Un rivestimento sui chip ucciderà i dissipatori di calore? Uno studio americano fa sperare

Un team di ricercatori dell'Università dell'Illinois ha sviluppato un rivestimento per circuiti elettronici che potrebbe eliminare la necessità di ricorrere a dissipatori di calore dedicati.
di Vittorio Rienzo pubblicata il 25 Maggio 2022, alle 09:41 nel canale Scienza e tecnologiaUn team di ricercatori dell'Università dell'Illinois ha elaborato un nuovo rivestimento per i componenti elettronici che potrebbe eliminare la necessità di dotarsi di dissipatori di calore dedicati. La nuova soluzione si è infatti dimostrata più efficiente, economica e promettente in tutti quei contesti in cui lo spazio per raffreddare l'hardware è ridotto.
Il sistema di raffreddamento è una parte indispensabile dei PC e nei server moderni, sia esso ad aria, a liquido o persino "esotico" (azoto, elio, ecc.). Il dissipatore serve infatti a disperdere il calore prodotto dai chip nel minor tempo possibile per garantire una vita utile ottimale dei componenti e permettergli di raggiungere le prestazioni previste.
Tarek Gebrael, studente di ingegneria meccanica e autore principale dello studio pubblicato su Nature Electronics, ritiene che i dissipatori attuali soffrano di tre problemi fondamentali. Il primo riguarda il costo e la loro scalabilità: i dissipatori di calore fatti in diamante sintetico, ad esempio, non sono economici.
Il secondo limite è che in genere gli heatspreader vengono collocati sopra il chip, quando gran parte del calore viene generata al di sotto del componente e per questo motivo l'efficienza ne risente: il dissipatore non è nella posizione corretta per funzionare in modo ottimale.
Ultimo problema, ma non per importanza, è la necessità di utilizzare un materiale di raccordo - la cosiddetta pasta termica - per garantire un contatto ottimale tra la base del dissipatore e l'IHS (Integrated Heat-Spreader). La pasta termica però, a volte, può rallentare ulteriormente lo scambio di calore tra il componente e il dissipatore.
La soluzione messa a punto dai ricercatori mira a risolvere tutti e tre questi problemi. Si basa su un rivestimento in rame, uno strato applicato "quasi direttamente" sulle parti elettroniche che, a diretto contatto con queste ultime, riesce a disperdere più calore e, soprattutto, più velocemente.
"L'approccio è quello di ricoprire i dispositivi prima con uno strato elettrico isolante di parylene C (un polimero) e poi un rivestimento conforme di rame. Questo permette al rame di essere in prossimità degli elementi che generano calore, eliminando la necessità di materiali d'interfacciamento termico e fornendo prestazioni di raffreddamento migliorate rispetto alle tecnologie esistenti".
Come fa notare Gebrael, il rame è decisamente più accessibile rispetto ad altri materiali analizzati, il che consente di contenere i costi. Inoltre, il rivestimento in questione riesce ad avvolgere tutte le superfici del componente "coprendo la parte superiore, inferiore e i lati…un rivestimento conforme che copre tutte le superfici esposte". In inglese si parla di "conformal coating".
"E questo si traduce in una potenza più elevata per unità di volume. Siamo stati in grado di dimostrare un aumento del 740% della densità di potenza". In sostanza, su alcuni circuiti stampati (PCB) piuttosto semplici utilizzati nei test, il team ha riscontrato un miglioramento dello scambio termico fino al 740% rispetto alle soluzioni di raffreddamento tradizionali, aprendo scenari inesplorati per quanto riguarda la progettazione dei componenti elettronici e di interi server / computer.
I ricercatori passeranno a test più approfonditi per valutare l'affidabilità e la durata dei rivestimenti, aspetti fondamentali per raggiungere applicazioni commerciali. Inoltre, l'intenzione è quella di impiegare il rivestimento con le GPU. La tecnologia si è dimostrata adeguata al funzionamento sia ad aria che in acqua, quest'ultima necessaria per applicazioni di "raffreddamento a immersione". Il team sta ora valutando l'affidabilità in acqua bollente, fluidi dielettrici bollenti e ambienti ad alta tensione.
17 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa news l'avevo già letta altrove.
La news l'avevo già letta altrove.
ormai e' da parecchio che siamo su HwUpgrade2000
Dopo aver spiaccicato della crema alla nocciola in una brioscina usando un coltello aguzzo, previo sventramento della medesima brioche ed aver provveduto a smembrarla con denti aguzzi, e' proprio il sobrio titolo non inneggiante alla violenza che mi consente di iniziare questa sanguinaria giornata dove dei fusilli saranno giustiziati alle ore 13:30 mediante annegamento in acqua bollente e funerale celebrato in un piatto maciullando i resti con passata di pomodori avvenuta mediante straziamento degli stessi in un passa pomodoro dalle lame affilate.
in effetti non è molto chiaro, a me sembra solo un sistema che trasmette il calore prodotto all'interno del chip verso l'esterno in modo migliore ma poi questo calore in qualche modo va dissipato.. Quantomeno ci vorranno le care veccchie ventole
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Certo. E' il titolo che è fuorviante.
Questo è un sistema per allontanare molto efficacemente il calore dal chip (quindi la zona critica) ma poi è chiaro che va dissipato
Ovvio che si, solo questo metodo molto probabilmente ti permetterebbe di avere dissipatori meno ingombranti e pesanti, poi in realtà questa è una ricerca più incentrata sui server che per i pc domestici dove lo smaltimento del calore è un problema molto relativo.
I dissipatori in diamanti sintetici ? Dateci quelli, magari costano però saranno di sicuro più seri di queste altre soluzioni da fantascienza che poi alla fine NON ESCONO MAI.
Ah dimenticavo ..... e i dissipatori in grafene annunciati da anni ?
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