Neuralink, il paziente uno impara le lingue e la matematica, sperando di poter completare gli studi universitari

A sette mesi dall'impianto del primo chip Neuralink in un paziente umano, emergono nuovi dettagli interessanti sull'evoluzione di questa sperimentazione. Noland Arbaugh, tetraplegico da otto anni a seguito di un incidente subacqueo, ha condiviso ulteriori frammenti della sua esperienza con il dispositivo soprannominato amichevolmente "Eve".

Arbaugh dedica quotidianamente tre ore all'apprendimento di lingue straniere, prevalentemente francese e giapponese, utilizzando l'interfaccia neurale. Su X Arbaugh ha raccontato che si è inoltre impegnato a "reimparare da zero" la matematica, in previsione di un possibile ritorno agli studi universitari. Il suo impegno con Neuralink si estende a circa quattro ore al giorno, cinque giorni a settimana, collaborando con il team per perfezionare la tecnologia a beneficio dei futuri utilizzatori.

L'impianto ha permesso ad Arbaugh, come già sappiamo, di controllare un cursore con il pensiero, aprendo nuove possibilità, incluso il gaming. Il percorso non è stato privo di ostacoli: dopo alcuni mesi, si è verificata una significativa perdita di funzionalità del chip. Gli ingegneri di Neuralink hanno identificato il problema in alcuni filamenti retratti che collegavano il chip al cervello, riuscendo a risolverlo con alcune modifiche algoritmiche, che hanno permesso di recuperare gran parte della funzionalità.

Neuralink ha già applicato le lezioni apprese da questa esperienza al secondo paziente umano, inserendo i filamenti più in profondità per prevenire simili complicazioni.Con il ripristino delle funzionalità, Arbaugh guarda al futuro con ottimismo, nutrendo la speranza di poter completare la laurea o di intraprendere studi in neuroscienze.

In un tweet precedente Arbaugh aveva scherzato (forse?) sulla possibilità di controllare vari dispositivi, da automobili a droni fino a "uno o due robot o 10000" dopo che sarà arrivata l'autorizzazione dell'FDA.