci fare qualche piccolo intervento.
É sicuramente affascinante: non avrei nessun problema a passare a linux se non ci fossero quei pochi videogiochi a tenermi su windows, peró devo dire che il mondo delle distro, cosí com'é, non é che mi faccia impazzire, credo che sia un grossissimo ostacolo a chi vuole iniziare: é una RH, ah no, una CentOS, ah no, una Rocky, lo installo con yum, no con rpm, ah no con apt. Ok, questa cosa con CentOS 7 la posso fare, perché non va con la 8? Ah, mancano queste dipendenze. Quindi da dove le recupero? Serve un repo alternativo. Etc etc.
Per chi é avvezzo magari é un gioco da ragazzi, procedure ripetute innumerevoli volte, per l'utente occasionale puó essere una enorme perdita di tempo.
Per il resto, un sistema operativo (vabbé, inteso in senso largo) che fa ancora il SO invece che l'ennesimo tentativo di proporti software, pubblicitá e abbonamenti.
In realtà non è più così da anni. Intel e AMD preparano il supporto alle loro CPU e GPU mesi prima dell'uscita delle stesse. Addirittura alcune componenti hardware vengono testate su Linux ( è il caso dell'USB4 per esempio ).
Il problema è semmai che ci sono distribuzioni che restano inchiodate a kernel vecchi per 1-2 anni. Debian è una di queste.
Il problema dei driver riguarda principalmente quelli closed source. I driver open sono parte integrante del kernel e non hanno nulla a che fare con le distribuzioni.
Il problema delle distribuzioni era ( perchè ormai Systemd è appiattito e standardizzato tutto ) relativo ai programmi e i formati dei pacchetti.
Ed è su questo secondo punto che inciampano i produttori di hardware, ovvero supportato solo rpm e deb. Che poi rappresentano il 90% dell'utenza Linux.
Chi usa distro alternative ( Arch per esempio ) può contare su una comunità vastissima, in grado di aggiungere gli ultimi pacchetti deb e rpm a pacman ( o al limite ad AUR ).
Comunque la via preferenziale è quella dei driver open, con integrazione nel mainline e tutti i vantaggi in termini di testing e update. Ma vallo a spiegare ai produttori di hardware che non siamo più negli anni '90!
Meno male che ci sei tu a dirglielo... Che poi un'azienda vuole proteggere le proprieta' intellettuali, che utilizzi codice coperto da brevetto, o semplicemente librerie di terze parti non open, ovviamente non conta... Ovviamente tu penserai anche che raddoppiare o anche piu' i tempi e costi di sviluppo per rilasciare driver utilizzati da una percentuale ridicola di utilizzatori sia un'ottima scelta aziendale nella maggior parte dei casi...
Stiamo parlando di driver e di multinazionali. La licenza del codice non è il brevetto. E i brevetti software esistono solo in pochissime nazioni.
Poi, librerie di terze parti nei driver? Decisamente rarissimo.
Poi, proprietà intellettuali? C'hanno tutti la Morte Nera da nascondere? Siamo seri. I competitor sanno come rubare le proprietà intellettuali. Ed esistono i brevetti per proteggerle. Altrimenti vorrebbe dire che i dirigenti di AMD sono idioti, dato che pubblicano i loro driver.
L'ultima non l'ho capita. Qua si parla di driver esistenti, quindi che vuol dire "rilasciare driver utilizzati da una percentuale ridicola di utilizzatori sia un'ottima scelta aziendale nella maggior parte dei casi..."? Se lo rilasci closed, puoi pure rilasciarlo open. A meno che tu non abbia scopiazzato a destra e a manca e abbia la necessità di nasconderlo.
Mancano ancora circa tre settimane (Linux è stato distribuito per la prima volta il 17 settembre 1991), ma grazie!
Comunque la via preferenziale è quella dei driver open, con integrazione nel mainline e tutti i vantaggi in termini di testing e update. Ma vallo a spiegare ai produttori di hardware che non siamo più negli anni '90!
Vero ma purtroppo non tutti i driver sono open. I driver closed source a volte non ci sono, altre volte ci sono ma incompleti e magari bisogna imprecare perché funzionano su una distro sì e l'altra no perché magari manca una dipendenza o bisogna modificare qualche file di configurazione etc. La frammentazione di Linux non aiuta.
E a volte anche i driver open non sono completi. Del resto il reverse engineering non è sempre banale.
La situazione è migliorata molto negli ultimi 20 anni però c'è ancora strada da fare soprattutto per i desktop dove ci sono spesso molte periferiche collegate.
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