Roscosmos non terminerà, ancora, la partnership per la Stazione Spaziale Internazionale

Nonostante la scadenza dell'ultimatum da parte di Dmitry Rogozin (direttore generale di Roscosmos), l'agenzia spaziale russa sembra non essere ancora intenzionata a terminare la collaborazione per la Stazione Spaziale Internazionale.
di Mattia Speroni pubblicata il 04 Aprile 2022, alle 15:47 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESARoscosmos
Continua la vicenda che lega la guerra in Ucraina alle vicende nello Spazio e in particolare alla Stazione Spaziale Internazionale. Come sappiamo, dall'inizio dell'offensiva russa sono state decise una serie di sanzioni che hanno colpito il programma spaziale di Roscosmos e altre società correlate. Nonostante il clima di tensione sulla Terra, in orbita, all'interno della ISS la situazione procede normalmente come riportato da più parti.
Negli scorsi giorni (il 31 marzo) è scaduto anche l'ultimatum annunciato qualche tempo fa da parte di Dmitry Rogozin (direttore generale dell'agenzia spaziale russa). L'alto dirigente avrebbe voluto che le agenzie spaziali occidentali e rispettivi governi togliessero le sanzioni alla Russia e al suo programma spaziale. Il rischio era quello di terminare la partnership per la ISS anzitempo. Cosa è successo? Sostanzialmente niente.
Continua la partnership a bordo della Stazione Spaziale Internazionale
In un lungo thread su Twitter, Rogozin ha mostrato le lettere ricevute da parte di Bill Nelson (NASA), Josef Aschbacher (ESA) e Lisa Campbell (CSA) dove si chiede di continuare la partnership per il supporto alla Stazione Spaziale Internazionale. Le richieste fatte da Russia e Roscosmos non sono però state ascoltate e quindi le sanzioni attualmente sono ancora in vigore.
Quello che hanno scritto i tre direttori delle diverse agenzie spaziali occidentali in breve è:
- NASA - vuole continuare la partnership per la ISS e cercherà di supportare (non si sa in quali termini) JSC TsNIIMash e Rocket and Space Centre Progress. Non si parla però delle sanzioni.
- ESA - la decisione sulle sanzioni spetta agli stati membri ai quali è stata inviata la richiesta.
- CSA - l'agenzia specifica che non ha rapporti con JSC TsNIIMash e Rocket and Space Centre Progress ma che continuerà a supportare il lavoro a bordo della ISS.
Dmitry Rogozin ha quindi risposto che le sanzioni sono illegali e che affliggono il programma spaziale russo e la cooperazione a bordo della ISS. Questo però non sembra aver ancora sortito gli effetti sperati (dalla Russia) e quindi la decisione sulle prossime mosse è stata demandata alla "dirigenza del paese" (che potrebbe significare direttamente a Putin). La Russia però non sembra ancora interessata, nonostante le minacce, a terminare la collaborazione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Significativo inoltre il rientro dell'astronauta NASA Mark Vande Hei che è rientrato (dopo 355 giorni nello Spazio) a bordo di una capsula Soyuz insieme a due cosmonauti. Dopo l'atterraggio, Vande Hei è stato portato negli USA con un aeroplano ma tutto si è svolto come da programma. In realtà il vero limite alla collaborazione per la ISS potrebbe essere legata più a questioni tecniche che politiche.
Il programma iniziale della Stazione Spaziale Internazionale avrebbe dovuto concludersi nel 2024 ma ora NASA, ESA e JAXA vorrebbero prolungarlo fino al 2030 con il deorbiting nel 2031. Questi anni in più però potrebbero mettere a dura prova i moduli più "anziani" del segmento russo. Per questo è stata una richiesta una perizia tecnica per stabilire la possibilità per quella parte di ISS di resistere ancora fino al 2030. Attualmente non è stata ancora resa nota alcuna decisione in tal senso ma un rapporto potrebbe essere rilasciato entro la fine dell'anno.
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4 Commenti
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