ULA e Blue Origin mostrano i progressi della realizzazione del razzo Vulcan Centaur

ULA e Blue Origin mostrano i progressi della realizzazione del razzo Vulcan Centaur

ULA e Blue Origin hanno mostrato negli scorsi giorni l'avanzamento della realizzazione del primo razzo Vulcan Centaur atteso per il lancio dimostrativo entro la fine del 2022. I motori BE-4 sembrano sempre più vicini al debutto.

di pubblicata il , alle 13:06 nel canale Scienza e tecnologia
ULABlue Origin
 

Mentre i Falcon 9 di SpaceX continuano a volare con una cadenza impressionante (per fine anno potrebbero essere 52 i lanci), altre società guardano ai vettori di nuova generazione. Tra queste troviamo Arianespace con Ariane 6 ma anche ULA con il nuovo Vulcan Centaur.

vulcan centaur

Questo modello andrà a sostituire gli attuali Atlas V che sono ormai a fine vita operativa. Tutte le missioni sono già assegnate (una per il test OFT-2 di Starliner) per le ultime unità rimanenti e poi si passerà al nuovo sistema. Nonostante i ritardi sembra che la possibilità di vedere il lancio inaugurale di questo vettore entro la fine del 2022 non sarà impossibile anche grazie all'arrivo dei motori BE-4 (unità di volo) di Blue Origin. Questi ultimi permetteranno di chiudere completamente i rapporti con il produttore russo (NPO Energomash) e puntare solo su società statunitensi.

ULA Vulcan Centaur: nuove immagini di serbatoio e motori BE-4

In questi giorni Tory Bruno (CEO di ULA) ha voluto mostrare due immagini dei serbatoi del nuovo razzo spaziale con la verniciatura "standard" (con delle fiamme) per questo vettore. Il dirigente sembra quindi voler sottolineare come la produzione e l'assemblaggio siano ora in linea con le aspettative di un lancio di Vulcan Centaur entro la fine del 2022.

vulcan space

Pochi giorni prima che Bruno pubblicasse la foto del primo stadio sono arrivati anche una serie di tweet da parte di Blue Origin per mostrare i motori BE-4 che equipaggeranno sia New Glenn ma anche il razzo di ULA. Tory Bruno aveva anticipato parzialmente la novità con un tweet precedente a fine aprile mentre la società di Jeff Bezos ha aggiunto diverse informazioni.

vulcan centaur

A differenza delle unità precedenti, questi sono motori configurati come quelli che saranno impiegati per il volo e che saranno integrati alla base di Vulcan Centaur per il lancio inaugurale. Stando alle informazioni ufficiali fornite da Blue Origin, l'unità conosciuta come PQE-602 è la prima pensata con la configurazione di volo. Questa è riuscita a funzionare complessivamente per 2500" (41 minuti) con accensioni e spegnimenti ripetuti.

PQE-900 invece ha raggiunto il traguardo di 5000" di test e 36 accensioni con alcune prove aggiuntive (controllo della combustione, gimbal, riaccensione). Ora questa unità sta venendo controllata e successivamente verrà provata al Marshall Space Flight Center della NASA. C'è poi l'unità PQE-802 che è riuscita a reggere una potenza del 104%. All'inizio dell'anno un altro motore in configurazione di volo era riuscito a gestire l'inclinazione di 8° al 100% della sua potenza nominale.

Il riutilizzo dei motori, solo nei prossimi anni

Ricordiamo che lo scopo ultimo di ULA con Vulcan Centaur è quello di renderlo parzialmente recuperabile. Nei prossimi anni infatti si punterà a quello che viene definito come "SMART reuse" (Sensible Modular Autonomous Return Technology).

razzo ula

A differenza dei Falcon 9 non si cercherà di recuperare tutto il razzo (escluso secondo stadio) con un atterraggio su droneship o zone di atterraggio sulla terraferma. Solamente la parte inferiore con i due motori BE-4 sarà quella interessata dal recupero, questo perché i motori sono la parte più complessa e costosa di un razzo. Il recupero dei motori in discesa verso l'oceano potrebbe avvenire in maniera simile a quanto fatto da Rocket Lab. Dopo la separazione dai serbatoi, i motori scenderanno verso terra protetti da uno scudo termico, successivamente si aprirà un paracadute per rallentarne la discesa e saranno catturati a mezz'aria con un elicottero.

Secondo la roadmap ufficiale (che non prevedeva gli ultimi ritardi), questa fase potrebbe compiersi nel 2024 anche se probabilmente slitterà almeno al 2025. Si tratta di un approccio diverso rispetto a quello di SpaceX (che nel frattempo punterà su Starship) ma seguendo la stessa logica di riutilizzo e riduzione dei costi.

razzo ula

Sempre in ottica futura Vulcan Centaur passerà a una configurazione più potente per le missioni da lanciatore pesante dedicate anche alle missioni lunari o interplanetarie. Il secondo stadio, Centaur, sarà sostituito dall'Advanced Cryogenic Evolved Stage (ACES). Se una configurazione con Centaur può arrivare a 20 tonnellate di carico utile ed è quindi inferiore a Delta IV Heavy (30 tonnellate), con ACES e sei booster si potranno raggiungere le 40 tonnellate. ACES funziona con idrogeno e ossigeno liquidi e ha serbatoi con tre volte le capacità di Centaur. Lo scopo è quello di utilizzare un razzo Vulcan (nelle varie declinazioni) fino al 2035 o oltre.

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2 Commenti
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mail9000it26 Settembre 2022, 09:09 #1

Riuso parziale

In questo caso mi sembra più intelligente la scelta di Musk.

Ma il corpo del razzo rimane in orbita o viene bruciato dal rientro in atmosfera ?
frncr26 Settembre 2022, 15:47 #2
Il Vulcan Centaur sarà un vettore interamente a perdere (in tutti i sensi), perciò tutte le sue parti sono destinate a distruggersi nel rientro. Nei progetti esiste la possibilità di sviluppare in una seconda fase un sistema per recuperare una parte del primo stadio, ma questa opzione non è neppure in sviluppo perciò al momento è pura fuffa. Peraltro tutto il progetto è nato già obsoleto visto che si tratterà di un vettore con capacità inferiori al Falcon9 / Falcon Heavy, il quale vola già da 12 anni e oggi regge un ritmo (come flotta) di una missione ogni 5-6 giorni con recupero totale del primo stadio. Il Vulcan dipende tra l'altro dal motore BE-4 di Bezos, che è in sviluppo da 10 anni e ancora non ha mai volato neppure per sollevare un bidone del latte.

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