Verso la colonizzazione di Marte? Creato un robot in grado di produrre ossigeno sul Pianeta Rosso

Verso la colonizzazione di Marte? Creato un robot in grado di produrre ossigeno sul Pianeta Rosso

Ricercatori cinesi hanno creato un robot chimico dotato di intelligenza artificiale che può produrre ossigeno da rocce marziane, avvicinando la possibilità di future colonie umane su Marte grazie allo sfruttamento delle risorse locali.

di pubblicata il , alle 12:28 nel canale Scienza e tecnologia
 

Uno studio rivoluzionario pubblicato questa settimana su Nature Synthesis potrebbe avvicinarci al sogno di stabilire insediamenti umani su Marte. Ricercatori cinesi hanno sviluppato un sistema robotico guidato dall'intelligenza artificiale in grado di analizzare meteoriti marziane e progettare un processo per estrarre ossigeno dall'acqua utilizzando solo materiali presenti sul Pianeta Rosso.

Secondo il team guidato dal Prof. Jun Jiang dell'Università di Scienza e Tecnologia della Cina, questa tecnologia potrebbe un giorno consentire agli astronauti di produrre ossigeno e altre sostanze vitali direttamente su Marte senza doverle trasportare dalla Terra. "Abbiamo sviluppato un sistema di intelligenza artificiale robotica dotato di un cervello chimico" spiega Jiang.

Dopo aver analizzato la composizione di 5 meteoriti marziani, il robot ha esaminato oltre 3 milioni di formule chimiche per identificare i migliori catalizzatori in grado di scomporre l'acqua marziana in idrogeno e ossigeno. In soli 2 mesi di test automatizzati, ha prodotto con successo un catalizzatore attivo. Secondo i ricercatori, lo stesso compito avrebbe richiesto 2.000 anni se svolto da un team di chimici umani. "Il robot può lavorare senza sosta per anni" afferma Jiang. Con 1 metro quadro di suolo marziano, potrebbe produrre 60g di ossigeno all'ora.

Robot marziano made in China produce ossigeno in autonomia

Non sarà però così semplice. Secondo Michael Hecht del MIT, esiste un metodo più efficiente per ottenere ossigeno dall'atmosfera di CO2 su Marte, già dimostrato dal rover Perseverance della NASA. Ma Jiang sostiene che il loro approccio potrebbe comunque essere utile per creare altri materiali come fertilizzanti. Gli esperti concordano che si tratta di una nuova entusiasmante frontiera per l'intelligenza artificiale, con potenziali applicazioni che vanno ben oltre l'esplorazione spaziale. "È un metodo emergente di utilizzo dell'IA che è applicabile in modo più ampio a tutti i tipi di chimica" commenta il chimico Andy Cooper dell'Università di Liverpool.

Nonostante i dubbi, lo studio rappresenta un passo avanti verso la realizzazione della "fantascienza" di stabilire colonie umane autosufficienti su Marte. La capacità di sfruttare le risorse locali per produrre l'ossigeno necessario alla sopravvivenza potrebbe ridurre notevolmente i costi e la complessità delle future missioni abitate. "Se pensi alla sfida di andare su Marte, devi lavorare con materiali locali" conferma Cooper. Chissà se un giorno vedremo questi "chimici robot" al lavoro su Marte, impegnati a rendere il Pianeta Rosso un luogo vivibile per gli esseri umani.

26 Commenti
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Mo4215 Novembre 2023, 13:09 #1
Tutto molto bello.
Ma sarà sufficiente a creare una vera e propria atmosfera? E soprattutto, come pensano di trattenerla in una quasi totale assenza di un campo magnetico globale?
Perché, proprio a causa di tale assenza, l’esposizione alle radiazioni solari su Marte raggiunge dosi maggiori a quelle della Terra di circa 700 volte.
Inoltre, durante i viaggi spaziali, i telomeri delle cellule degli astronauti diventano più lunghi e l’espressione di alcuni geni, come quelli coinvolti nella funzione del sistema immunitario o riparazione Dna, vanno completamente a ramengo.
Allora, un viaggio andata e ritorno equivarrebbe a 600 millisievert. Aggiungiamo un soggiorno medio di 18 mesi: altri 400-600 millisievert.
Totale: 1,2 sievert.
Da 1 sievert in poi, si innesca un processo di cancerogenesi in una persona su venti.
Invece, con 3-5 sievert c'è il 50% di probabilità di un rapido decesso a causa di una sindrome acuta da radiazioni.
Mentre, con 10 sievert (ciò che si assorbirebbe in pochi anni di "vita su Marte", la morte è certa entro una manciata di giorni o settimane.
Tutto questo, senza contare che il quantitativo di radiazioni potrebbe essere anche più alto in caso di eventi solari particolarmente intensi.

Per come la vedo io, la corsa verso Marte, e soprattutto l'illusione che un giorno potrà ospitarci in pianta stabile, è uno dei più grandi scam della storia dell'umanità.
piv3z15 Novembre 2023, 13:34 #2
Originariamente inviato da: Mo42
Mentre, con 10 sievert (ciò che si assorbirebbe in pochi anni di "vita su Marte", la morte è certa entro una manciata di giorni o settimane.


Pochi giorni o settimane dal raggiungimento del 10 oppure anche prima?
megthebest15 Novembre 2023, 14:11 #3
Originariamente inviato da: Mo42
Tutto molto bello.
Ma sarà sufficiente a creare una vera e propria atmosfera? E soprattutto, come pensano di trattenerla in una quasi totale assenza di un campo magnetico globale?
Perché, proprio a causa di tale assenza, l’esposizione alle radiazioni solari su Marte raggiunge dosi maggiori a quelle della Terra di circa 700 volte.
Inoltre, durante i viaggi spaziali, i telomeri delle cellule degli astronauti diventano più lunghi e l’espressione di alcuni geni, come quelli coinvolti nella funzione del sistema immunitario o riparazione Dna, vanno completamente a ramengo.
Allora, un viaggio andata e ritorno equivarrebbe a 600 millisievert. Aggiungiamo un soggiorno medio di 18 mesi: altri 400-600 millisievert.
Totale: 1,2 sievert.
Da 1 sievert in poi, si innesca un processo di cancerogenesi in una persona su venti.
Invece, con 3-5 sievert c'è il 50% di probabilità di un rapido decesso a causa di una sindrome acuta da radiazioni.
Mentre, con 10 sievert (ciò che si assorbirebbe in pochi anni di "vita su Marte", la morte è certa entro una manciata di giorni o settimane.
Tutto questo, senza contare che il quantitativo di radiazioni potrebbe essere anche più alto in caso di eventi solari particolarmente intensi.

Per come la vedo io, la corsa verso Marte, e soprattutto l'illusione che un giorno potrà ospitarci in pianta stabile, è uno dei più grandi scam della storia dell'umanità.


Ecco, questo è davvero un commento interessante e ricco di spunti..
Complimenti!
sfrutto la tua competenza per chiedere se anche i campi elettromagnetici delle auto elettriche possono a lungo andare danneggiare il ns dna e/o aumentare il rischio di contrarre tumori
hackaro7515 Novembre 2023, 14:26 #4
Ovviamente finiremo per esser reclusi in basi Alpha (Spazio 1999!) protette dalle radiazioni!
alien32115 Novembre 2023, 14:26 #5
Originariamente inviato da: Mo42
Tutto molto bello.
Ma sarà sufficiente a creare una vera e propria atmosfera? E soprattutto, come pensano di trattenerla in una quasi totale assenza di un campo magnetico globale?
Perché, proprio a causa di tale assenza, l’esposizione alle radiazioni solari su Marte raggiunge dosi maggiori a quelle della Terra di circa 700 volte.
Inoltre, durante i viaggi spaziali, i telomeri delle cellule degli astronauti diventano più lunghi e l’espressione di alcuni geni, come quelli coinvolti nella funzione del sistema immunitario o riparazione Dna, vanno completamente a ramengo.
Allora, un viaggio andata e ritorno equivarrebbe a 600 millisievert. Aggiungiamo un soggiorno medio di 18 mesi: altri 400-600 millisievert.
Totale: 1,2 sievert.
Da 1 sievert in poi, si innesca un processo di cancerogenesi in una persona su venti.
Invece, con 3-5 sievert c'è il 50% di probabilità di un rapido decesso a causa di una sindrome acuta da radiazioni.
Mentre, con 10 sievert (ciò che si assorbirebbe in pochi anni di "vita su Marte", la morte è certa entro una manciata di giorni o settimane.
Tutto questo, senza contare che il quantitativo di radiazioni potrebbe essere anche più alto in caso di eventi solari particolarmente intensi.

Per come la vedo io, la corsa verso Marte, e soprattutto l'illusione che un giorno potrà ospitarci in pianta stabile, è uno dei più grandi scam della storia dell'umanità.



Ma infatti, prima di pensare a Marte dobbiamo sviluppare tecnologie di schermatura molto più efficienti, o ridurre il viaggio
di molto, altrimenti il viaggio verso Marte è di sola andata
biometallo15 Novembre 2023, 15:02 #6
Mi sa che state facendo correre un po' troppo l'immaginazione, qui si parla semplicemente di ricavare dall'acqua o meglio dal ghiaccio presente nei poli marziani il materiale per sostenere una piccola colonia, mica di terraformare Marte.
zoomx15 Novembre 2023, 15:02 #7
Originariamente inviato da: Mo42
Per come la vedo io, la corsa verso Marte, e soprattutto l'illusione che un giorno potrà ospitarci in pianta stabile, è uno dei più grandi scam della storia dell'umanità.


Forse facciamo prima con Venere dove la CO2 abbonda molto di più. Certo, dovremo far cessare l'enorme effetto serra e agire dall'alto con i palloni.
Fra l'altro è più facile da raggiungere, la NASA ai tempi del progetto Apollo stava pensando ad una missione con astronauti intorno al pianeta ma poi con i tagli non se ne fece più nulla.
silvanotrevi15 Novembre 2023, 15:18 #8
Originariamente inviato da: Mo42
Tutto molto bello.
Ma sarà sufficiente a creare una vera e propria atmosfera? E soprattutto, come pensano di trattenerla in una quasi totale assenza di un campo magnetico globale?
Perché, proprio a causa di tale assenza, l’esposizione alle radiazioni solari su Marte raggiunge dosi maggiori a quelle della Terra di circa 700 volte.
Inoltre, durante i viaggi spaziali, i telomeri delle cellule degli astronauti diventano più lunghi e l’espressione di alcuni geni, come quelli coinvolti nella funzione del sistema immunitario o riparazione Dna, vanno completamente a ramengo.
Allora, un viaggio andata e ritorno equivarrebbe a 600 millisievert. Aggiungiamo un soggiorno medio di 18 mesi: altri 400-600 millisievert.
Totale: 1,2 sievert.
Da 1 sievert in poi, si innesca un processo di cancerogenesi in una persona su venti.
Invece, con 3-5 sievert c'è il 50% di probabilità di un rapido decesso a causa di una sindrome acuta da radiazioni.
Mentre, con 10 sievert (ciò che si assorbirebbe in pochi anni di "vita su Marte", la morte è certa entro una manciata di giorni o settimane.
Tutto questo, senza contare che il quantitativo di radiazioni potrebbe essere anche più alto in caso di eventi solari particolarmente intensi.

Per come la vedo io, la corsa verso Marte, e soprattutto l'illusione che un giorno potrà ospitarci in pianta stabile, è uno dei più grandi scam della storia dell'umanità.


quello che dici tu è vero. Ma io sono più ottimista di te e la penso alla darwiniana maniera e cioé:

i primi uomini-coloni che si insedieranno su Marte sofriranno di tutte le patologie che hai elencato ed altre, moriranno, non ce la faranno a lungo andare ma...con il tempo il loro DNA si adatterà alle mutate condizioni di vita e pian piano gli esseri umani diventeranno più resistenti a quell'habitat, con il risultato finale che la vita diventerà possibile anche lì. D'altronde è quello che è successo con l'evoluzione umana dagli albori fino a Sapiens Sapiens. Biologicamente c'è sempre la possibilità di adattarsi ad ogni habitat e a mutevoli condizioni di vita
Mo4215 Novembre 2023, 15:22 #9
Originariamente inviato da: biometallo
Mi sa che state facendo correre un po' troppo l'immaginazione, qui si parla semplicemente di ricavare dall'acqua o meglio dal ghiaccio presente nei poli marziani il materiale per sostenere una piccola colonia, mica di terraformare Marte.


I mie dati non hanno nulla a che vedere con l'immaginazione.
Questi progetti sono veri e già in moto (vedasi l'intento finale di Starship).
Ma poi, colonia di cosa, esattamente?
Umani? Davvero?
E per quale motivo dovrebbe esserci la necessità di stabilire una colonia su Marte? Anche se ben schermata e nel sottosuolo, le condizioni di vita sarebbero comunque innumerevoli volte peggiori che sulla Terra.
E se così non fosse, penso siamo in grado di costruire strutture sotterranee di "sopravvivenza" anche sul nostro pianeta, senza esporci a inutili e rischiosi viaggi spaziali.
Forse l'immaginazione non doveva farla correre chi si sta intascando gargantuesche quantità di denaro propagandando queste panzane intergalattiche (è proprio il caso di dirlo).
Mo4215 Novembre 2023, 15:24 #10
Originariamente inviato da: silvanotrevi
quello che dici tu è vero. Ma io sono più ottimista di te e la penso alla darwiniana maniera e cioé:

i primi uomini-coloni che si insedieranno su Marte sofriranno di tutte le patologie che hai elencato ed altre, moriranno, non ce la faranno a lungo andare ma...con il tempo il loro DNA si adatterà alle mutate condizioni di vita e pian piano gli esseri umani diventeranno più resistenti a quell'habitat, con il risultato finale che la vita diventerà possibile anche lì. D'altronde è quello che è successo con l'evoluzione umana dagli albori fino a Sapiens Sapiens. Biologicamente c'è sempre la possibilità di adattarsi ad ogni habitat e a mutevoli condizioni di vita


Guarda, da Darwinista convinto, voglio preservare quanto più possibile il beneficio del dubbio, ma se su Marte la vita non c'è... un motivo ci sarà.

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