SpaceX rende note le motivazioni della distruzione di Ship 33 durante il settimo lancio di Starship
Nelle scorse ore SpaceX ha reso note le motivazioni della distruzione di Ship 33 durante il settimo lancio di Starship avvenuto a metà gennaio. Ship 34, utilizzata per l'ottavo volo, avrà alcune modifiche per evitare la stessa fine.
di Mattia Speroni pubblicata il 25 Febbraio 2025, alle 11:38 nel canale Scienza e tecnologiaSpaceXNASAArtemis
Nella notte tra venerdì e sabato si terrà l'ottavo lancio di Starship, secondo quanto scritto da SpaceX sul proprio sito. Nel frattempo la società statunitense ha rilasciato nuove informazioni circa quanto accaduto durante il settimo lancio del grande razzo spaziale riutilizzabile Starship avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 gennaio. Come sappiamo si trattava della prima prova per lo stadio superiore di seconda generazione, con diverse novità ma anche cambiando (parzialmente) quanto appreso con i lanci precedenti.
The seventh flight test of Starship ended before reaching its ambitious goals. Lessons learned are being applied to future vehicles to make them more reliable. A technical summary of the investigation can be found here → https://t.co/bPVruJ0uY7 pic.twitter.com/9noR4rrs7W
— SpaceX (@SpaceX) February 24, 2025
SpaceX Starship: cosa è accaduto durante il settimo lancio
SpaceX ha scritto che nonostante non tutti gli obiettivi siano stati raggiunti, questa missione ha fornito preziose lezioni che verranno incorporate nei futuri veicoli spaziali, avvicinando Starship all'obiettivo del riutilizzo completo e rapido. Durante il settimo lancio del vettore, tutti e 33 i motori Raptor 2 di Super Heavy si sono accesi correttamente nelle prime fasi del decollo fino al momento dello spegnimento dei propulsori, tranne i tre centrali.

Dopo la separazione degli stadi (con la tecnica dell'hot staging), Super Heavy Booster 14 ha iniziato la sua manovra di rientro verso la torre di lancio Pad A di Starbase in Texas, riaccendendo con successo 12 dei 13 propulsori ai quali era stato dato il comando. Un motore Raptor sull'anello centrale non si è acceso correttamente a causa di una condizione di bassa potenza nel sistema di accensione. Questo problema dovrebbe essere evitato in futuro grazie a un aggiornamento del sistema di accensione in questa fase.
Successivamente Super Heavy Booster 14 ha riacceso con successo tutti e 13 i motori Raptor previsti per la manovra d'atterraggio. Anche il motore che inizialmente aveva dato problemi, è riuscito ad accendersi e comportarsi nominalmente. Come sappiamo, il primo stadio è stato catturato correttamente dalle "bacchette" di Mechazilla. La parte più interessante però è quella relativa a Ship 33.

Lo stadio superiore, il primo di seconda generazione, dopo la separazione degli stadi accendendo i 6 motori Raptor 2 (tre atmosferici e tre ottimizzati per il vuoto) ha iniziato a percorrere la traiettoria suborbitale prevista. Circa due minuti dopo l'accensione si è verificato un problema che ha portato alla sua distruzione.
Secondo SpaceX in quel momento è avvenuta una piccola esplosione nella zona posteriore del vettore vicino a uno dei motori Raptor ottimizzati per il vuoto. La società ha specificato che questa zona non pressurizzata si trova tra il fondo del serbatoio di ossigeno liquido e lo scudo termico posteriore. L'esplosione avrebbe danneggiato una delle conduttore che portano il propellente ai motori generando un aumento di pressione, come riportato in precedenza.

Dopo altri due minuti è stata osservata una seconda esplosione che ha poi generato incendi diffusi nella stessa zona. Questo ha causato lo spegnimento (di sicurezza) di tutti i motori di Starship, tranne uno che è rimasto attivo. Qui è poi avvenuta la perdita di comunicazione con Ship 33, 8'20" dopo il decollo. SpaceX ha dichiarato che, pur avendo perso la comunicazione e non potendo attivare direttamente l'FTS, è intervenuto il sistema automatico che ha attivato il flight termination system portando alla distruzione del vettore.
Una delle motivazioni probabili dovrebbe essere la generazione di una risposta armonica molto più forte di quelle riscontrabili durante i test. Le vibrazioni hanno comportato uno stress superiore a quanto tollerabile dall'hardware del sistema di propulsione creando le rotture nelle conduttore mentre le perdite non sono state correttamente gestite dalle aperture previste in Ship, portando a loro volta agli incendi.
SpaceX ha condotto un'indagine, con la supervisione dell'FAA (e seguita anche da NASA, NTSB e USSF) che ha portato all'adozione di alcune modifiche approntate per Ship 34. In particolare sono stati aggiunti nuove zone per ridurre le sovrappressioni oltre a un sistema che utilizza azoto gassoso per ridurre la concentrazione del propellente. Con l'arrivo in futuro dei Raptor 3 la zona incriminata avrà un volume ridotto per via della differente struttura di questi propulsori e riducendo i rischi. Ship 34 ha visto uno static fire di lunga durata per cercare di avere uno stress maggiore dell'hardware e verificarne il comportamento.










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