Stoccare la CO2 catturata in nanofibre di carbonio potrebbe condurci alla net-zero (e in più otteniamo anche idrogeno verde)
Il recente studio redatto dall’Università americana della Columbia e dal Laboratorio Nazionale di Brookhaven ha aperto la strada verso una nuova possibilità di stoccaggio della CO₂ catturata, ovvero le nanofibre di carbonio, materiali incredibilmente versatili e utilizzati in molti settori
di Giulia Favetti pubblicata il 22 Gennaio 2024, alle 09:31 nel canale Scienza e tecnologiaIn questi ultimi anni si è parlato spesso (e sicuramente se ne parlerà anche in futuro) della cosiddetta Cattura e Stoccaggio della CO₂ (ovvero CCS, Carbon Capture&Storage) vista da molte persone (esperte e non sulla tematica) come una delle migliori soluzioni da attuare per contrastare il cambiamento climatico.
In altre parole, se nell'atmosfera c'è una quantità eccessiva di anidride carbonica, tale da rendere l'effetto serra dannoso, catturiamola e stocchiamola dove non può fare danni, ad esempio nelle rocce porose presenti negli ex giacimenti di gas natuale.
Al netto del fatto che delle "strutture" di cattura e stoccaggio della CO₂ esistono già da millenni (e sono alberi ed oceani), ad oggi la CCS è ancora più un progetto che una strada realmente percorribile, con precise linee guida, macchinari, costi e benefici ben delineati, soprattutto riguardo al dove stoccare l'anidride carbonica catturata (in modo sicuro e per moltissimo tempo, similmente a quanto avviene per le scorie radioattive), evitando che torni in atmosfera.
A risolvere questa incognita potrebbe essere lo studio redatto dal gruppo di ricerca multiaccademico del Brookhaven National Laboratory del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti e della Columbia University, guidato da Jingguang Chen, professore di ingegneria chimica alla Columbia University, che ha individuato nelle nanofibre di carbonio il "posto" giusto dove stoccare la CO₂ catturata, trasformandola in questo modo in una risorsa dagli innumerevoli usi.

"Le nanofibre di carbonio vengono utilizzate, ad esempio, per rafforzare il cemento nell'industria edile, il che significa che per i prossimi 50 anni, se non più, avremmo delle strutture in grado di trattenere al loro interno l'anidride carbonica catturata", ha affermato Jingguang Chen, illustrando uno dei possibili casi d'uso di queste nanofibre.

Il team accademico ha inoltre messo a punto un nuovo processo di conversione per trasformare l'anidride carbonica in carbonio in forma solida (passando quindi dal CO₂ a CO, per il syngas, e C per il carbonio) in modo più efficiente e meno dispendioso a livello energetico, ovvero utilizzando reazioni elettrocatalitiche e termocatalitiche in tandem che si svolgono a temperature e pressioni ambientali relativamente basse. Come ulteriore bonus, questo iter permette di ricavare anche idrogeno.

"Stiamo cercando di convertire la CO₂ in qualcosa che abbia valore aggiunto, oltre che una forma solida", ha spiegato Chen. "Tuttavia, prima di tutto dovevamo mettere a punto un processo di estrazione del carbonio dall'anidride carbonica che fosse il più possibile semplice, economico ed efficiente, altrimenti sarebbe stato impossibile produrre nanofibre di carbonio su larga scala. Ad oggi, infatti, il processo diretto di scissione del carbonio dalla CO₂ necessita di temperature molto alte, superiori a 1.000 gradi Celsius, ed era quindi irrealistico pensare di poter sfruttare il medesimo iter. Abbiamo quindi perfezionato una reazione che possa avvenire a circa 400 gradi Celsius, una temperatura molto più pratica e raggiungibile a livello industriale".
L'intuizione, poi rivelatasi corretta, è stata quella di dividere la reazione in fasi e di utilizzare due diversi tipi di catalizzatori, uno per la fase elettrocatalitica e l'altro per quella termocatalitica.
"Disaccoppiando la reazione in diverse fasi di "sottoreazione", è possibile prendere in considerazione l'utilizzo di diversi tipi di input energetici e catalizzatori per far funzionare ciascuna fase", ha spiegato Zhenhua Xie, ricercatore del Brookhaven Lab e della Columbia University.
In una prima fase, il gruppo ha utilizzato un elettrocatalizzatore disponibile in commercio costituito da palladio e carbonio, passando successivamente a un termocatalizzatore costituito da una lega ferro-cobalto, attivabile dal calore.
"Abbinando l'elettrocatalisi e la termocatalisi, stiamo utilizzando questo processo tandem per ottenere risultati che non possono essere raggiunti con nessuno dei due processi da soli", ha affermato Chen. "Non solo, questa strategia tandem apre la porta anche alla possibilità di utilizzare esclusivamente energia rinnovabile ed inoltre, assieme al carbonio in forma solida, possiamo ottenere anche idrogeno verde".
Lo studio "CO₂ fixation into carbon nanofibres using electrochemical–thermochemical tandem catalysis" è stato pubblicato sulla rivista Nature Catalysis.
Nei mesi scorsi abbiamo trattato questo tema diverse volte, parlando sia di chi ritiene questa strategia difficilmente attuabile per via degli alti costi (come ad esempio il Canada), sia di chi - al contrario - questa strada la sta percorrendo, costruendo non solo dei processi industriali, ma anche un'impresa, come l'italiana Limenet. Di seguito, gli articolo che vi abbiamo dedicato:










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13 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIdrogeni verde? La domanda e', fin dove mi fermo indietro nel processo per poter chiamare verde l'idrogeno? Perche' se vado indietro fino alla CO2...
"soprattutto riguardo al dove stoccare l'anidride carbonica catturata (in modo sicuro e per moltissimo tempo, similmente a quanto avviene per le scorie radioattive)"
Domanda bonus: le nanofibre di carbonio non si riveleranno cancerogene tra un po' di anni?
Ma il CO è il simbolo del Monossido di carbonio (gas tossico incolore ed inodore per giunta), non del carbonio.
C'è qualcosa che non torna o mal spiegato in sto articolo
...una delle migliori soluzioni da attuare per contrastare il cambiamento climatico....
...dove stoccare l'anidride carbonica catturata (in modo sicuro e per moltissimo tempo, similmente a quanto avviene per le scorie radioattive...
due affermazioni molto discutibili:
1) no, non è affatto "una delle migliori soluzioni", anzi è in gran parte ritenuta mero greenwashing
2) similmente? ma manco un po! Se scappa CO2 non muore nessuno, se scappano scorie son cazzi.
1) no, non è affatto "una delle migliori soluzioni", anzi è in gran parte ritenuta mero greenwashing
2) similmente? ma manco un po! Se scappa CO2 non muore nessuno, se scappano scorie son cazzi.
Ne sei proprio sicuro?
https://en.wikipedia.org/wiki/Lake_Nyos_disaster
Piú di 1700 morti per asfissiamento per una fuga(naturale) di appena 300.000 tonnellate di CO2. Per fare un confronto, una singola centrale termoelettrica, neanche tanto grande, produce milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.
Le scorie visto che sono poche e generalmente non gassose non scappano da nessuna parte.. Non ci sono morti registrate per fughe di scorie.
la maggior parte della gente pensa che siccome a casa con un investimento folle posso essere quasi autosufficiente allora con qualche batteria posso farlo anche in Italia ed invece parliamo di stoccare TWh di energia e le due soluzione realistiche sono centrali di pompaggio e idrogeno al posto del metano ..
la soluzione più easy è idrogeno da idrolisi usando le eccedenze sempre maggiori di FV diurno ma è inefficiente e ad oggi non abbiamo ancora troppo spreco di energia per colpa degli impianti FV ma da qua al 2050 pare che ne avremo da buttare a palate.. ma dobbiamo arrivare al 2030-2035 e da qui lo studio di tutto quello che possiamo fare per catturare CO2 in modo stabile e creare Idrogeno "arcobaleno" prima possibile e in volumi elevati
ma la strada è lunga ed il tempo poco.. motivo pr cui la germania intanto ha fatto contratti di quasi 30 anni per il metano
la maggior parte della gente pensa che siccome a casa con un investimento folle posso essere quasi autosufficiente allora con qualche batteria posso farlo anche in Italia ed invece parliamo di stoccare TWh di energia e le due soluzione realistiche sono centrali di pompaggio e idrogeno al posto del metano ..
la soluzione più easy è idrogeno da idrolisi usando le eccedenze sempre maggiori di FV diurno ma è inefficiente e ad oggi non abbiamo ancora troppo spreco di energia per colpa degli impianti FV ma da qua al 2050 pare che ne avremo da buttare a palate.. ma dobbiamo arrivare al 2030-2035 e da qui lo studio di tutto quello che possiamo fare per catturare CO2 in modo stabile e creare Idrogeno "arcobaleno" prima possibile e in volumi elevati
ma la strada è lunga ed il tempo poco.. motivo pr cui la germania intanto ha fatto contratti di quasi 30 anni per il metano
Mah, insomma ho molti dubbi sull'idrogeno. [U]E ne ho altrettanti sulle batterie, intendiamoci![/U]
Oltre a essere, come hai scritto, molto inefficiente (solo per questo si avrebbero costi almeno triplicati rispetto al costo dell'energia all'origine) un certo professore in ingegneria, di cui non scrivero' il nome in questo thread perche' legato ad un partito politico, diceva che utilizzare idrolizzatori solo sui picchi del solare/eolico ha un'economia terrificante.
Pensa alle considerazioni che hai fatto nell'altro thread: una CCTG deve lavorare molte migliaia di ore ogni anno per essere conveniente. Quanto puo' essere conveniente avere molte decine di GW di idrolizzatori che lavorano meno di 2000 ore l'anno? Anche qui si parla di impianti complessi che non possono essere accesi e spenti girando una chiave. In piu' si ha tutta l'infrastruttura per stoccare e trasportare l'idrogeno che sarebbe pari o piu' grande, oltre che piu' complessa, rispetto a quella che si ha oggi per gli idrocarburi e il gas.
E qui mi fermo perche' non essendo esperto dell'argomento non ho le capacita' di giudicare scientificamente quello che dice il professore. Anche se quello che scrive, per me, fila (se qualcuno e' interessato a sapere chi e' mi mandi un messaggio in privato).
IMHO non esiste ancora una via ancora realmente praticabile e economica all'accumulo di TWh di energia. La mia opinione non conta nulla, ma aspetto che almeno una nazione al mondo riesca a fare un accumulo di [I][U]almeno[/U][/I] 1TWh con qualsiasi tecnologia scalabile per cambiare idea.
Detto questo l'idrogeno per alcune applicazioni industriali, come la produzione di acciaio e fertilizzanti, sara' necessario se si vuole realmente fare una decarbonizzazione profonda della societa'. Quindi una parte importante di idrogeno dovra' essere prodotta ad un certo punto.
Oltre a essere estremamente, come hai scritto, inefficiente (solo per questo si avrebbero costi almeno triplicati rispetto al costo dell'energia all'origine) un certo professore in ingegneria, di cui non scrivero' il nome in questo thread perche' legato ad un partito politico, diceva che utilizzare idrolizzatori solo sui picchi del solare/eolico ha un'economia terrificante.
Pensa alle considerazioni che hai fatto nell'altro thread: se una CCTG deve lavorare molte migliaia di ore per essere conveniente. Quanto puo' essere conveniente avere molte decine di GW di idrolizzatori che lavorano meno di 2000 ore l'anno? Anche qui si parla di impianti complessi che non possono essere accesi e spenti girando una chiave.
E qui mi fermo perche' non essendo esperto dell'argomento non ho le capacita' di giudicare scientificamente quello che dice il professore. Anche quello che scrive, per me, fila (se qualcuno e' interessato a sapere chi e' mi mandi un messaggio in privato).
IMHO non esiste ancora una via ancora realmente praticabile e economica all'accumulo di TWh di energia. Diciamo che aspetto che almeno una nazione riesca a fare un accumulo di [I][U]almeno[/U][/I] 1TWh per cambiare idea.
Detto questo, l'idrogeno per alcune applicazioni industriali, come la produzione di acciaio e fertilizzanti, sara' necessario se si vuole realmente fare una decarbonizzazione profonda della societa'. Quindi una parte importante di idrogeno dovra' essere prodotta ad un certo punto.
separiamo l'Idrogeno che servirà per fiamma libera (quello di cui parli stile acciaieria) da quello usato come vettore energetico.
come vettore energetico è ottimo ma il suo svantaggio è che non lo trovo in natura e lo devo "produrre" perchè ha il vizio di legarsi ad altre cose.. CH4.. H2O etc...
se parliamo di mera efficienza allora è ovvio che non conviene.. ma l'efficienza è bella qua sul forum, per parlare di celodurismo con le auto elettriche etc..
nella realtà dei fatti alla stessa gente che parla di efficienza poi non frega niente di efficienza quando la sera vogliono accendere la luce e vedere la lampadina accesa o mentre scrivono la sera su un forum usando un computer che fa fatto 10 mila km per arrivare sulla scrivania e che consuma energia da fonti fossili la sera o batterie a litio e derivati..
ci interessa che la luce funzioni, che domani trovo la pasta al supermercato e che la mia macchina elettrica alle 6 di mattina sia carica
questa è la verità e per fare questo l'unica alternativa è sostituire il metano con l'idrogeno perchè è compatibile con il suo lavoro
stiamo andando ad autorizza un fiume assurdo di impianti FV che non serviranno a niente ma che la gente vuole a tutti i costi.. la cosa è bellissima per i produttori cinesi ma un incubo per la rete.. abbiamo già una potenza di picco che è di molto superiore alle nostre esigenze e si parla di molte migliaia di GW di progetti in arrivo..
ora facciamo un banale esempio.. potenza di picco nazionale 56 GW.. potenza FER 56 GW .. bella giornata di sole.. e fila tutto liscio (almeno fino a che c'è il sole.. poi quando lui va via si passa a metano, carbone, cadaveri e pinguini..
allora aumentiamo a 100 GW la potenza delle FER così abbiamo energia in eccedenza da stoccare per la sera.. in 12 ore produciamo i 56 GW (abbiamo un sole on off per semplicità
ma poi arriva l'inverno... che palle.. niente da fare.. non produco abbastanza FER perchè l'FV praticamente si spenge e allora torno a bruciare pinguini..
ma io sono furbo.. al posto dei 100 GW di FER ne autorizzo 200 GW di FER e così in estate oltre a quei 408 GWh che mi servono per la sera ne posso stoccare altri 1,2TWh al giorno per l'inverno e in 180 giorni (di nuovo ho il sole on off) stocco la bellezza di 200 TWh.. dove li stocco ?
allora la soluzione è trasformare questa energia inutile in qualcosa di utile.. e la cosa utile è l'idrogeno che posso stoccare facilmente e poi posso distribuire facilmente.. inoltre posso localizzare sia le centrali di produzione che gli stoccaggi perchè ho una rete già disponibile e poco conta se è inefficiente produrlo perchè è stato stupido permettere alla gente di fare 100 GW di FER visto che ne servivano solo 56 di picco.. figuriamoci i 200 previsti in futuro.. ma quello spreco enorme di risorse potrebbe permettermi di creare idrogeno.. già oggi noi stocchiamo ben 5-600 TWh di metano in Europa per l'inverno (oltre a quello che compriamo) si tratta di fare altrettanto con l'idrogeno che poi riconvertiremo nelle CCGT in energia elettrica con il 56% di efficienza (il 61% è solo teorico)
efficienza ridotta ?.. beh come l'intelligenza di andare su fonti di energia con bassa reliability e poi piangere perchè in inverno le FV di notte non funzionano..
anche per me, se penso all'efficienza, pare stupido (come andare con auto a pile e dover fare uno sfascio del pianeta per un 20% di ecologia..) ma l'idrogeno lo posso preparare con gli sprechi del FV per avere la sera e l'inverno con l'energia elettrica.. se pensi che ci sono dei geni che suggerivano di usare lo spreco delle FV per alimentare il mining di crypto mi pare più intelligente tenere in piedi una nazione che alimentare computer..
Mah guarda, io lego l'efficienza al costo finale dell'energia elettrica (e mi tiro fuori dalle infinite discussioni sulle auto, non mi interessano). Semplicemente, come saprai meglio di me, se il costo dell'energia aumenta si ha un'impoverimento della societa'. Che, se va bene, vuol dire una vita molto piu' faticosa e meno agiata con piu' gente lasciata a spasso. E se va male vuol dire mortalita' piu' alta e forti tensioni sociali. Mia visione personale. Poi qualcuno vede tutto questo come una cosa positiva..
IMHO anche per me non ha senso un sistema 100% rinnovabile(o comunque un sistema con un installato troppo alto di REN) proprio perche' ne idrogeno ne batterie sono adatti o economici ad accumuli massivi. Non ripetero' quello che penso si [I][U]dovrebbe[/U][/I] usare per me per limitare gli accumuli perche' senno' sarei ripetitivo
Comunque il professore dell'altro mio post in una sua presentazione scrive che nelle sue simulazioni di uno scenario 100% rinnovabile in Italia, anche con idrolizzatori, si butterebbero comunque al vento ben 180 TWh/anno di produzione pari a 4Mton di H2 (su una stima di produzione di 600 TWh/anno). Questo perche' installare idrolizzatori per coprire il 100% della capacita' installata rinnovabile e' semplicemente proibitivo come costi. Ed e' quindi piu' conveniente buttare questo quantitativo che cercare di convertirlo in H2.
Again. Non posso giudicare l'operato del professore. Pero' dalle sue pubblicazioni e affiliazioni, sembra una persona affidabile.
EDIT:
Colpa mia, per non aver specificato.
poi si tornerà indietro..
noi abbiamo molto bisogno di centrali nucleari o affini perchè ci serve uno zoccolo di produzione costante e affidabile dopo di che possiamo fare quello che vogliamo li sopra fra bacini di accumulo e stazioni di pompaggio e qualche piccola batteria e idrogeno etc..
è una questione di efficienza del sistema e non della singola fonte (il FV ha appena un 20% di efficienza e nessuno ci soffre..)
è lungo .. e se parliamo di un sistema interconnesso (Europa) è un bel casino.. basta arrivare al 60% di FER per iniziare a vedere le gioie dei blackout.. ed è per questo che non spegniamo le centrali a metano e anzi si fanno aste per UVAM, interrompibili etc perchè la qualità della rete, dall'avvento del FV in poi, è andata sempre peggiorando.. e tutti lo sanno il motivo ma parlarne è peccato
https://en.wikipedia.org/wiki/Lake_Nyos_disaster
Piú di 1700 morti per asfissiamento per una fuga(naturale) di appena 300.000 tonnellate di CO2. Per fare un confronto, una singola centrale termoelettrica, neanche tanto grande, produce milioni di tonnellate di CO2 ogni anno.
Le scorie visto che sono poche e generalmente non gassose non scappano da nessuna parte.. Non ci sono morti registrate per fughe di scorie.
si vede che non sai di che parli.
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