Microsoft pronta a supportare lo scudo UE-USA per la privacy
Microsoft ha comunicato la volontà di supportare lo scudo UE-USA per la gestione dei flussi transatlantici dei dati. Presentato dalla Commissione Europea a fine febbraio, il "Privacy Shield" è tuttora in attesa di approvazione da parte della Corte di Giustiza Europea.
di Salvatore Carrozzini pubblicata il 11 Aprile 2016, alle 16:51 nel canale SicurezzaMicrosoft
Microsoft è pronta a supportare il "Privacy Shield", lo scudo UE-USA delineato ideato per gestire i flussi di dati transatlantici, prendendo il posto del precedente Safe Harbor annullato alla fine del 2015 dalla pronuncia della Corte europea di Giustizia. John Frank, VP EU Government Affairs di Microsoft si è schierato a favore dell'approvazione, sottolineando che la casa di Redmond è pronta ad adeguarsi agli obblighi derivanti dall'accordo.
Il nuovo scudo UE-USA per la privacy, presentato dalla Commissione Europea a fine febbraio ed adottato nel rispetto dei requisiti stabiliti dalla Corte europea di Giustizia, si snoda in quattro punti fondamentali che prevedono: obblighi precisi a carico delle società, garanzie e obblighi di trasparenza applicabili all'accesso da parte del governo USA ai dati personali, protezione dei diritti dei cittadini dell'Unione Europea con diversi strumenti per effettuare il ricorso in caso di violazione e, da ultimo, un meccanismo di riesame congiunto su base annua tra la Commissione Europea e il Ministero del Commercio degli Stati Uniti per monitorare il funzionamento dello scudo.
La materia del contendere, per sintetizzare, è semplice: tutelare i cittadini europei nei confronti di un'attività di sorveglianza di massa o indiscriminata posta in essere dalle autorità di sicurezza nazionali. Destinatari degli obblighi sono sia le imprese private, sia le stesse autorità governative statunitensi. Microsoft esprime sin da ora la sua disponibilità a rispettare il nuovo scudo per la privacy. Afferma John Frank a riguardo:
Da parte nostra, sono lieto di annunciare oggi che Microsoft si impegna a sottoscrivere il Privacy Shield .. Parte dell'impegno di Microsoft sarà rispondere a qualsiasi eventuale denuncia individuale entro 45 giorni, inoltre Microsoft si impegna a cooperare con le autorità nazionali per la protezione dei dati dell'UE e di rispettare i loro consigli per quanto riguarda qualsiasi controversia che ricade nel Privacy Shield
Microsoft sceglie quindi di adempiere ad uno degli obblighi fondamentali fissati dalla Commissione Europea collaborando, inoltre, con le autorità nazionali per la privacy, in questo risultando formalmente in linea con quanto affermava la stessa Commissione nel presentare i principali punti dello scudo: "i reclami devono essere risolti dalle imprese entro 45 giorni. Sarà disponibile una soluzione consistente nella composizione extragiudiziale gratuita delle controversie. I cittadini dell'UE si potranno anche rivolgere alle loro autorità nazionali di protezione dei dati, che collaboreranno con la Commissione federale per il commercio per assicurare che i reclami dei cittadini dell'UE vengano esaminati e risolti".
Non manca una presa di posizione da parte di Microsoft in merito alle richieste di accesso ai dati personali effettuate dalle autorità governative. Anche da questo punto di vista la casa di Redmond approva il contenuto dello scudo UE-USA che afferma: "tutti i diritti di accesso delle autorità pubbliche ai fini della sicurezza nazionale saranno soggetti a precisi limiti, garanzie e meccanismi di controllo, e sarà impedito l'accesso generalizzato ai dati personali" e che prevede la possibilità per i cittadini europei di presentare ricorso tramite un meccanismo basato su un mediatore del Dipartimento di Stato, indipendente dai servizi di sicurezza nazionale.
Da ultimo, Microsoft ribadisce l'impegno per fornire ai cittadini in Europa e nelle altre parti del mondo le informazioni dettagliate sulle politiche di gestione dei dati personali con particolare riferimento alle richieste di accesso effettuate da autorità governative. Il nuovo scudo UE-USA, ricorda Microsoft, è frutto di un'attività negoziale tra le Commissione Europea e il Dipartimento del Commercio USA durata circa due anni. I risultati, a detta della casa di Redmond sono apprezzabili e condivisibili, ma lo scudo non è ancora entrato in vigore, a dare il via libera finale dovrà essere il Consiglio europeo di Giustizia, dopo l'approvazione da parte del Parlamento europeo.
9 Commenti
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Infatti, se in questo thread intervengono anche i tre o quattro che mancano e si aggiungono a questi, la gente comincia a credere che escono gli Agenti NSA dalla presa ethernet nel muro per spiarci in casa...
Scotch?!?!? Io ci ho messo una placca di acciaio!
Ma non funzionava allora ho messo una sagoma 1:1 di Chuck Norris al centro della stanza ed ora sono tranquillo
Quoque tu...
Ma se è notizia di qualche settimana fa che Microsoft faceva pressione alla Apple nel violare i diritti di privacy a favore dell'FBI... e noi ci dovremmo fidare di M$?Che poi, lo spionaggio americano, di stato o commerciale che sia, sicuramente non passa per canali ufficiali e non ha mai guardato in faccia a leggi del proprio paese figuriamoci a quelle internazionali o di altri paesi...
che buffonata...
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