Attacco ransomware ad uno dei più grandi gasdotti degli USA: operazioni sospese
Colonial Pipeline è uno tra i più grandi impianti di erogazione e distribuzione di carburanti: un attacco ransomware lo ha messo in ginocchio e le operazioni di ripristino procedono lentamente
di Andrea Bai pubblicata il 10 Maggio 2021, alle 14:16 nel canale SicurezzaLe operazioni di Colonial Pipeline, uno dei gasdotti più grandi degli Stati Uniti, sono state sospese a seguito di un attacco informatico. La struttura si occupa dell'erogazione del 45% delle forniture di carburante per la costa est degli USA, tra cui benzina, diesel, carburante per aerei, gasolio per il riscaldamento domestico e carburante per le forze armate statunitensi.
A seguito dell'attacco, avvenuto lo scorso venerdì, la società ha dichiarato che è stato necessario porre offline alcuni sistemi per poter contenere la minaccia. Questo ha comportato l'interrunzione di tutte le operazioni del gasdotto, che giornalmente trasporta circa 2,5 milioni di barili di carburante lungo 5500 miglia di condutture.
La mappa dell'impianto di erogazione e trasporto di Colonial Pipeline
La causa è stata identificata in un attacco ransomware ad opera di DarkSide, un gruppo che offre "ransomware-as-a-service" e che altri gruppi criminali possono acquistare e sfruttare. Non è chiaro, al momento, chi possa essere l'effettiva "mano" dietro l'attacco. Il malware DarkSide è attivo dalla metà del 2020 e lo scorso gennaio è stato rilasciato uno strumento decryptor, ma il gruppo è prontamente corso ai ripari aggiornando il proprio malware. DarkSide è noto per adottare una tecnica che prevede l'esposizione sul web di alcune informazioni riservate della vittima, recuperate durante l'attacco, come leva per il pagamento del riscatto.
La società ha comunicato essere al lavoro per sviluppare un piano di riavvio del sistema e ha affermato di aver riportato all'operatività alcune linee laterali più piccole tra i terminali e i punti di consegna, anche se le condutture principali sono ancora mantenute inattive.
Quali ripercussioni? Il carburante trasportato finisce per lo più in serbatoi di stoccaggio e gli USA hanno assistito in quest'ultimo anno ad una riduzione dei consumi a causa della pandemia COVID-19, motivo per cui l'interruzione del servizio non ha avuto effetti immediati sulla fornitura dei caruburanti. Il problema però si sta aggravando ed è duplice: da un lato le scorte in esaurimento a valle dell'impianto di erogazione, dall'altro l'accumulo delle scorte a monte dell'impianto.
Il Dipartimento dei Trasporti statunitense intanto ha invocato poteri di emergenza come misura di risposta all'attacco. La Federal Motor Carrier Safety Administration (FMCSA) ha emesso una dichiarazione di emergenza regionale, disponendo esenzioni temporanee alle leggi che regolano e limitano il trasporto su strada di carburante. "Questa misura di emergenza è in risposta alla chiusura imprevista del sistema di condutture Colonial a causa di problemi di rete che influenzano la fornitura di benzina, diesel, carburante per aerei e altri prodotti petroliferi raffinati negli Stati colpiti", ha affermato la FMCSA in una dichiarazione.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infovisto che
hanno interessato la fornitura di benzina, gasolio, carburante per aerei
e altri prodotti raffinati
ma non gas
e, tra l'altro, lo scrivete pure
certo che non state molto attenti a ciò che mettere nei titoli
visto che
hanno interessato la fornitura di benzina, gasolio, carburante per aerei
e altri prodotti raffinati
ma non gas
e, tra l'altro, lo scrivete pure
certo che non state molto attenti a ciò che mettere nei titoli
Sa molto di traduzione improvvisata di "gas" (abbreviazione di "gasoline", che negli USA è la benzina.
Comunque mi spiace dirtelo, ma con la metrica non ci siamo proprio.
Comunque mi spiace dirtelo, ma con la metrica non ci siamo proprio.
Più che improvvisata è scarsa conoscienza del settore. Ma ahi noi sono in buona coma. Hanno sbagliato terminologia anche il Times, Washington Post e Wired. Dove ho letto la notizia nei giorni scorsi.
In italiano il termine corretto è oleodotto (liquidi). In inglese si usa gas pipeline o oil pipeline (per i liquidi), o in modo generico pipeline. La differenza non è solo linguistica, ma sopratutto tecnica. la pressione di esercizio di un gasdotto è nettamente superiore alla pressione di esercizio di un oleodotto
Diesel è il gasolio, heating oil la nafta, avio il carburante per aerei, LNG il gas naturale liquefatto, gasoline (spesso abbreviato in gas) la benzina. Il WTI è un tipo di petrolio americano il cui prezzo è usato come riferimento negli scambi, il Brent è un tipo di petrolio prodotto nel Mare del Nord pure usato come riferimento. Lo shale oil è il petrolio prodotto con la tecnica del fracking, lo shale gas il metano estratto con il fracking. Insomma ci si può sbagliare.
impunità grazie ai bitcoin..
Alla tv si è parlato genericamente di falle...
Non è una coincidenza: basta che sbagli uno e gli altri seguono a ruota.
Credo però che le specifiche tecniche dal punto di vista della notizia siano decisamente molto meno rilevanti.
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