NASA Lunar Reconnaissance Orbiter ha fotografato il lander giapponese JAXA SLIM

La sonda NASA Lunar Reconnaissance Orbiter ha catturato un'immagine del lander giapponese JAXA SLIM sulla superficie della Luna a una quota di 80 km. Pur non mostrando tutti i dettagli questo aiuterà gli ingegneri in vista delle future missioni.
di Mattia Speroni pubblicata il 27 Gennaio 2024, alle 17:49 nel canale Scienza e tecnologiaNASAJAXA
Il lander JAXA SLIM ha effettuato un soft landing sul suolo della Luna negli scorsi giorni. Come sappiamo, non tutto è andato come previsto e a causa di un guasto al sistema di propulsione l'allunaggio è avvenuto con il lander nipponico che si è inclinato frontalmente non permettendo ai pannelli solari di generare energia elettrica per tenerlo attivo come previsto. Non tutto è ancora perduto in quanto l'1 febbraio il Sole nella zona d'atterraggio potrebbe tramontare e quindi illuminare il lander permettendo un suo risveglio (caricando le batterie).
Le immagini della fotocamera di navigazione di JAXA SLIM
Nonostante l'imprevisto, il Giappone rimane la quinta nazione a essere atterrata sulla Luna dopo Stati Uniti, Unione Sovietica/Russia, Cina e India. Sono stati inoltre raggiunti diversi obiettivi: il lander giapponese è riuscito a catturare immagini della zona di atterraggio, il sistema per evitare ostacoli ha funzionato correttamente, i rover LEV-1 e LEV-2 sono stati rilasciati correttamente e LEV-2 ha catturato un'immagine del lander (inviandola a LEV-1 e quest'ultimo alla Terra). Il più importante rimane la precisione dell'atterraggio, condizionata dal problema al propulsore, che lo ha fatto allunare a 55 metri di distanza dall'obiettivo, ma entro i 100 metri previsti. Altra buona notizia è che la sonda NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) ha catturato un'immagine dello Smart Lander for Investigating Moon.
NASA LRO ha catturato un'immagine di JAXA SLIM
Secondo quanto riportato dall'agenzia spaziale statunitense, NASA LRO è riuscito a catturare un'immagine di JAXA SLIM mentre si trovava sulla superficie dopo l'avvenuto soft landing. In particolare l'orbiter ha fotografato il lander giapponese il 24 gennaio, circa cinque giorni dopo l'allunaggio da una quota di circa 80 km.
Smart Lander for Investigating Moon non è particolarmente grande e quindi, pur notandosi rispetto alla superficie della Luna, si riescono a definire solo alcune caratteristiche e modifiche al suolo causate dai propulsori. Grazie a un'immagine che esalta le modifiche e la luminosità degli elementi presenti sulla superficie prima e dopo un evento, si può notare come JAXA SLIM sia effettivamente dove si presumeva potesse essersi adagiato a 1,4 m/s durante la parte finale dell'atterraggio.
Altra buona notizia è che l'agenzia giapponese ha rilasciato le slide in inglese della conferenza con i dati e le informazioni su cosa abbia funzionato e su cosa non abbia funzionato per l'allunaggio di JAXA SLIM. Ricordiamo che il lander aveva individuato automaticamente la propria posizione rispetto al suolo lunare ed era alla corretta altitudine e con la giusta velocità.
Immagine che esalta le differenza tra prima e dopo l'allunaggio di SLIM
A 50 metri dalla superficie l'analisi del terreno aveva permesso di scegliere una zona di atterraggio corretta evitando gli ostacoli presenti. Sempre a quella quota è avvenuto è avvenuto il problema legato al sistema propulsivo di JAXA SLIM, che ha perso istantaneamente il 55% della potenza. L'analisi dei dati ha rilevato come uno dei due motori principali non produceva calore ed era quindi da considerarsi fuori uso.
Grazie alle due fotocamere di navigazione è stato possibile riprendere quello che sembrava un ugello staccarsi dal lander e andare verso il suolo lunare (insieme ad altri frammenti). JAXA ha confermato che durante le precedenti accensioni post-lancio non erano state segnalate problematiche. La causa non sarebbe legata direttamente al motore ma a cause esterne, non ancora chiarite.
Un solo motore principale di JAXA SLIM può generare spinta equivalente alla gravità lunare rendendo difficile l'allunaggio pienamente controllato in termini di posizione e velocità. A 50 metri il lander stava procedendo a 2 m/s o 3 m/s verso il suolo. La mancanza di un motore ha anche avuto impatto sullo spostamento orizzontale permettendo comunque di rilasciare i due rover LEV-1 e LEV-2 a 5 metri di quota. Pur non avendo raggiunto completamente tutti gli obiettivi stabiliti, il lander nipponico ha superato alcune delle prove più complesse e potrebbe comunque risvegliarsi nei prossimi giorni.
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