NASA Perseverance deposita il secondo campione, gli ingegneri spiegano perché non sarà un problema la sabbia
NASA Perseverance ha depositato nelle scorse ore la seconda provetta contenente un campione di roccia sul suolo marziano. Gli ingegneri del JPL hanno colto l'occasione per spiegare perché non si "perderanno" tra la sabbia di Marte.
di Mattia Speroni pubblicata il 24 Dicembre 2022, alle 02:04 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Qualche giorno fa il rover marziano NASA Perseverance ha depositato sul suolo del Pianeta Rosso la prima provetta contenente un campione di roccia. Questa è la strategia di backup per la missione Mars Sample Return che porterà sulla Terra i campioni di roccia e atmosfera prelevati in questi anni dal rover per poterli studiare con i sofisticati strumenti che si trovano nei laboratori (e che non possono essere integrati nel rover).

Il secondo campione depositato dal rover statunitense
Se NASA ed ESA non verranno battuti dalla Cina sul tempo (che ha intenzione di effettuare un'operazione simile) si tratterà della prima volta che dei campioni verranno prelevati da un pianeta diverso dalla Terra. Finora invece si era riusciti solamente con un satellite (la Luna, con missioni umane e robotiche, l'ultima Chang'e-5 della Cina) e da asteroidi come nel caso di OSIRIS-REx oppure di Hayabusa. L'agenzia spaziale ha previsto un duplice piano, con uno principale e un backup. Ecco le ultime novità.
NASA Perseverance e i campioni lasciati sul suolo di Marte
Nelle scorse ore è stato depositato sul suolo di Marte un secondo campione contenente una "carota" di una roccia sedimentaria prelevata sul bordo del delta dell'antico fiume che riempiva di acqua il cratere Jezero milioni di anni fa. Il rilascio da un'altezza di circa 88 cm è stato eseguito correttamente con la provetta in titanio che si trova orizzontalmente sul terreno marziano.
Una delle domande più frequenti che è stata posta da quando è stato depositato il primo campione è stata "ma non si ricopriranno di sabbia/polvere restando anni su Marte?". Ovviamente gli scienziati e gli ingegneri della NASA hanno pensato a questa eventualità e hanno voluto condividere il loro punto di vista per comprendere meglio la situazione.
Innanzitutto bisogna pensare che, come riportato sopra, questa è la prima volta che viene attuato un piano di questo tipo. Le incognite e gli imprevisti sono possibili. Per questo è stata pensata una strategia principale, dove sarà proprio NASA Perseverance a riportare i campioni al lander che poi li lancerà in orbita in una capsula e una strategia di backup, dove saranno due droni simili a NASA Ingenuity a raccogliere le provette lasciate sul suolo. Per questo soni importanti l'esperienza accumulata con Curiosity (da oltre dieci anni sul Pianeta Rosso) ma anche i voli di Ingenuity. Così da raccogliere dati e informazioni utili per la missione Mars Sample Return. Ma non è finita qui.

Come spiegato, su Marte è vero che ci sono venti che possono essere veloci ma, considerando la densità dell'atmosfera (1/100 di quella terrestre), la loro forza è relativamente modesta. Questo significa che possono spostare un po' di polvere ma non provette in titanio. Per far capire che anche la sabbia/polvere marziana non sarà un problema sono stati presi come esempio Curiosity e InSight.

Il rover, come scritto sopra, è sul pianeta da ormai oltre dieci anni e pur essendo "sporco" non è coperto da uno strato di polvere veramente spesso. Il lander invece, pur avendo avuto problemi con i pannelli solari è stato comunque relativamente poco ricoperto dalla sabbia. Gli ingegneri hanno infatti evidenziato il cavo (poggiato sul terreno) che collegava il sismometro all'unità principale. La polvere è presente (e in parte messa dal braccio robotico) ma non lo ha ricoperto pesantemente.

Inoltre grazie alle immagini ad alta risoluzione di MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) e a quelle catturate da NASA Perseverance del panorama circostante, pur non essendoci un "GPS", le provette sono localizzate con precisione. Infine, come scritto sopra, questa sarà "solo" la seconda strategia (di backup) nel caso il rover dovesse incontrare problemi nel riuscire a tornare verso il lander quando sarà atterrato su Marte. I rischi di una missione di questo tipo saranno altri (per esempio l'atterraggio del lander, il lancio del razzo dal pianeta e intercettare la capsula in orbita).
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