Zurbuchen: ''dopo il lancio del James Webb Space Telescope saremo sotto tensione per circa 3 settimane''

Il lancio del James Webb Space Telescope si avvicina sempre di più. Thomas Zurbuchen (capo progetto per JWST) ha voluto condividere alcune idee dopo il lancio di un razzo Ariane 5 che ha visto dal vivo qualche giorno fa.
di Mattia Speroni pubblicata il 04 Agosto 2021, alle 08:01 nel canale Scienza e tecnologiaESANASA
Qualche giorno fa dallo spazioporto della Guiana Francese sono stati lanciati due satelliti per le telecomunicazioni (Star One D2 e Eutelsat Quantum) grazie a un razzo Ariane 5. A vedere questo lancio era presente anche Thomas Zurbuchen che è amministratore associato della NASA. Il suo interesse però non era per il carico utile, quanto piuttosto per il vettore vero e proprio.
Questo perché un razzo Ariane 5 porterà nello Spazio il costosissimo quanto avanzato James Webb Space Telescope. Era da quasi un anno che non veniva utilizzata questa tipologia di razzo e mancherà solo un'altra missione prima di veder partire il JWST sul finire del 2021. Zurbuchen ha quindi voluto vedere "dal vivo" il lavoro allo spazioporto europeo (che si trova nel Sud America).
Il lancio del James Webb Space Telescope e il razzo Ariane 5
Dopo il lancio del razzo Ariane 5, avvenuto correttamente, Zurbuchen ha voluto scrivere un post dove ha spiegare il suo punto di vista per quanto riguarda il lancio del James Webb Space Telescope. Il dirigente sa che la comunità scientifica ma anche gli appassionati non vedono l'ora di vedere i risultati che ci porterà questo nuovo strumento. C'è una grande responsabilità sulle sue spalle.
Thomas Zurbuchen ha dichiarato che per la maggior parte delle missioni è il lancio la fase più rischiosa "se la navicella è nello Spazio, la maggior parte del rischio è alle nostre spalle". Non tutte le missioni sono di questo tipo, per esempio quelle dei rover marziani dove il 10%-20% del rischio è nel lancio mentre il 50% è durante l'atterraggio (e il resto nelle operazioni successive).
Una volta che il razzo sarà lanciato con successo, non sarà finita la preoccupazione per il successo della missione del James Webb Space Telescope. Infatti, dovranno andare bene 50 passaggi per la configurazione e 344 singoli passaggi che potrebbero far fallire da un momento all'altro il corretto funzionamento del telescopio.
Zurbuchen ha scritto "dopo il lancio saremo sotto tensione per circa 3 settimane. Per fare un confronto, questo supera di un fattore 3 i fallimenti di un singolo punto per l'atterraggio su Marte e quell'atterraggio è durato solo 7 minuti". Il dirigente ha anche aggiunto "coloro che non sono preoccupati o addirittura terrorizzati da questo non capiscono cosa stiamo cercando di fare".
"Ho pensato a ciò che ho imparato da quando sono entrato a far parte del team Webb e diventato capo progetto negli ultimi 5 anni. Ecco il più importante: il potere dello scopo e della speranza! [...] Così, venerdì, quando ho visto e sentito il razzo Ariane 5 sollevarsi tra le nuvole e scomparire nel cielo, ho pensato al lavoro straordinario e alla speranza che si troverà su un razzo simile entro la fine dell'anno. Non vedo l'ora di vederlo lasciare la Terra, finalmente. È tempo per un'altra possibilità di fare la storia!".
Il posizionamento del James Webb Space Telescope
Ricordiamo che, a differenza di Hubble Space Telescope (HST), il nuovo James Webb Space Telescope sarà posizionato molto più distante dalla Terra. La motivazione è di tipo tecnico in quanto si tratta di un telescopio per rilevare gli infrarossi. Sole e Terra sarebbero quindi di disturbo per le osservazioni.
Per permettere il corretto funzionamento il JWST sarà quindi posizionato nel secondo punto di Lagrange (L2) a 1,5 milioni di km dalla Terra. A titolo di confronto HST è a 570 km dalla Terra mentre la Luna è a 384 mila km. Questo significa che qualsiasi guasto sarà sostanzialmente impossibile da riparare "sul posto" ma dovrà essere risolto da remoto. La struttura del JWST era troppo grande per essere inserita aperta all'interno dei fairing di Ariane 5 e per questo dovrà essere ripiegato.
Ci sarà quindi non solo l'incognita del lancio ma anche quella dell'apertura corretta del grande specchio formato da segmenti esagonali ricoperti d'oro, della struttura anteriore e della vela inferiore che dovrà "gonfiarsi" così da isolare ulteriormente la parte di rilevazione dagli infrarossi emessi dal Sole e dalla Terra. Una sfida ingegneristica lunga anni, ma che potrebbe aprire una nuova era nel campo dell'osservazione spaziale.
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