Scoperto su una nana bianca il segno superficiale dell'inglobamento di un esopianeta o un asteroide

Grazie ai dati forniti da due strumenti del Very Large Telescope dell'ESO è stato scoperto quello che dovrebbe essere un segno metallico superficiale, localizzato nella zona dei poli, su una nana bianca e dovuto a un esopianeta o a un asteroide.
di Mattia Speroni pubblicata il 26 Febbraio 2024, alle 17:01 nel canale Scienza e tecnologiaESO
Come sappiamo, il futuro (relativamente lontano in termini cosmici) del Sole sarà quello di espandersi fino a inglobare diversi pianeti e asteroidi, compresa la Terra. Questo processo avverrà tra alcuni miliardi di anni ma può essere osservato già ora anche su altre stelle portando a caratteristiche uniche grazie all'interazione tra superficie della stella ed esopianeta.
Uno studio dal titolo "Discovery of magnetically guided metal accretion onto a polluted white dwarf" ha permesso di individuare un segno metallico sulla superficie di una nana bianca conosciuta come WD 0816-310, un oggetto celeste che è la parte restante di una stella simile al nostro Sole (anche se leggermente più grande). I dati sono stati raccolti grazie al Very Large Telescope, e in particolare lo strumento FORS2 (ma anche ai dati raccolti da X-shooter), dell'ESO.
Quella che è stata definita come "una cicatrice" sulla superficie della stella è in particolare una concentrazione di metalli che è stato possibile notare grazie al fatto che l'intensità dell'emissione degli atomi coinvolti variava durante la rotazione della stella. Questo ha fatto pensare che la concentrazione anomala di metalli si trovasse in un'area specifica e non avessero invece una distribuzione più uniforme.
Gli atomi possono venire ionizzati da emissioni ultraviolette (ma anche flussi di gas molto caldi) e quindi venire attratti e incanalati dal campo magnetico della stella fino a un punto preciso della superficie. Anche venendo a contatto con altri atomi neutri i primi non tornerebbero a essere neutri quanto, piuttosto, incrementerebbero la loro ionizzazione (mentre gli atomi neutri potrebbero diventare a loro volta ionizzati aumentando il processo).
Sempre stando ai dati, i cambiamenti dell'emissione variano insieme al campo magnetico della nana bianca WD 0816-310 facendo così intuire che questa concentrazione di metalli si trovasse su uno dei poli magnetici. I metalli sarebbero quindi stati incanalati dal campo magnetico creando il segno.
Non è del tutto chiaro se questo segno sia stato causato da un esopianeta (o più esopianeti) assorbiti oppure da asteroidi del sistema planetario originale. Secondo Jay Farihi (dell'University College di Londra e co-autore dello studio) ha dichiarato che "abbiamo dimostrato che questi metalli provengono da un frammento planetario grande quanto o forse più di Vesta, il secondo asteroide del Sistema Solare per dimensione, di circa 500 chilometri".
Stefano Bagnulo (dell'Osservatorio e Planetario di Armagh e autore dello studio) ha aggiunto che "è risaputo che alcune nane bianche stanno cannibalizzando pezzi dei loro sistemi planetari. Ora abbiamo scoperto che il campo magnetico della stella gioca un ruolo chiave in questo processo, provocando una cicatrice sulla superficie della nana bianca".
12 Commenti
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Imho si "brancola nel buio" nel tentativo di capirci qualcosa tra le diverse ipotesi e
interazioni fra neutroni, quark, materia strana e quant'altro si possa mettere
in discussione .
Sapete perché la trasmissione si chiamava “Quark”
….perché facevano vedere “Quark-e animale”, “Quark-e pianta”, “Quark-e cosa”….interazioni fra neutroni, quark, materia strana e quant'altro si possa mettere
in discussione .
Non credo ci siano immagini di particolare interesse a questo riguardo... quelle che hanno sono analisi spettrali, mentre in una semplice immagine ottica una nana bianca apparirebbe al piú come un puntino...
Per quanto potente possa essere lo strumento a disposizione, stiamo parlando di fare una "foto" di una singola stella (una nana bianca per giunta), distante anni luce da noi. Al massimo vedresti una "palla" più o meno grossa.
Molto più banalmente è stato studiato lo spettro di emissione della stella, come peraltro riportato nell'articolo.
le cose vanno dette. il giornalismo dovrebbe essere così. non per i saputi. ma magari pretendo troppo.
le cose vanno dette. il giornalismo dovrebbe essere così. non per i saputi. ma magari pretendo troppo.
Stai scherzando o forse conosci qualche """giornalista""" (scientifico) che ti ha dato notizia con immagine di nana bianca?
Tra l'altro quella dell'articolo è a circa 20parsec di distanza, circa 60anni luce, e, grande come la Terra si può pregare il futuro per vederne l'immagine, forse tra 20 anni e oltre,
quello che hanno disponibile è solo analisi dello spettro luce, preso durante nella rotazione della minuscola stella, che presenta presenza di metalli che in una stella, per quella quantità non ci sono, salvo come nel caso, ovvero inglobamento corpo roccioso-metallico...
O magari ti volevi rivolgere a quel tipo di giornalisti da notizie approssimate, non in ambito astronomico-scientifico?
quello che hanno disponibile è solo analisi dello spettro luce, preso durante nella rotazione della minuscola stella, che presenta presenza di metalli che in una stella, per quella quantità non ci sono, salvo come nel caso, ovvero inglobamento corpo roccioso-metallico...
mi aspetto che informino come hai fatto tu adesso. grazie.
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