Samsung e Stanford al lavoro su uno schermo OLED da 10.000 PPI!

Samsung e Stanford al lavoro su uno schermo OLED da 10.000 PPI!

Uno studio congiunto di Samsung e dell'Università di Stanford illustra una nuova tecnologia OLED per creare display super densi da 10.000 e oltre PPI. Queste soluzioni potrebbero portare a un nuovo livello le esperienze di realtà aumentata, virtuale e non solo.

di pubblicata il , alle 11:07 nel canale Scienza e tecnologia
Samsung
 

I ricercatori di Stanford e quelli del Samsung Advanced Institute of Technology (SAIT) hanno sviluppato una nuova architettura per gli schermi OLED (organic light-emitting diode) che potrebbe consentire la creazione di TV, smartphone o visori per la realtà virtuale / aumentata con una densità fino a 10.000 pixel per pollice (PPI), un valore incredibilmente alto se pensiamo che i display degli smartphone raggiungono valori tra 400 e 500 PPI.

Lo studio congiunto - pubblicato su Science - si basa sulla ricerca di Mark Brongersma, scienziato dei materiali presso la Stanford University, il quale ha iniziato a lavorare su questa soluzione pensando a tutt'altro, ovvero creare un pannello solare ultrasottile. "Ci siamo avvantaggiati del fatto che, in nanoscala, la luce può fluire attorno agli oggetti come acqua", ha spiegato Brongersma. "Il campo della fotonica in nanoscala continua a sorprendere e ora stiamo iniziando ad avere un impatto reale. I nostri progetti hanno funzionato bene per le celle solari e ora abbiamo la possibilità di lasciare il segno sulla prossima generazione di schermi". Oltre a raggiungere una densità da record, il nuovo schermo OLED "metafotonico" sarebbe anche più luminoso e accurato rispetto alle migliori soluzioni esistenti, oltre che più facile da produrre e meno costoso.

10.000 PPI? Come ci sono riusciti?

Il cuore di un OLED sono materiali organici che emettono luce, frapposti tra elettrodi semitrasparenti e altamente riflettenti che permettono di iniettare corrente nel dispositivo. Quando l'elettricità scorre nell'OLED, gli emettitori restituiscono luce rossa, verde o blu. Ogni pixel in uno schermo OLED è composto da sub-pixel più piccoli che producono questi colori primari. Quando la risoluzione è sufficientemente alta, i pixel sono percepiti dall'occhio umano come un colore. Gli OLED sono sono sottili, leggeri e flessibili e producono immagini più luminose e colorate rispetto ad altri tipi di schermi, quindi stanno trovando grande applicazione.

Lo studio di Samsung e Stanford offre un'alternativa ai due tipi di schermi OLED attualmente disponibili in commercio. Ci sono infatti gli OLED RGB (red-green-blue), dove i singoli sub-pixel contengono ognuno solo un colore da emettere. Questi OLED sono realizzati "spruzzando" ogni strato di materiale attraverso una sottile rete metallica per controllare la composizione di ogni pixel. Il problema è che al momento possono essere prodotti solo su piccola scala, come le dimensioni dello schermo di uno smartphone.

Le TV usano pannelli basati su OLED bianchi. Ognuno di questi sub-pixel contiene un insieme di tutti e tre gli emettitori e poi si affida a dei filtri per determinare il colore finale del sub-pixel. Si tratta di una tecnologia più facile da produrre, tuttavia poiché i filtri riducono l'uscita luminosa complessiva, gli OLED bianchi consumano più energia e sono inclini a mostrare il cosiddetto burn-in, ossia una sorta di effetto "fantasma" sullo schermo.

L'innovazione fondamentale dietro al pannello solare e al nuovo OLED proposto da Stanford e Samsung è uno strato base di metallo riflettente con corrugazioni in nanoscala, chiamate metasuperfici ottiche. Le metasuperfici possono manipolare le proprietà riflettenti della luce e così consentire a colori diversi di "risuonare nei pixel". Queste risonanze sono fondamentali per facilitare l'estrazione efficace della luce dagli OLED. "È simile al modo in cui gli strumenti musicali usano le risonanze acustiche per produrre suoni belli e facilmente udibili", ha spiegato Brongersma.

Ad esempio, gli emettitori rossi hanno una lunghezza d'onda della luce più lunga rispetto agli emettitori blu, e questo, in un OLED RGB convenzionale, si traduce in sub-pixel di differenti altezze. Al fine di creare uno schermo complessivamente piatto, i materiali depositati sopra gli emettitori devono avere spessori diseguali. Di contro, negli OLED proposti da questo studio, le corrugazioni dello strato di base permettono a ogni pixel di avere la stessa altezza e questo facilita la produzione.

Nei test di laboratorio i ricercatori hanno prodotto con successo dei pixel di prova, dei cosiddetti "proof of concept". Rispetto agli OLED bianchi usati nelle TV, questi pixel hanno dimostrato una purezza del colore superiore e un raddoppio dell'efficienza nella luminescenza, una misura della luminosità dello schermo rispetto a quanta energia usa. Questo, inoltre, permette di arrivare a una densità di pixel di 10.000 PPI, anche se il limite teorico sarebbe di 20.000 PPI.

Samsung è già al lavoro per studiare come integrare questa tecnologia in uno schermo reale, ma al momento non ci sono ulteriori informazioni sulle tempistiche.

13 Commenti
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TorettoMilano26 Ottobre 2020, 11:23 #1
oltre al discorso fighissimo del gaming vr praticamente si avrebbe un cinema portatile. l'unico lato negativo è la scomodità
omerook26 Ottobre 2020, 11:28 #2
Ecco adesso al lavoro per inventare l'occhio bionico
jepessen26 Ottobre 2020, 11:33 #3
Cosi' avremo il Tamagotchi in 8K...
al13526 Ottobre 2020, 11:35 #4
Originariamente inviato da: omerook
Ecco adesso al lavoro per inventare l'occhio bionico


è per visori vr, mica per display comuni
TorettoMilano26 Ottobre 2020, 11:37 #5
Originariamente inviato da: al135
è per visori vr, mica per display comuni


teoricamente ce lo vedrei bene anche per gli smartphone se l'obiettivo è di usarlo anche come cinema portatile
al13526 Ottobre 2020, 11:57 #6
Originariamente inviato da: TorettoMilano
teoricamente ce lo vedrei bene anche per gli smartphone se l'obiettivo è di usarlo anche come cinema portatile


si in quel caso anche
NickNaylor26 Ottobre 2020, 12:00 #7
Originariamente inviato da: TorettoMilano
teoricamente ce lo vedrei bene anche per gli smartphone se l'obiettivo è di usarlo anche come cinema portatile


questa densità serve per creare schermi piccolissimi, è uno spreco immane di potenza di calcolo e autonomia realizzare un 6" per il cell.
TorettoMilano26 Ottobre 2020, 12:10 #8
Originariamente inviato da: NickNaylor
questa densità serve per creare schermi piccolissimi, è uno spreco immane di potenza di calcolo e autonomia realizzare un 6" per il cell.


ne saranno felici le formiche

scherzi a parte vedremo se e come verranno utilizzati in futuro
supertigrotto26 Ottobre 2020, 12:18 #9
Avremmo lo schermo ultra retina plus advanced alien technology!
E fu così che gli scienziati manipolarono il genoma umano per aumentare la risoluzione dell'occhio umano....
al13526 Ottobre 2020, 12:27 #10
Originariamente inviato da: supertigrotto
Avremmo lo schermo ultra retina plus advanced alien technology!
E fu così che gli scienziati manipolarono il genoma umano per aumentare la risoluzione dell'occhio umano....


è per i visori vr, come detto sopra , non per utilizzo normale

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