NIRISS torna a funzionare, il telescopio spaziale James Webb cattura l'immagine di LEDA 2046648

NIRISS torna a funzionare, il telescopio spaziale James Webb cattura l'immagine di LEDA 2046648

Il telescopio spaziale James Webb ha catturato negli scorsi giorni una nuova immagine di LEDA 2046648, una galassia a spirale che si trova a un miliardo di anni luce dalla Terra. Inoltre è stato comunicato che NIRISS è tornato a funzionare.

di pubblicata il , alle 15:45 nel canale Scienza e tecnologia
NASAESA
 

Il telescopio spaziale James Webb continua a lavorare per sfruttare al meglio il tempo di osservazione a sua disposizione (diviso tra i vari scienziati di tutto il Mondo). Recentemente abbiamo scritto dell'immagine della nube di ghiaccio nella costellazione del Camaleonte che da un lato è decisamente suggestiva, dall'altro invece permette di raccogliere dati fondamentali per conoscere al meglio sistemi protostellari e sistemi solari in formazione (con tanto di molecole complesse).

Le potenzialità del JWST spaziano comunque con diverse applicazioni come abbiamo avuto modo di vedere nel corso di questi mesi (del resto sta catturando immagini solamente da maggio/giugno dello scorso anno). Un esempio sono i dati ricavati dalle osservazioni in SMACS 0723 mentre negli scorsi giorni è stata rivelata l'immagine ha come protagoniste una serie di galassie e una in particolare, conosciuta come LEDA 2046648 (decisamente spettacolari). Ecco quello che è emerso.

Il telescopio spaziale James Webb, l'immagine di LEDA 2046648 e NIRISS

Prima di trattare l'immagine di LEDA 2046648, c'è una buona notizia. Lo strumento NIRISS (Near Infrared Imager and Slitless Spectrograph), che aveva dato problemi intorno a metà gennaio, è tornato a funzionare. Secondo quanto riportato dal blog ufficiale della missione la causa del timeout nelle comunicazioni che ha portato al blocco delle operazioni scientifiche è da ricollegarsi a un raggio cosmico. Questo avrebbe interferito con l'elettronica di bordo causando il problema (si tratta pur sempre di una radiazione ad alta energia).

niriss

NASA e CSA hanno eseguito un'analisi completa individuando il problema in un FPGA di NIRISS. Come da "buona regola dell'informatica" si è scelto quindi di eseguire un riavvio della strumentazione per riportare alla piena funzionalità lo strumento. La conferma dell'avvenuta ripresa è avvenuta con un'osservazione di prova il 28 gennaio (i cui risultati sono stati resi disponibili il 30 gennaio).

Per quanto riguarda LEDA 2046648, si possono notare due galassie a spirale all'interno di un campo più ampio catturato dal telescopio spaziale James Webb dove c'è un "mare" di altre galassie sullo sfondo e alcune stelle più vicine. Nel caso di LEDA 2046648, la sua distanza dalla Terra è di circa un miliardo di anni luce nella costellazione di Ercole. Come spiegato dagli scienziati, lo scopo di questa osservazione non è solo quello di avere una "bella immagine" ma anche delineare l'evoluzione delle galassie.

jwst

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Per questo sono stati scelti diversi obiettivi lontani nel corso dei mesi, come LEDA 2046648. Nuovi dati permetteranno di effettuare un confronto tra le galassie nell'Universo locale e quelle più antiche. Ma non è finita qui. Nel corso della campagna osservativa verrà anche analizzata la composizione chimica per capire come gli elementi pesanti si sono formati e distribuiti.

Per l'osservazione è stato utilizzato NIRCam del telescopio spaziale James Webb con quattro filtri 1,5 μm, 2,0 μm, 2,77 μm e 3,56 μm assegnandogli i colori blu, ciano, giallo e rosso, rispettivamente. Questo è solo l'inizio. Infatti per l'immagine sono stati impiegati strumenti ancora in fase di calibrazione. In particolare NIRCam e NIRISS (con quest'ultimo che osservava la nana bianca WD1657+343). Questo fa pensare che in futuro vedremo altre novità di questo settore di cielo e con qualità ancora più sorprendenti e dati unici.

5 Commenti
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jepessen02 Febbraio 2023, 20:03 #1
Meno male va', ero parecchio preoccupato per la perdita di uno strumento cosi' prezioso...

Dato che si trattava di una FPGA, sarebbe interessante capire se il riavvio significa semplicemente riavviare il software, oppure se viene riprogrammata l'FPGA in caso appunto spunti un errore come questo. Propenderei per questa seconda opzione dato che le FPGA sono per l'appunto programmabili (magari un domani verra' riprogrammata da remoto), ma non sapendo come funziona il sistema rimane un'ipotesi...
Hypergolic02 Febbraio 2023, 20:37 #2
Che splendore! Secondo me non ci immaginiamo nemmeno le scoperte scientifiche che si faranno analizzando i dati che ci invia il Webb…
emanuele8303 Febbraio 2023, 08:43 #3
Originariamente inviato da: jepessen
Meno male va', ero parecchio preoccupato per la perdita di uno strumento cosi' prezioso...

Dato che si trattava di una FPGA, sarebbe interessante capire se il riavvio significa semplicemente riavviare il software, oppure se viene riprogrammata l'FPGA in caso appunto spunti un errore come questo. Propenderei per questa seconda opzione dato che le FPGA sono per l'appunto programmabili (magari un domani verra' riprogrammata da remoto), ma non sapendo come funziona il sistema rimane un'ipotesi...


FPGA per applicazioni aerospace sono quasi sempre OTP (one time programmable) perché le cellule di memoria ram usate per immagazzinare le info di programmazione dei normali FPGA sono troppo suscettibili a radiazioni ionizzanti. ci sono FPGA defense grade con memoria ram (e EEPROM di supporto contenente il bitstream ricaricato a ogni riprogrammazione) ma gli accorgimenti circuitali e di progetto, nonchè di self check a livello di CRC epr il bitstream portano le difficoltà di progetto a livelli spaziali. sarei curioso di sapere che soluzioni hanno adottato. Io credo che abbiano adottato un FPGA riprogrammabile per avere la possibilità appunto di massima flessibilità e update del FW online con soluzioni di hard shielding sia meccaniche che circuitali (ridondanza, componenti specifici e super testati). Cosa non darei per vedere le specifiche di quella scheda e di quel firmware....
marco_zanardi03 Febbraio 2023, 08:44 #4
con tutte quelle galassie in una porzione di cielo molto ristretta, pensando a quante sono quelle non inquadrate nell'immagine, non è improbabile quindi che ci siano altre forme di vita nell'universo (statisticamente parlando). Magari irragiungibili...
Unrue03 Febbraio 2023, 14:30 #5
Come da "buona regola dell'informatica" si è scelto quindi di eseguire un riavvio della strumentazione per riportare alla piena funzionalità lo strumento.


Questo veramente è il metodo del nonno, oltre a quello di dare calci al dispositivo

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