NIRISS torna a funzionare, il telescopio spaziale James Webb cattura l'immagine di LEDA 2046648
Il telescopio spaziale James Webb ha catturato negli scorsi giorni una nuova immagine di LEDA 2046648, una galassia a spirale che si trova a un miliardo di anni luce dalla Terra. Inoltre è stato comunicato che NIRISS è tornato a funzionare.
di Mattia Speroni pubblicata il 02 Febbraio 2023, alle 15:45 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Il telescopio spaziale James Webb continua a lavorare per sfruttare al meglio il tempo di osservazione a sua disposizione (diviso tra i vari scienziati di tutto il Mondo). Recentemente abbiamo scritto dell'immagine della nube di ghiaccio nella costellazione del Camaleonte che da un lato è decisamente suggestiva, dall'altro invece permette di raccogliere dati fondamentali per conoscere al meglio sistemi protostellari e sistemi solari in formazione (con tanto di molecole complesse).
Le potenzialità del JWST spaziano comunque con diverse applicazioni come abbiamo avuto modo di vedere nel corso di questi mesi (del resto sta catturando immagini solamente da maggio/giugno dello scorso anno). Un esempio sono i dati ricavati dalle osservazioni in SMACS 0723 mentre negli scorsi giorni è stata rivelata l'immagine ha come protagoniste una serie di galassie e una in particolare, conosciuta come LEDA 2046648 (decisamente spettacolari). Ecco quello che è emerso.
Il telescopio spaziale James Webb, l'immagine di LEDA 2046648 e NIRISS
Prima di trattare l'immagine di LEDA 2046648, c'è una buona notizia. Lo strumento NIRISS (Near Infrared Imager and Slitless Spectrograph), che aveva dato problemi intorno a metà gennaio, è tornato a funzionare. Secondo quanto riportato dal blog ufficiale della missione la causa del timeout nelle comunicazioni che ha portato al blocco delle operazioni scientifiche è da ricollegarsi a un raggio cosmico. Questo avrebbe interferito con l'elettronica di bordo causando il problema (si tratta pur sempre di una radiazione ad alta energia).

NASA e CSA hanno eseguito un'analisi completa individuando il problema in un FPGA di NIRISS. Come da "buona regola dell'informatica" si è scelto quindi di eseguire un riavvio della strumentazione per riportare alla piena funzionalità lo strumento. La conferma dell'avvenuta ripresa è avvenuta con un'osservazione di prova il 28 gennaio (i cui risultati sono stati resi disponibili il 30 gennaio).
Per quanto riguarda LEDA 2046648, si possono notare due galassie a spirale all'interno di un campo più ampio catturato dal telescopio spaziale James Webb dove c'è un "mare" di altre galassie sullo sfondo e alcune stelle più vicine. Nel caso di LEDA 2046648, la sua distanza dalla Terra è di circa un miliardo di anni luce nella costellazione di Ercole. Come spiegato dagli scienziati, lo scopo di questa osservazione non è solo quello di avere una "bella immagine" ma anche delineare l'evoluzione delle galassie.
Click sull'immagine per ingrandire
Per questo sono stati scelti diversi obiettivi lontani nel corso dei mesi, come LEDA 2046648. Nuovi dati permetteranno di effettuare un confronto tra le galassie nell'Universo locale e quelle più antiche. Ma non è finita qui. Nel corso della campagna osservativa verrà anche analizzata la composizione chimica per capire come gli elementi pesanti si sono formati e distribuiti.
Per l'osservazione è stato utilizzato NIRCam del telescopio spaziale James Webb con quattro filtri 1,5 μm, 2,0 μm, 2,77 μm e 3,56 μm assegnandogli i colori blu, ciano, giallo e rosso, rispettivamente. Questo è solo l'inizio. Infatti per l'immagine sono stati impiegati strumenti ancora in fase di calibrazione. In particolare NIRCam e NIRISS (con quest'ultimo che osservava la nana bianca WD1657+343). Questo fa pensare che in futuro vedremo altre novità di questo settore di cielo e con qualità ancora più sorprendenti e dati unici.











ASUS Expertbook PM3: il notebook robusto per le aziende
Test ride con Gowow Ori: elettrico e off-road vanno incredibilmente d'accordo
Recensione OnePlus 15: potenza da vendere e batteria enorme dentro un nuovo design
Bonus Elettrodomestici 2025, si parte: come richiederlo da domani (con click day)
Jeff Bezos torna al comando, stavolta di una startup AI che promette di rivoluzionare auto, computer ed esplorazione spaziale
Anthesi sceglie OVHcloud per digitalizzare la Pubblica Amministrazione
Cube presenta Trike Flatbed Hybrid 750, il pick-up delle e-bike cargo
Call of Duty Black Ops 7 peggio di Infinite Warfare: è il capitolo con la valutazione più bassa di sempre
L'Italia è il secondo mercato per pompe di calore, ma molti non sanno di poterle usare per riscaldamento
Wi-Fi superveloce anche in giardino? FRITZ!Repeater 1610 Outdoor porta la connessione ovunque
La Ford Focus va ufficialmente in pensione, dopo 27 anni di vendite
Booking.com integra Revolut Pay: nasce il viaggio digitale senza confini
DGX Spark a 175 fps con ray tracing su Cyberpunk 2077: NVIDIA mostra i muscoli
Red Dead Redemption 2 Enhanced è ancora in arrivo, conferma un insider
3Dfx Voodoo 2, una GPU nata con la scadenza: come evitare che diventi inutilizzabile
Apple Watch: la Mela dovrà versare 634 milioni di dollari a Masimo per violazione di brevetto
TIM e Nokia insieme per potenziare il 5G in Italia









5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDato che si trattava di una FPGA, sarebbe interessante capire se il riavvio significa semplicemente riavviare il software, oppure se viene riprogrammata l'FPGA in caso appunto spunti un errore come questo. Propenderei per questa seconda opzione dato che le FPGA sono per l'appunto programmabili (magari un domani verra' riprogrammata da remoto), ma non sapendo come funziona il sistema rimane un'ipotesi...
Dato che si trattava di una FPGA, sarebbe interessante capire se il riavvio significa semplicemente riavviare il software, oppure se viene riprogrammata l'FPGA in caso appunto spunti un errore come questo. Propenderei per questa seconda opzione dato che le FPGA sono per l'appunto programmabili (magari un domani verra' riprogrammata da remoto), ma non sapendo come funziona il sistema rimane un'ipotesi...
FPGA per applicazioni aerospace sono quasi sempre OTP (one time programmable) perché le cellule di memoria ram usate per immagazzinare le info di programmazione dei normali FPGA sono troppo suscettibili a radiazioni ionizzanti. ci sono FPGA defense grade con memoria ram (e EEPROM di supporto contenente il bitstream ricaricato a ogni riprogrammazione) ma gli accorgimenti circuitali e di progetto, nonchè di self check a livello di CRC epr il bitstream portano le difficoltà di progetto a livelli spaziali. sarei curioso di sapere che soluzioni hanno adottato. Io credo che abbiano adottato un FPGA riprogrammabile per avere la possibilità appunto di massima flessibilità e update del FW online con soluzioni di hard shielding sia meccaniche che circuitali (ridondanza, componenti specifici e super testati). Cosa non darei per vedere le specifiche di quella scheda e di quel firmware....
Questo veramente è il metodo del nonno, oltre a quello di dare calci al dispositivo
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".