I ransomware fanno paura come il terrorismo: in USA cambiano i metodi di indagine. Ecco come
Un nuovo approccio nella lotta al ransomware: il modus operandi adottato per le indagini sarà simile a quello usato contro il terrorismo, con la condivisione di informazioni e dettagli a livello nazionale
di Andrea Bai pubblicata il 04 Giugno 2021, alle 12:26 nel canale SicurezzaIl Dipartimento di Giustizia USA ha deciso di cambiare passo nella lotta al ransomware, adottando un approccio simile a quello usato nella battaglia contro il terrorismo interno e internazionale. Le nuove direttive sono state diramate nel corso della giornata di ieri e avranno l'obiettivo di organizzare un'azione maggiormente coordinata a livello nazionale.
Proprio a tale scopo nelle linee guida è inclusa una clausola che impone che le indagini su questo tipo di illeciti vengano coordinate centralmente con una nuova task force gestita dal Dipartimento di Giustizia di Washington e costiutita lo scorso mese di aprile. La task force sta attualmente sviluppando una "strategia che prende di mira l'intero ecosistema criminale attorno ai ransomware", dando priorità a "procedimenti, interruzioni degli attacchi in corso e limiti ai servizi che supportano gli attacchi, come i forum online che pubblicizzano la vendita di ransomware o servizi di hosting che facilitano le campagne di ransomware".
"Si tratta di un processo specializzato che garantisca di tenere traccia di tutti i casi di ransomware indipendentemente da dove possano essere segnalati in questo paese, in modo da poter stabilire connessioni tra gli attori e lavorare per interrompere l'intera catena. Abbiamo già utilizzato questo modello intorno al terrorismo, ma mai con il ransomware" ha spiegato a Reuters John Carlin, vice procuratore generale al Dipartimento di Giustizia.
Seguendo le nuove direttive, le indagini che richiedono una segnalazione centralizzata includono casi che riguardano servizi di contromisure agli anti-virus, forum o mercati online illeciti, exchange di criptovalute, servizi di hosting anonimi, botnet e servizi di riciclaggio di denaro online.
Il cambio di approccio segue una fase particolarmente calda in cui gli attacchi ransomware hanno mietuto sempre più vittime, complice anche la particolare situazione innescata dalle contromisure adottate per il contenimento della pandemia. Tra gli ultimi attacchi più eclatanti vi è quello al gasdotto Colonial Pipeline, ma nel corso dell'anno passato molte realtà del panorama sanitario sono state prese di mira, in un'escalation che ha "consacrato" il fenomeno del ransomware come una vera e propria piaga capace di mettere in ginocchio realtà anche particolarmente importanti e, dall'altro lato, come un metodo per grantire agli hacker un facile bottino.










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69 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infop.s. messaggio ironico
non credo proprio, sarebbe come dire tagliarsi una mano aiuta a migliorare la cura del proprio corpo
hai perfettamente ragione. ero ironico infatti
a mia discolpa
https://www.hwupgrade.it/forum/show...mp;postcount=32
evidentemente vi siete peresi l'attacco ad un grande distributore
di carne usa, la JBS, che è il più grande al mondo,
con attività in tutta l'anglosfera e 150.000 impiegati.
tanto grande che gli usa avrebbero chiesto
la collaborazione dei russi, cosa mai avvenuta prima, quando
lanciavano accuse, senza pezze d'appoggio, seguite da sanzioni.
questa volta si sono limitati ad un "Speriamo che gli stati responsabili
non stiano dando rifugio a criminali ransomware"
(che però tradisce la voglia di ripetere il passato,
con "gli stati responsabili" non si capisce a che titolo lo sarebbero,
visto che, le responsabilità, ove accertate, sono sempre personali,
non è che se un romeno viene a fare razzia da noi poi si possa
chiedere pegno alla Romania - è un esempio eh! potevo farlo
pure con San Marino)
https://www.hwupgrade.it/forum/show...mp;postcount=32
Ridicolizzare le opinioni altrui non ti discolpa da nulla.
Specie quando non le capisci.
Mah, le cose da fare per migliorare la sicurezza dei sistemi si sanno da decine di anni, e sono sempre le stesse. Adesso si scoprono i ransomware
Il primo aspetto, banale ma spesso sottovalutato, è di tipo umano: è necessaria una cultura ed una educazione all'uso *consapevole* di PC/smartphone e via discorrendo.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, in concreto non c'è molta differenza tra un ransomware e un software che legittimamente cifra i files dell'utente perché lui stesso l'ha chiesto.
Le difese sono le solite: principio del minimo privilegio, di default nessun eseguibile può leggere/scrivere da disco, fine.
Ma è l'umano l'anello debole della catena: ci sarà sempre un utente che darà il suo permesso ad eseguibili sconosciuti, non sapendo cosa sta facendo.
Come dire che la mafia aiuta a migliorare il funzionamento delle forze dell'ordine...
Il primo aspetto, banale ma spesso sottovalutato, è di tipo umano: è necessaria una cultura ed una educazione all'uso *consapevole* di PC/smartphone e via discorrendo.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, in concreto non c'è molta differenza tra un ransomware e un software che legittimamente cifra i files dell'utente perché lui stesso l'ha chiesto.
Le difese sono le solite: principio del minimo privilegio, di default nessun eseguibile può leggere/scrivere da disco, fine.
Ma è l'umano l'anello debole della catena: ci sarà sempre un utente che darà il suo permesso ad eseguibili sconosciuti, non sapendo cosa sta facendo.
dovreste leggere i commenti nei vari thread. nessun pro-crypto reputa questa diffusione esponenziale dei ransomware un problema, nemmeno dopo aver visto i grafici di questo articolo
https://cert-agid.gov.it/news/netwa...nd-in-crescita/
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