"Non armate i nostri robot!": la lettera aperta di sei società nel campo della robotica

Sei società che operano nel campo della robotica avvertono del pericolo di utilizzi impropri dei robot pensati originariamente per impieghi non militari. L'invito alla politica è quello di collaborare
di Andrea Bai pubblicata il 08 Ottobre 2022, alle 12:31 nel canale Scienza e tecnologiaBoston Dynamics
Nei giorni scorsi sei società impegnate nel panorama della robotica hanno firmato e pubblicato una lettera aperta allo scopo di sensibilizzare e avvertire l'opinione pubblica sui pericoli derivanti dall'armamento di robot originariamente concepiti "per uso generale" e sull'uso improprio pubblico e non autorizzato dei loro prodotti.
Agility Robotics, ANYbotics, Boston Dynamics, Clearpath Robotics, Open Robotics e Unitree Robotics, queste le sei firmatarie della lettera, hanno espresso la loro preoccupazione su i rischi di "danni e gravi problemi etici" che potrebbero nascere dall'armare i loro prodotti pensati per un uso generico e non militare, temendo che tale pratica possa minare la fiducia del pubblico nella tecnologia.
"Ci impegniamo a non armare i nostri robot per uso generico a mobilità avanzata o il software che sviluppiamo che consente la robotica avanzata, e non supporteremo altri nel fare ciò" hanno dichiarato le sei società.

La lettera nasce a seguito di alcune vicende verificatesi nei mesi passati anche, ma non solo, nel contesto del conflitto russo-ucraino, che hanno visto la realizzazione di armi robotiche improvvisate sfruttando droni o i robot attualmente disponibili sul mercato. Riferendosi indirettamente a tali eventi nella lettera le sei società affermano: "Ora sentiamo una rinnovata urgenza alla luce della crescente preoccupazione pubblica negli ultimi mesi causata da un piccolo numero di persone che hanno visibilmente pubblicizzato le loro improvvisazioni per armare robot commercialmente disponibili".
All'interno della lettera vengono citati esplicitamente i "robot generici per la mobilità avanzata", lasciando quindi spazio interpretativo per i robot specialistici pensati in origine per operare in campo militare o come strumento di ausilio per le forze dell'ordine. Le sei società auspicano una collaborazione da parte dei responsabili politici perché venga promosso un uso e impiego sicuro dei robot "civili" e per vietarne l'uso improprio.
"Siamo convinti che i vantaggi per l'umanità di queste tecnologie superino di gran lunga il rischio di un uso improprio e siamo entusiasti di un futuro luminoso in cui esseri umani e robot lavoreranno fianco a fianco per affrontare alcune delle sfide del mondo" conclude la lettera.
![]() |
38 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoIl campo militare è il settore dominante da cui derivano la quasi totalità delle tecnologie utilizzate tutt'oggi in ogni ambito.
Quando realizzi e vendi un prodotto non puoi pretendere di limitarne l'uso; il proprietario ci fa tutto ciò che vuole e che riesce. Se hai scrupoli etici sull'uso bellico dei tuoi prodotti, allora non li dovresti vendere per nulla. Scrupoli peraltro anacronistici in un mondo dove da molti anni si uccide a distanza usando missili di precisione e droni, con gli "operatori" comodamente seduti nelle loro postazioni dall'altra parte del pianeta.
I vari droni ad uso civile non hanno componentistica a specifiche militari, ne sono progettati per carichi "attivi" che quando azionati hanno effetti sull'assetto del drone.
Quindi loro si stanno sganciando da conseguenze legali e di immagine da possibili modifiche fatte da terze parti.
i robot sono ancora costosissimi, con poca autonomia, lenti nei movimenti e molto fragili.. me lo vedo l'esercito che spende 100k$ per un robot da mandare al fronte che probabilmente viene fatto fuori al primo colpo da un soldato qualsiasi...
nel futuro si vedrà.. per ora convengono davvero poco.
A meno che non si parli di droni, ma quelli sono gia ampiamente utilizzati..
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".