Torna a casa Recall: lo strano caso di Microsoft e diversi perché taciuti

Il clamoroso passo indietro di Microsoft su una delle funzionalità più sbandierate, Recall, viene spiegata con una potenziale esposizione a problemi di sicurezza. Vero, legittimo, ma proviamo a dire tutta la verità?
di Alessandro Bordin pubblicata il 16 Giugno 2024, alle 10:15 nel canale SicurezzaMicrosoft
Ricordo un noto esponente Intel nel corso di una conferenza, da qualche parte negli USA, una decina di anni fa. Un tipo apparentemente buffo, sempre col basco, sotto il quale però si trovava un cervello fino, quasi in contrasto con l'aspetto un po' rozzo. Siamo in una stanza nemmeno tanto grande, con un pubblico costituito da giornalisti e operatori del settore. Due centinaia di persone in tutto, circa, quanto basta per costituire una base statistica di un certo significato. Andò più o meno così:
- "Alzi la mano chi presterebbe la propria auto ad un amico, o alla moglie/marito". Con un tempo di risposta praticamente immediato, nella sala si alzano un numero di braccia pari ai partecipanti.
- "Alzi la mano chi presterebbe la propria carta di credito ad un amico in difficoltà o al proprio partner". Anche qui, pur con un certo "lag", quasi tutte le braccia si alzano.
- "Alzi la mano chi presterebbe per 24 ore il proprio smartphone al proprio partner". Il gelo. Volti terrorizzati. Sguardo compiaciuto del fine relatore. Passano una ventina di secondi di silenzio assoluto, con pochissime braccia che timidamente si alzano qua e là, al rallentatore, con le movenze timide del cobra di fronte all'incantatore.
Ci aveva portati lì, al nocciolo della questione, dove voleva lui. Ci sono apparecchi e dati più personali di altri. Lo smartphone, e tante volte il PC, è forse quello più personale in assoluto che abbiamo. Nostro, e solo nostro. Microsoft Recall fa uno screenshot di tutto quello che facciamo, ogni 2 secondi, per tutti i 3 mesi precedenti all'utilizzo. Nella sua versione originale è una cartella di screenshot, in bella mostra e non cifrata, con tutto quello che abbiamo fatto.
Perché? Lo scopo è la ricerca di qualcosa che abbiamo visto e non troviamo più: Recall, con indagine sui testi presenti negli screenshot (non sulle immagini, per ora) e attraverso la AI, può aiutarci molto in questo. Chiedendo alla AI qualcosa come "non trovo più la pagina in inglese sulla nuova Fiat Panda dove parlavano dei consumi" vi porta al risultato preciso, per fare un esempio.
Negli ultimi giorni sono apparsi commenti e richieste di spiegazioni del tutto legittime: c'è chi lo considera una sorta di "keylogger" sdoganato, chi giustamente teme per le password e per altre questioni di sicurezza puramente informatica. Non ho trovato online, per ora, questioni chiare a tutti ma non dette esplicitamente: la privacy vera, quella nostra, quella che passa per chat private e magari potenzialmente fatali per una relazione, per un rapporto di lavoro, per amicizie, senza contare la diffusa consultazione di siti per adulti e cose simili. Perché, statistiche alla mano, coi dispositivi veramente personali si fa anche quello, e con una certa regolarità, in media.
Avere tutto questo in chiaro, magari su un PC condiviso (non basterebbe più cancellare cronologie e chat), beh, Microsoft... non è un mondo di santi e mi metto io per primo. Il problema è di sicurezza informatica, ma c'è molto ma molto più che quello e riguarda la nostra vita, quella che releghiamo nelle pieghe più nascoste dei nostri (e solo nostri) dispositivi.
Alzi la mano chi non ci ha pensato.
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoC'è chi lo chiama keylogger? Cavolo perchè lo è!!!
....tutti osservati si diventa SANTI SUBITO !
Alcune sono arrivati a proporre soluzioni open source, per scavalcare il problema requisiti minimi, ma che per assurdo replicavano Recall anche nei suoi assurdi difetti
Pensassero veramente a rendere windows sicuro!
Di solito le cose che serve ricordare a distanza uno se le annota/salva per i fatti suoi.
Di solito le cose che serve ricordare a distanza uno se le annota/salva per i fatti suoi.
Qualche volta non ti ricordi di annotarle.
Qualche volta non ti ricordi dove le hai annotate.
Qualche volta ti rendi conto che ti interessavano quando ormai non ce le hai più sotto mano.
Una sua utilità ce l'ha, più una comodità per cose di secondaria importanza, che una necessità per cose di primaria.
Ma ha anche tanto di specchietto luccicante per attrarre le allodole, più che di reale sostanza...
Di solito le cose che serve ricordare a distanza uno se le annota/salva per i fatti suoi.
Di primo acchito ho detto (e scritto in un'altra discussione) la stessa cosa però mi rendo conto effettivamente che è vero anche quanto sotto:
Qualche volta non ti ricordi dove le hai annotate.
Qualche volta ti rendi conto che ti interessavano quando ormai non ce le hai più sotto mano.
Una sua utilità ce l'ha, più una comodità per cose di secondaria importanza, che una necessità per cose di primaria.
Ma ha anche tanto di specchietto luccicante per attrarre le allodole, più che di reale sostanza...
Il nocciolo, pertanto, è che a prescindere dalla sua reale utilità, doveva essere congegnata diversamente da subito...ma l'indizio che forse avevano più interesse a farne parlare che non a rilasciarlo in questo stato mi viene dal fatto che, a distanza di breve, sia stata presa una posizione chiara che, per tradurla in soldoni, non si improvvisa in una settimana.
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