Rubati i filmati di oltre 2.000 videocamere private: sul web immagini e dirette a pagamento dall'Italia
Un sito straniero vende l'accesso a contenuti sensibili provenienti da migliaia di telecamere italiane, tra case, palestre e negozi. L'indagine di Yarix rivela un mercato nero che sfrutta la vulnerabilità dei sistemi di videosorveglianza, ecco i dettagli
di Rosario Grasso pubblicata il 04 Settembre 2025, alle 14:31 nel canale SicurezzaYarix
Un'indagine condotta dai ricercatori di Yarix, divisione di Var Group (396 milioni di fatturato), ha portato alla luce un sito che diffonde in diretta e a pagamento i flussi video provenienti da oltre 2.000 videocamere installate in Italia. Le immagini rubate riguardano contesti estremamente delicati: abitazioni private, spogliatoi, palestre, negozi e persino studi medici.
Il portale, attivo all'estero e accessibile tramite registrazione, permette agli utenti di acquistare pacchetti di abbonamento per assistere in tempo reale a scene di vita quotidiana catturate senza alcun consenso. Un sistema inquietante facilmente raggiungibile sul clear web, e quindi accessibile attraverso i consueti motori di ricerca. Si basa su contenuti che vengono classificati e messi in vendita con tariffe variabili che, con queste metodologie, punta alla trasformazione della violazione della privacy in un vero e proprio business online.
L'analisi ha mostrato che gli accessi non autorizzati sono resi possibili da configurazioni poco sicure dei sistemi di videosorveglianza. Molti dispositivi, spesso economici e diffusi per la sorveglianza domestica, risultano collegati a Internet con credenziali deboli o addirittura predefinite, e in questo modo diventano un facile bersaglio per i cybercriminali. Da qui la possibilità di intercettare le immagini e rivenderle su piattaforme dedicate.
Secondo Yarix, il fenomeno non è circoscritto all'Italia, ma riguarda diversi Paesi, con un bacino potenziale di centinaia di migliaia di videocamere vulnerabili. La diffusione di questi filmati genera questioni non solo legate alla sicurezza informatica, ma anche di natura legale ed etica, poiché tocca direttamente la sfera più intima delle persone coinvolte.
Le autorità sono state informate e stanno valutando le possibili azioni per contrastare la piattaforma, mentre gli esperti consigliano agli utenti di rafforzare immediatamente le proprie misure di sicurezza, in questo caso in relazione a sistemi di videosorveglianza domestica come videocamere di sicurezza o sistemi a batteria per esterni. Modificare le password di default, installare aggiornamenti e utilizzare connessioni protette diventano accorgimenti indispensabili per ridurre il rischio di intrusioni. In quest'ultimo caso si consiglia sempre di verificare la solidità della rete Wi-Fi di casa, che deve essere protetta perlomeno con password complesse.
L'indagine di Yarix porta così alla ribalta un fenomeno che mette a nudo la fragilità dei sistemi di sorveglianza connessi alla rete e la facilità con cui le immagini private possono trasformarsi in merce di scambio nel sottobosco digitale.










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43 Commenti
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Mi viene in mente la saga di Jason Bourne (ma ci sono altri 1000 film) dove CIA e hacker hanno accesso a tutte le telecamere del mondo in modo immediato e riescono ad individuare il "soggetto" praticamente all'instante!!!A PAGAMENTO ??????
"Come definito nella sezione “About” del sito, l’obiettivo è quello di “attirare l'attenzione dell’opinione pubblica sul problema della fuga di dati personali causata da imperfezioni nell'hardware e nel software”."
O Person of Interest.
Allora qual'è sto sito che devo vedere se c'è casa mia.
E come faresti a rintracciarla tra quei 150?... forse contattando la Polizia Postale.
Lo userei per controllare casa, visto che l'app che la gestisce ora è piena di pubblicità.
Allora qual'è sto sito che devo vedere se c'è casa mia.
Infatti quoto !
Link ad immagine (click per visualizzarla)
L'INDIRIZZO !!!
Devo controllare se la sicurezza della mia "stanza del piacere" ha retto !
Amico, era l'unica riposta che potevi dare...(cit)
Questo non basta se il firmware ha falle note non patchate, login "di servizio", ecc. ecc.
Sì,certo in aggiunta a quanto aveva commentato @Paganetor.
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