Intel: 700 milioni di dollari per spingere il raffreddamento a immersione nei datacenter

Intel: 700 milioni di dollari per spingere il raffreddamento a immersione nei datacenter

Intel ha annunciato che investirà oltre 700 milioni di dollari per creare un mega laboratorio di ricerca e sviluppo incentrato su tecnologie innovative per il raffreddamento dei datacenter. L'azienda, inoltre, renderà disponibile un "reference design" per il raffreddamento a immersione.

di pubblicata il , alle 09:41 nel canale Server e Workstation
Intel
 

Intel investirà più di 700 milioni di dollari per creare un "megalab" in cui sviluppare tecnologie per rendere i datacenter più sostenibili. Gli ingegneri dell'azienda lavoreranno per risolvere problemi di primaria importanza quali il surriscaldamento, il raffreddamento e il consumo di acqua. Inoltre, l'azienda ha deciso di mettere a disposizione dell'intera comunità un progetto di riferimento (reference design) per diffondere la tecnologia di raffreddamento a immersione.

La costruzione dell'Oregon Research and Design Mega Lab, presso il campus Jones Farm di Intel, inizierà quest'anno e dovrebbe completarsi entro la fine del 2023. All'interno delle sue mura i tecnici si concentreranno su aree quali il raffreddamento a immersione, un migliore utilizzo dell'acqua e il recupero e riutilizzo del calore.

Inoltre, il laboratorio analizzerà e testerà i prodotti rivolti al settore dei datacenter di Intel, tra cui contiamo Xeon, Optane, interfacce di rete, FPGA Agilex, GPU Xe, acceleratori Habana e altre soluzioni che arriveranno in futuro. Il laboratorio ospiterà anche una vetrina tecnologica per clienti e partner in modo che possano osservare e testare i prodotti Intel in una varietà di ambienti e scenari, al fine di accelerare l'adozione di queste nuove tecnologie in tutto l'ecosistema.

Il primo atto di questo rinnovato impegno è rendere disponibile a tutti le proprietà intellettuali sviluppate per il raffreddamento a immersione dei datacenter: Intel ha creato un reference design che definisce "aperto, facile da implementare e totalmente scalabile". La diffusione di questo design partirà da Taiwan e avverrà in fasi, in partnership con l'ecosistema locale, per poi scalare globalmente.

"I datacenter rappresentano circa l'1% della domanda globale di elettricità e circa lo 0,3% delle emissioni globali di carbonio", dichiara Intel. "Investire nella standardizzazione delle tecnologie di raffreddamento e nella ricerca e sviluppo per innovazioni future rafforza l'impegno di Intel verso soluzioni tecnologiche più sostenibili. Le ricerche dimostrano che il raffreddamento a immersione con il riutilizzo dell'energia potrebbe ridurre le emissioni di carbonio del 45% rispetto all'utilizzo tradizionale dei datacenter".

7 Commenti
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Mechano20 Maggio 2022, 10:55 #1
Ritorno al passato.
Una volta nei datacenter si usava l'acqua. Si pescava da sotto il pavimento da una linea fredda, circolava nei blocchi sui circuiti e ricadeva nella linea calda.

Chissà perché fu abbandonata in molti datacenter. Eppure oggi se ne sente parlare sempre più.
CrapaDiLegno20 Maggio 2022, 12:41 #2
Credo che l'acqua sia stata abbandonata perché il raffreddamento a liquido costa di più e richiede più manutenzione (oltre ad essere decisamente più critica e pericolosa in un sistema che va a energia elettrica), per cui anche se Intel si fa bella verso "l'eco-sostenibilità" con questi studi poi non è detto poi che i vari clienti lo adottino se per abbassare l'emissione del 45% di carbonio devono spendere il 45% in più nell'impianto di raffreddamento.
Però le CPU server insieme agli acceleratori ormai omnipresenti stanno cominciando a consumare (e quindi produrre calore) in modo forse un po' troppo elevato all'interno dello stesso spazio e in taluni casi (ovvio non per il file server di una mini azienda) usare i normali sistemi di ventilazione potrebbe essere diventato insostenibile per i flussi/temperature necessari e forse anche per il rumore.
Cappej20 Maggio 2022, 15:16 #3
non era Microsoft a testare i datacenter sott'acqua?, nel mediterraneo sotto i 30 mt in qualsiasi momento dell'anno trovi sempre 14-16 gradi.

https://edge9.hwupgrade.it/news/dev...soft_92030.html

Il dramma sarebbe la condensa, in un tubo di metallo con dentro 50-60 gradi e fuori 14-16... forse immettendo un altro gas al posto dell'aria... tipo Azoto? (costa poco, nel abbiamo all'80% nell'aria di tutto il pianeta e nessun danno se disperso..)


IMHO
Personaggio20 Maggio 2022, 15:28 #4
Originariamente inviato da: Mechano
Ritorno al passato.
Una volta nei datacenter si usava l'acqua. Si pescava da sotto il pavimento da una linea fredda, circolava nei blocchi sui circuiti e ricadeva nella linea calda.

Chissà perché fu abbandonata in molti datacenter. Eppure oggi se ne sente parlare sempre più.


Originariamente inviato da: CrapaDiLegno
Credo che l'acqua sia stata abbandonata perché il raffreddamento a liquido costa di più e richiede più manutenzione (oltre ad essere decisamente più critica e pericolosa in un sistema che va a energia elettrica), per cui anche se Intel si fa bella verso "l'eco-sostenibilità" con questi studi poi non è detto poi che i vari clienti lo adottino se per abbassare l'emissione del 45% di carbonio devono spendere il 45% in più nell'impianto di raffreddamento.
Però le CPU server insieme agli acceleratori ormai omnipresenti stanno cominciando a consumare (e quindi produrre calore) in modo forse un po' troppo elevato all'interno dello stesso spazio e in taluni casi (ovvio non per il file server di una mini azienda) usare i normali sistemi di ventilazione potrebbe essere diventato insostenibile per i flussi/temperature necessari e forse anche per il rumore.


Presumo che questa tecnologia sia completamente diversa dal classico raffreddamento a liquido! L'intero rack viene immerso in un liquido, probabilmente olio, esattamente come i trasformatori di media e alta tensione. L'olio è viscoso e a livello molecolare aderisce molte meglio alle superfici rispetto ad un liquido come l'acqua, è completamente elettroisolante ma un ottimo conduttore calorico. Il punto di evaporazione è molto alto, dipende dall'olio, ma in genere è almeno sopra i 200 gradi.
Si trovano diversi video sul tubo dove degli smanettoni immergono un intero case di un PC senza nessuna ventola in una vasca di glicerina e spremono poi CPU e GPU al limite. L'unico sistema di raffreddamento più efficace sfruttato fino ad oggi rispetto all'olio è l'azoto liquido, non praticabile con dei server.

La Glicerina o anche il Glicerolo, hanno il vantaggio di essere idrosolubili. Cosa da considerare per la manutenzione, perché tutto ciò che verrebbe unto durante le operazioni manutentive (attrezzi, abbigliamento, schede stesse) verrebbe pulito semplicemente con dell'acqua senza la necessità di usare tensioattivi di alcun genere.
Bisont20 Maggio 2022, 15:52 #5
Originariamente inviato da: Mechano
Ritorno al passato.
Una volta nei datacenter si usava l'acqua. Si pescava da sotto il pavimento da una linea fredda, circolava nei blocchi sui circuiti e ricadeva nella linea calda.

Chissà perché fu abbandonata in molti datacenter. Eppure oggi se ne sente parlare sempre più.


I nuovi datacenter di Aruba a Bergamo usano l'acqua di falda per raffreddare.

https://www.datacenter.it/data-cent...amo-dc-it3.aspx
CrapaDiLegno20 Maggio 2022, 16:40 #6
Originariamente inviato da: Personaggio
Presumo che questa tecnologia sia completamente diversa dal classico raffreddamento a liquido! L'intero rack viene immerso in un liquido, probabilmente olio, esattamente come i trasformatori di media e alta tensione. L'olio è viscoso e a livello molecolare aderisce molte meglio alle superfici rispetto ad un liquido come l'acqua, è completamente elettroisolante ma un ottimo conduttore calorico. Il punto di evaporazione è molto alto, dipende dall'olio, ma in genere è almeno sopra i 200 gradi.
Si trovano diversi video sul tubo dove degli smanettoni immergono un intero case di un PC senza nessuna ventola in una vasca di glicerina e spremono poi CPU e GPU al limite. L'unico sistema di raffreddamento più efficace sfruttato fino ad oggi rispetto all'olio è l'azoto liquido, non praticabile con dei server.

La Glicerina o anche il Glicerolo, hanno il vantaggio di essere idrosolubili. Cosa da considerare per la manutenzione, perché tutto ciò che verrebbe unto durante le operazioni manutentive (attrezzi, abbigliamento, schede stesse) verrebbe pulito semplicemente con dell'acqua senza la necessità di usare tensioattivi di alcun genere.


Che sia acqua o olio il costo è sempre maggiore rispetto alle ventolazze.
Nel caso di immersione completa, i tempi di intervento per aggiustamento/upgrade si innalzano. E pensa se si rompe un contenitore/tubo che gran casino nella sala di un datacenter.
La tecnica dell'immersione esiste da quando sono piccolo io (e non sono più tanto giovane) ma il fatto che non sia mai diventata una realtà significa che ha più svantaggi che vantaggi.
Intel starà tentando di diminuire gli svantaggi per riuscire a far fronte alla dissipazione necessaria nei prossimi anni, con PP che non avanzano più come prima e le prestazioni scaleranno verso l'alto necessariamente per numero di chiplet/maggiori frequenze/maggiori consumi.
Perché se è vero che nelle future architetture MCM aggiungere un chiplet non porta a costi esorbitanti come raddoppiare un die monolitico, è anche vero che il consumo comunque raddoppia rispetto ad un chiplet unico.
Doppia potenza, doppio consumo, se poi le architetture acceleratrici sono quelle Intel... il consumo sarà più alto rispetto alla concorrenza.
Personaggio20 Maggio 2022, 19:13 #7
Originariamente inviato da: Bisont
I nuovi datacenter di Aruba a Bergamo usano l'acqua di falda per raffreddare.

https://www.datacenter.it/data-cent...amo-dc-it3.aspx


Originariamente inviato da: CrapaDiLegno
Che sia acqua o olio il costo è sempre maggiore rispetto alle ventolazze.
Nel caso di immersione completa, i tempi di intervento per aggiustamento/upgrade si innalzano. E pensa se si rompe un contenitore/tubo che gran casino nella sala di un datacenter.
La tecnica dell'immersione esiste da quando sono piccolo io (e non sono più tanto giovane) ma il fatto che non sia mai diventata una realtà significa che ha più svantaggi che vantaggi.
Intel starà tentando di diminuire gli svantaggi per riuscire a far fronte alla dissipazione necessaria nei prossimi anni, con PP che non avanzano più come prima e le prestazioni scaleranno verso l'alto necessariamente per numero di chiplet/maggiori frequenze/maggiori consumi.
Perché se è vero che nelle future architetture MCM aggiungere un chiplet non porta a costi esorbitanti come raddoppiare un die monolitico, è anche vero che il consumo comunque raddoppia rispetto ad un chiplet unico.
Doppia potenza, doppio consumo, se poi le architetture acceleratrici sono quelle Intel... il consumo sarà più alto rispetto alla concorrenza.


i riscaldamenti ad acqua dei data center non sono ad immersione, ma semplicemente si usa l'acqua per raffreddare la macchina condensante del condizionatore, invece dell'aria, che ovviamente è molto più efficiente, ma dentro il datacenter cmq si usa l'aria condizionata e le ventole.
Pe quello a immersione praticamente il datacenter è una piscina di olio coperta da un pavimento dove i rack con tutta l'infrastruttura viene immersa, per manutenerli si fa salire elettronicamente il singolo rack dalla piscina e dopo il lavoro torna a mollo.
Ovviamente è utile solo per server unici distribuiti su più rack, sale intere che sono viste com un unico computer con migliaia di CPU o GPU, chiaro che il serverino che occupa un solo slot da 19" con monitor e tastiera estraibili annessi, non è adatto a questo tipo di raffreddamento. Sono adatti solo quei sistemi per il quale devi metterci le mani solo per una sostituzione HW e nient'altro. Non vanno bene neanche per i NAS. Si tratta quindi di accessi molto rari.

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