Attacco DDoS da 900Gbps in Asia, Akamai lo mitiga sfruttando la sua rete

Attacco DDoS da 900Gbps in Asia, Akamai lo mitiga sfruttando la sua rete

E' il più grande mai registrato in Asia per un cliente Akamai. L'attacco è stato breve ma intenso, e non ha comportato danni

di pubblicata il , alle 17:31 nel canale Sicurezza
Akamai
 

Lo scorso 23 febbraio si è verificato nella regione asiatica un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) con un volume di picco di 900,1 gigabit al secondo e 158,2 milioni di pacchetti al secondo. Akamai si è occupata di mitigare l'impatto dell'attacco, che si è consumato nel giro di poco tempo.

La stessa società lo definisce come "intenso e di breve durata", rispecchiando una tendenza che nell'ultimo periodo si sta verificando con una certa frequenza nell'ambito degli attacchi DDoS. Si tratta dell'attacco DDoS più grande mai rilevato fino ad ora nell'area Asia-Pacific rivolto ad un cliente Akamai.

L'attacco è stato gestito scaricando il traffico su una rete Akamai appositamente a disposizione per questo scopo, con la maggior parte dei pacchetti che sono finiti nei centri di di Hong Kong, Tokyo, San Paolo, Singapore e Osaka. Questo tipo di rete, chiamata in gergo "scrubbing network" è una rete distribuita costituita da diversi snodi posizionati strategicamente che si occupano di raccogliere il traffico in ingresso rimuovendo le richieste indesiderate dalla rete presa di mira.

La maggior parte del traffico è stato gestito dai centri citati in precedenza, ma in realtà tutti i 26 centri di Akamai destinati alla mitigazione degli attacchi DDoS sono stati sfruttati, sebbene in nessuno di essi sia superato il livello del 15% del traffico totale. Akamai conferma che l'attacco non ha avuto esiti dannosi.

Tra gli attacchi DDoS più massicci avvenuti su scala globale vi sono quello da 3,47 Tbps rivolto ad un cliente Azure con sede in Asia mitigato da Microsoft a novembre del 2021, e quello da 2,5Tbps mitigato da Cloudflare e destinato a Wynncraft, uno tra i principali server Minecraft.

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