Rocket Lab, Stratolaunch e Launcher comprano gli asset di Virgin Orbit
Virgin Orbit non tornerà a volare. Negli scorsi giorni buona parte dei suoi asset strategici sono stati venduti ad altre società (come Rocket Lab e Stratolaunch) che li utilizzeranno per i propri progetti e non per il lancio di LauncherOne.
di Mattia Speroni pubblicata il 25 Maggio 2023, alle 15:29 nel canale Scienza e tecnologiaVirgin OrbitRocket LabStratolaunchVast
La fine di Virgin Orbit è ormai vicina, dopo l'annuncio della bancarotta di qualche giorno fa. Nonostante l'interesse di alcune società e fondi di investimento per continuare le operazioni con la strategia attuale, la strada scelta (ed era una delle possibilità già dichiarate in precedenza) è stata quella di vendere gli asset ad almeno tre società del settore. Le realtà che si sono offerte sono Rocket Lab, Stratolaunch e Launcher che si prenderanno buona parte di ciò che rimane della società così da ripianarne la parte economica prima della definitiva chiusura.

Virgin Orbit non riprenderà a volare e questo sembra in linea con le previsioni che davano buone possibilità per diverse realtà del settore dei lanciatori medio-leggeri e leggeri di fallire e uscire dal mercato. Del resto con lanciatori medi e lanci in ridesharing si possono organizzare missioni che portano diversi carichi utili in orbita assorbendo parte delle operazioni dei razzi spaziali leggeri.
Virgin Orbit vende i suoi asset, non tornerà a volare
Secondo quanto riportato, la prima società a farsi avanti è stata Stratolaunch, che attualmente sta sviluppando un vettore ipersonico (Talon-A) e ora, spendendo 17 milioni di dollari, ha acquisito anche l'aeroplano conosciuto come Cosmic Girl, ossia un Boeing 747 modificato e utilizzato per lanciare il vettore leggero LauncherOne e tutta la parte tecnica necessaria per farlo volare. Il nuovo aeroplano affiancherà Roc, il grande velivolo a doppia fusoliera utilizzato per Talon-A.
Rocket Lab succederà a Virgin Orbit nella sede principale e sito produttivo della società da 13,400 metri quadrati che si trova a Long Beach, California (per 16,1 milioni di dollari). La scelta permetterà di espandere il sito produttivo della prima che non intende investire in lanciatori simili a LauncherOne ma piuttosto continuare a puntare sul duo Electron e Neutron. In particolare nel nuovo edificio verranno sviluppate le componenti del secondo, un vettore riutilizzabile con un design decisamente particolare. Peter Beck (CEO di Rocket Lab) ha dichiarato "con la progettazione e lo sviluppo di Neutron in fase avanzata, questa transazione rappresenta un'opportunità di risparmio sulle spese in conto capitale per aumentare la nostra capacità produttiva per portare rapidamente Neutron sulla rampa di lancio per servire i nostri clienti e il loro successo futuro".

Altra società è Launcher, una startup acquisita da Vast (quest'ultima ha annunciato la realizzazione di una stazione spaziale commerciale recentemente), che ha anch'essa espresso interesse per alcune parti di Virgin Orbit. Launcher ha offerto 2,7 milioni di dollari per l'affitto del sito di lancio nel deserto del Mojave e alcune strumentazioni e apparecchiature che si trovano al suo interno. Questo sito potrebbe essere utilizzato per lo sviluppo del propulsone dedicato ai razzi conosciuto come E-2 che sarà dato in concessione a clienti terzi.
Ci sono poi altri componenti e asset che potrebbero essere venduti da parte di Virgin Orbit. In particolare un'altra sede sempre a Long Beach e relativi macchinari presenti al suo interno che attualmente sono stati affidati a una società di liquidazione per circa 650 mila dollari. Sono poi ancora invenduti (e non si sa quando lo saranno) diverse parti del vettore LauncherOne e alcune unità in fase di completamento.










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