Numeri di assistenza falsi su siti autentici di Apple, HP, PayPal e altri: la truffa che inganna anche i più esperti

Una nuova truffa online sfrutta le inserzioni sponsorizzate di Google per mostrare numeri di telefono fasulli direttamente sulle pagine di supporto ufficiali di grandi aziende come Apple, PayPal, Netflix e Bank of America, ingannando anche gli utenti più attenti
di Andrea Bai pubblicata il 20 Giugno 2025, alle 17:20 nel canale SicurezzaUn sofisticato schema di truffa sta colpendo le pagine di supporto di aziende del calibro di Apple, PayPal, Netflix, Microsoft, HP, Facebook e Bank of America: i cybercriminali sfruttano le inserzioni sponsorizzate di Google per indirizzare gli utenti verso i siti ufficiali delle aziende, ma usando una tecnica nota come search parameter injection, riescono a far comparire numeri di telefono falsi direttamente nelle pagine di assistenza autentiche, inducendo le vittime a chiamare i truffatori convinte di parlare con il vero servizio clienti.
Il meccanismo, descritto dalla società di sicurezza Malwarebytes, è tanto semplice quanto insidioso: i malintenzionati acquistano annunci sponsorizzati che compaiono in cima ai risultati di ricerca per termini come "supporto Apple" o "assistenza PayPal". Questi annunci mostrano il dominio ufficiale dell'azienda, ma aggiungono una serie parametri nascosti all'indirizzo web. Quando l'utente clicca sull'annuncio, viene effettivamente portato sul vero sito della compagnia, ma i parametri aggiunti alla URL fanno sì che il sito mostri un numero di telefono inserito dai truffatori invece di quello reale.

Un esempio di un numero fasullo inserito in un sito web ufficiale - Fonte: Malwarebytes
La truffa sfrutta una vulnerabilità nei sistemi di ricerca interna di molti siti, che riflettono senza controllo i parametri inseriti nella query. In questo modo il numero fasullo appare in una posizione di rilievo, spesso all'interno di un messaggio che invita a chiamare per ricevere assistenza urgente. Il tutto avviene senza che l'utente abbia alcun motivo di sospettare che ci sia qualcosa che non va: la barra degli indirizzi mostra il dominio corretto, il layout della pagina è quello autentico e il numero falso si mimetizza perfettamente tra le informazioni ufficiali.
Si capisce immediatamente quanto possa essere efficace questa tecnica, che riesce a manipolare la fiducia dell'utente che nella barra degli indirizzi vede l'indirizzo ufficiale dell'azienda a cui si sta rivolgendo. Non solo, il rischio di cadere vittima di questa truffa aumenta nel caso in cui l'utente sia affetto da un qualche tipo di disabilità visiva oppure stia cercando rapidamente una soluzione ad un problema da risolvere in fretta.
Chiamando il numero visualizzato, l'utente viene messo in contatto con un operatore che si spaccia per un operatore ufficiale del supporto clienti dell'azienda. A quel punto, il truffatore può tentare di ottenere dati personali, informazioni sulle carte di credito o addirittura convincere la vittima a concedere l'accesso remoto al proprio computer. Nei casi che coinvolgono banche o servizi di pagamento l'obiettivo finale è, prevedibilmente, quello di svuotare i conti della vittima.
Questa tecnica è particolarmente subdola perché sfrutta una falla strutturale: i siti non distinguono tra una ricerca legittima e una manipolata, e quindi "riflettono" qualsiasi parametro venga passato tramite la URL. Fino a quando le aziende non implementeranno filtri efficaci contro questo tipo di manipolazioni, il rischio rimane concreto per milioni di utenti.
Malwarebytes ha già aggiornato il proprio prodotto di sicurezza per browser, che ora è in grado di segnalare e bloccare questi tentativi di manipolazione. Tuttavia, la soluzione più efficace resta la prevenzione: il consiglio è quello di evitare di cliccare su annunci sponsorizzati per accedere ai servizi di assistenza e preferire sempre i risultati organici o i link ufficiali presenti nelle comunicazioni aziendali o nei canali social verificati. Si tratta di un suggerimento che vale anche in maniera più generale: spesso i risultati sponsorizzati sono usati dai malintenzionati per raggirare gli utenti, portandoli su siti fasulli per perpetrare vari tipi di attività criminose.
Ad oggi, secondo quanto riferisce Malwarebytes, la tecnica è stata osservata principalmente sulle inserzioni di Google; non è ancora chiaro se possa essere replicata su altre piattaforme pubblicitarie.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSpiace !
Così abbiamo dimostrato scientificamente che usare questi strumenti protegge anche da truffe e inganni !
Spiace !
Così abbiamo dimostrato scientificamente che usare questi strumenti protegge anche da truffe e inganni !
E pure che i banner pubblicitari sempre più invadenti, oltre che una rottura di coglioni, si portano anche dietro problemi di sicurezza.
Riguardo alla notizia mi sembra assurdo che sui siti ufficiali ci siano “banner” con i contatti invece della classica pagina apposita “Contattaci”
Tra un po' sarà ormai più importante dell'antivirus...
Da quel che si capisce, non usano i banner per inserire i numeri di telefono.
Usano i "risultati sponsorizzati" di Google per rimandare ad un sito originale con dei parametri aggiuntivi in url (come i referral, ad esempio), parametri che riescono a modificare i numeri della pagina di contatto.
Oltre al discorso dell'uso a fine di truffa degli annunci pubblicitari, c'è anche una questione di mancanza di sicurezza sulle pagine dei fornitori di servizi, che possono essere alterate da dei semplici parametri in url...
Provato più volte, ma no, grazie.
Non riesco proprio ad usarlo...
Spiace !
Così abbiamo dimostrato scientificamente che usare questi strumenti protegge anche da truffe e inganni !
Ah si, BRAVE? Il browser è che faceva hijacking proprio per inserire risultati fasulli di referral nelle ricerche online su Google, Bing, etc?
Praticamente come questo articolo, ma già integrato nel browser.
Ottima scelta
Voi si che ne sapete a pacchi di sicurezza informatica.
Praticamente come questo articolo, ma già integrato nel browser.
Ottima scelta
Voi si che ne sapete a pacchi di sicurezza informatica.
Esatto. Lo stesso che ha rapito Hansel e Gretel nel bosco e ha rapinato la piccola fiammiferaia la notte di natale !
Scusa l'ironia ma basta un minimo di ricerca e soprattutto onestà intellettuale per scoprire e capire che quello che hai descritto è andato in maniera completamente diversa...
Scusa l'ironia ma basta un minimo di ricerca e soprattutto onestà intellettuale per scoprire e capire che quello che hai descritto è andato in maniera completamente diversa...
Non è andato in maniera diversa. Faceva hijacking delle ads rimosse per mostrare le loro ads con link di referrals a piattaforme di tradicong come eToro.
Ma anche se fossero hijacking per mostrare di donare il 5x1000 all'AIRC non cambia il discorso.
Un browser che SENZA DIRE NULLA (perchè se nessuno lo scopriva avrebbero continuato a farlo all'infinito) fa hijacking delle pagine che visito non è da usare. Punto.
Se tu ora ti fidi di loro amen, per me non è un browser degno di fiducia. Sopratutto visto che ce n'è altri 100 anche migliori con adblock&vpn integrata.
perfavore puoi elencarne qualcuno che ritieni sicuro?
Grazie
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