NASA InSight: in poco più di un anno rilevati 480 terremoti su Marte

La missione NASA InSight è attualmente in funzione su Marte per conoscere meglio la struttura del Pianeta Rosso. Da Aprile 2019, quando è stato rilevato il primo martemoto, ne sono stati rilevati oltre 480!
di Mattia Speroni pubblicata il 19 Dicembre 2020, alle 16:31 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Della missione NASA InSight, attualmente su Marte, si è parlato poco in generale (soprattutto rispetto alla missioni con rover). Nonostante le premesse decisamente interessanti, i problemi con la sonda auto-martellante ne hanno minato la riuscita completa. Nonostante tutto le informazioni raccolte dagli altri strumenti hanno permesso di avere un quadro sempre più preciso del Pianeta Rosso.
I dati di NASA InSight dopo mesi passati su Marte
Ricordiamo che NASA InSight è arrivata su Marte alla fine di Novembre 2018 e da allora ha iniziato a raccogliere informazioni principalmente sulla struttura interna del pianeta. Secondo quanto dichiarato dall'agenzia spaziale, in poco più di un anno dal primo fenomeno, sono stati rilevati più di 480 terremoti marziani (martemoti). Ma questa missione è anche come avere una vera e propria stazione meteorologica su Marte.
Come ricordato dalla NASA, Marte e Terra avevano molte similitudini. Ma intorno a 3 miliardi di anni fa i due pianeti presero "strade diverse". Una missione come NASA InSight ha quindi lo scopo di capire cosa è successo precisamente e quali sono le differenze tra le due realtà (che ora sono molto diverse).
I misteri dei martemoti rilevati dal lander
Grazie al sismometro sono stati rilevati molti terremoti (il primo ad Aprile 2019). Tutti hanno avuto comunque magnitudo relativamente modeste e al massimo pari a 3,7 gradi. Quello che incuriosisce gli scienziati è la frequenza dei terremoti in relazione con massima magnitudo rilevata. Come mai non ci sono terremoti di magnitudo 4 o superiore? Precisamente non lo sappiamo. Una delle teorie è che il periodo di rilevamento sia particolarmente tranquillo e che in futuro ci potrebbero essere fenomeni più energetici.
Interessante è anche notare come in un certo periodo i terremoti marziani erano rilevati tutti i giorni. Da Giugno 2020 invece i fenomeni si sono ridotti da Settembre 2020 a ora ne sono stati rilevati solo cinque terremoti. Una spiegazione potrebbe essere il vento marziano che disturberebbe le rilevazioni (cosa effettivamente prevista durante lo sviluppo della missione). Il sismometro è infatti molto sensibile.
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189.99€ Compra oraUn altro mistero è legato alle onde di superficie dei martemoti che non sono state rilevate (a differenza di quelli sulla Terra). Sul Pianeta Rosso ci sono solo le onde primarie e secondarie. La motivazione potrebbe essere la presenza di fratture nei primi 10 km al di sotto di NASA InSight oppure che i terremoti rilevati fino a ora sono molto profondi, non provocando così onde di superficie. Un mistero che potrebbe essere svelato nei prossimi mesi di ricerche.
12 Commenti
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Terremoto significa movimento della terra, con "terra" scritto minuscolo nel senso di "terreno"; non fa quindi riferimento al pianeta.
Quindi, anche per Marte, si dovrebbe dire terremoto e non martemoto.
Stesso discorso per atterraggio: infatti gli idrovolanti ammarano, non atterrano, nonostante il pianeta sia sempre la Terra. Sono quindi anche sbagliati (e mostrano una certa supponenza) termini quali allunaggio: non è il pianeta o il satellite che conta, ma il fatto che l'areo scenda su terreno solido.
Quindi, anche per Marte, si dovrebbe dire terremoto e non martemoto.
Stesso discorso per atterraggio: infatti gli idrovolanti ammarano, non atterrano, nonostante il pianeta sia sempre la Terra. Sono quindi anche sbagliati (e mostrano una certa supponenza) termini quali allunaggio: non è il pianeta o il satellite che conta, ma il fatto che l'areo scenda su terreno solido.
In questo caso sbagli. Terremoto, così come earthquake fanno riferimento al pianeta. Infatti in inglese i martemoti sono chiamati Marsquakes https://en.m.wikipedia.org/wiki/Marsquake
Il termine generico in inglese é semplicemente quake
magari qualcuno più informato delineerà o dirà meglio, o diversamente, la questione che voglio porre per iniziare:
i latini come chiamavano la Terra, intesa come pianeta?
non la chiamavano, non avevano il minimo senso di pianeta, inteso come sfera definita nello spazio, come suolo o matrice di appartenenza, certo sì: "madre terra"
come prossimità diffusa di ambiente, collettivo: rocce, montagne, suoli, e tutto quello che è sopra di essa, piante (e animali) anche l'ambiente acqueo e terracqueo, arrivo a dire...
*quindi per loro terra si riferiva al composto granulare polveroso di colore marrone che per esempio c'è nei campi
terremoto è il movimento della terra, intesa non come pianeta
ma come le acque si muovono, così le terre, come i suoli! si muovono, quindi: terremoto...
non è terrAmoto, cioè...
al che [U]secondo me[/U] è stata fatta un'estensione indebita riguardo ai movimenti dei suoli
si muove marte? si muove la luna? tutti interi?
in italiano c'è un plurale: terrE (moto)**
come si chiamerebbe quindi il predetto composto su marte e la luna?
marreno, lunie_n_o?
marrenemoto, lunienemoto? regolitimoto?
possidente marriero? possidente luniero?
o, su plutone, possidente plutoniero? su mercurio, possidente mercuriero?
**in inglese "earth"(quake) va senza plurale e passerebbe quindi come suffisso inteso come "pianeta"
uhm
Allunaggio è corretto, è un neologismo per nato per definire l atterraggio lunare. Se un giorno si diffondere martaggio sarà corretto se non lo farà no (visto che la lingua cambia in continuazione per necessità di comunicazione)
Martemoto è sempre più diffuso come termine sia perché ne è la diretta traduzione dall' inglese sia perché é un termine comodo per indicare siami marziani con caratteristiche peculiari rispetto a quelli terrestri
Tutto il ragionamento sul plurale "terre" non ha senso, il termine deriva da terrae motus (appunto movimento della terra), che con un processo di elisione e accorpamento (peraltro della a muta latina) ha generato il termine italiano attuale.
I latini avevano assolutamente la concezione della Terra intesa come pianeta a se stante, come anche i greci e molti altri popoli. Terra con la T maiuscola è il nome proprio ITALIANO. Ogni lingua ha il suo termine per definirla e anche storicamente ha cambiato nome anche nella nostra cultura, è stata chiamata Gea (i pianeti del sistema solare sono definiti pianeti olipici proprio in virtù del fatto che gli sono stati dati nomi di divinità e anche la Terra non fa eccezione) e da Gea (Ge o Gaia) derivano geologia, geografia, geotermia etc etc etc (che nessuno trova ridicoli ma se non fosste abituati a sentirli e ad usarli vi sembrerebbero ridicolo). Altro nome che la grande madre terra ha avuto è stato quello latino Tellus da cui derivano altri termini che se riferitin ad altri pianeti ci sembrerebbero ridicoli, perché movimento marturico ci farebbe ridere ma movimento tellurico no... E il discorso potrebbe continuare all infinito
Da ignorante in materia, credo che ogni pianeta roccioso del sistema solare ce l'abbia InSight credo sia andato proprio a studiare quest'ultimo:
https://notiziescientifiche.it/anche-marte-ha-un-nucleo-un-mantello-e-una-crosta-esterna/"][SIZE="3"]Anche Marte ha un nucleo, un mantello e una crosta esterna [/SIZE][/URL]
[I]Hanno scoperto che la crosta superficiale è stratificata in due o tre livelli con uno spessore di può andare da 20 a 37 km, a seconda del numero di livelli. Sulla Terra, per fare una comparazione, lo spessore della crosta superficiale varia da 40 a 50 km sotto i continenti e da 5 a 10 km sotto gli oceani.
[U]Dati più precisi dovrebbero arrivare da InSight durante i prossimi mesi quando arriveranno i dati della cosiddetta “talpa”[/U], uno strumento che sta scavando da mesi letteralmente nel terreno con il fine di raggiungere un certo livello di profondità (si parla comunque di centimetri) e acquisire dati, secondo i ricercatori, importantissimi per misurare il flusso della calore che scorre nel suolo marziano, cosa che rivelerebbe nuove informazioni sulle profondità di Marte, sul suo mantello e sul suo nucleo.[/I]
A proposito della sonda termica InSight: la talpa è sotto terra
Sempre da ignorante credo si stia ancora indagando sulle origini di questi martemoti (mamma mia che parolaccia) ti propongo anche quest'articolo appena trovato:
[size="3"]Individuata la prima zona sismica su Marte [/size]
[...] alcuni martemoti potrebbero essere dovuti al continuo raffreddamento e alle conseguenti contrazioni del pianeta roccioso. Questa compressione potrebbe infatti spezzare la superficie nelle cosiddette faglie inverse, zone in cui un blocco di terra viene spinto sopra un altro. Altri movimenti potrebbero anche derivare dal magma o dall’acqua e dal loro fluire potente nel sottosuolo marziano.
Senza avere ulteriori dati dal team di InSight, dice Byrne, non è possibile determinare cosa esattamente stia causando la recente attività presso Cerberus Fossae, ma la storia del luogo ci fornisce alcuni indizi.
Si pensa che il sistema di Cerberus Fossae sia una delle zone sismiche più giovani del pianeta rosso, e avrebbe preso vita circa 10 milioni di anni fa o poco meno. La “giovinezza” geologica è evidenziata dalle profonde valli che tagliano netto attraversando le zone butterate dei crateri più antichi, con pareti affilate e quasi verticali che non sono ancora state logorate dal tempo. Restano inoltre alcuni indizi della recente attività geologica: molteplici massi attorno all’area sembrano essere stati scossi dalla loro posizione originaria, lasciandosi dietro scie di sentieri disegnati nella polvere marziana.
Questi profondi tagli potrebbero essersi formati grazie a una risalita di bolle di magma, forse legate agli imponenti – anche se dormienti – vulcani a nordest, che hanno costretto il paesaggio a distendersi e fratturarsi. Alcune di queste fratture sembrano anche aver sputato fuori le ampie distese di roccia fusa.
Allunaggio è corretto, è un neologismo per nato per definire l atterraggio lunare. Se un giorno si diffondere martaggio sarà corretto se non lo farà no (visto che la lingua cambia in continuazione per necessità di comunicazione)
Martemoto è sempre più diffuso come termine sia perché ne è la diretta traduzione dall' inglese sia perché é un termine comodo per indicare siami marziani con caratteristiche peculiari rispetto a quelli terrestri
Tutto il ragionamento sul plurale "terre" non ha senso, il termine deriva da terrae motus (appunto movimento della terra), che con un processo di elisione e accorpamento (peraltro della a muta latina) ha generato il termine italiano attuale.
I latini avevano assolutamente la concezione della Terra intesa come pianeta a se stante, come anche i greci e molti altri popoli. Terra con la T maiuscola è il nome proprio ITALIANO. Ogni lingua ha il suo termine per definirla e anche storicamente ha cambiato nome anche nella nostra cultura, è stata chiamata Gea (i pianeti del sistema solare sono definiti pianeti olipici proprio in virtù del fatto che gli sono stati dati nomi di divinità e anche la Terra non fa eccezione) e da Gea (Ge o Gaia) derivano geologia, geografia, geotermia etc etc etc (che nessuno trova ridicoli ma se non fosste abituati a sentirli e ad usarli vi sembrerebbero ridicolo). Altro nome che la grande madre terra ha avuto è stato quello latino Tellus da cui derivano altri termini che se riferitin ad altri pianeti ci sembrerebbero ridicoli, perché movimento marturico ci farebbe ridere ma movimento tellurico no... E il discorso potrebbe continuare all infinito[/SIZE]
uhm
quanto al grassetto, probabilmente i "Latini" avevano concezione della Terra o Tellus, come LUOGO, separato dagli altri ma non come pianeta nel senso che lo intendiamo noi (planetes=errante come i vari che si vedevano, come ora, ch non erano fissi tra le stelle: Mercuirio, Venere, Marte, Giove, Saturno (solo questi si vedevano ad occhio nudo))
poi vorrei mettere altra carne al fuoco, in un altro senso, e precisamente:
tra tutti questi planetes (pianeti) come mai ad esempio Giove che è il maggiore dei pianeti solari ha avuto proprio il nome della divinità pagana maggiore?
guarda caso è anche il pianeta maggiore...
e quanto a luminosità (unico parametro da loro valutabile, Venere è anche maggiore)
Mercurio appariva poco prima o poco dopo la presenza del Sole, tanto da meritarsi il nome "Messaggero degli dei" in modo simile alla dio pagano...
riguardo a Giove sarà proprio un caso? (i "latini" certo non avevano nozioni di dimensioni astronomiche... dai, sarà stato un caso...
quanto al discorso precedente ehm l'H-demia della Krusca
distingue tra Terra come pianeta, e terra come suolo, dice:
Ammartiamo? Meglio di no.
"[SIZE="2"][I]Numerosi lettori hanno chiesto un parere sull’uso giornalistico dei termini ammartare e ammartaggio, ricorsi in occasione dell’importante evento astronomico in cui il suolo di Marte è stato toccato dalla sonda americana InSight, il 26 novembre 2018. Ecco un paio di esempi nei titoli apparsi il giorno stesso dell’avvenimento: “Insight su Marte: ammartaggio perfetto, aperti i pannelli solari” (Matteo Marini, Insight su Marte: ammartaggio perfetto, aperti i pannelli solari, la Repubblica.it, Scienze); “L’ammartaggio della sonda InSight in diretta” (L'ammartaggio della sonda InSight in diretta, Focus.it).
Non si tratta di un neologismo dell’ultimo momento, beninteso; la prima attestazione nota ha oltre 40 anni. Il Vocabolario Treccani, consultabile in rete, lemmatizza ammartaggio come neologismo del 2012, ma ne rileva un’attestazione di Adriano Buzzati Traverso già nel quotidiano “La Stampa” del 23 luglio 1976; lo stesso dizionario segnala come neologismo del 2014 ammartare, anche in questo caso retrodatandolo al XX secolo (Gabriele Beccaria, “La Stampa”, 13 luglio 1997) e chiosandolo come “Derivato dal nome del quarto pianeta del sistema solare, Marte, con l’aggiunta del prefisso ad- e del suffisso -are1, sul modello di atterrare, ammarare, allunare e simili”.
Vale la pena di segnalare quanto scrive Roberto Todini nell’articolo La Sonda InSight è Ammartata Sana e Salva, ancora il 28 novembre 2018, su Ultima voce.it: «Ieri poco prima delle 21 ora italiana la sonda InSight è ammartata (il neologismo ammartare potrà suonare curioso ma a parer mio è sempre meglio della contraddizione in termini “atterrare su Marte”
Pare tuttavia che la contraddizione sia invece proprio nelle voci ammartare e derivati. Il ricorso che se ne fa, come del resto segnalato da alcuni nostri lettori che non lo condividono, non tiene infatti conto dei due significati prevalenti di terra, che non sono il nome proprio del pianeta, ma a) il nome comune per indicare ‘suolo’, ‘superficie solida’ in opposizione a quella dei bacini acquiferi e di superfici liquide in genere, ‘terraferma’, e b) il valore di ‘suoli e terreni formati da rocce appartenenti a varie categorie geotecniche, materiale costitutivi del terreno contenenti gli elementi necessari per la nutrizione delle piante’. È evidente che espressioni come cadere a terra, sedere a terra, andare a terra, gettare a terra, respingere una palla da terra, scavare sottoterra, ecc. non indicano il pianeta; e terra vale ‘terreno coltivabile’ in arare / fertilizzare / zappare la terra, vale ‘materiale particolare’ in vaso di terra, ‘appezzamento di terreno’ in ettaro di terra, ‘zona geografica, territorio’, in terra di Romagna.
Certo, ha pieno senso usare ammarare, ammaraggio in opposizione ad atterrare / atterraggio, ma parliamo sempre del nostro pianeta. Ben lungi dall’aprire la strada al pur frequente allunare / allunaggio (voci registrate per esempio dal GRADIT di Tullio De Mauro e datate entrambe al 1959), l’allusione alle acque terrestri si colloca nell’opposizione terra / mare che nulla ha a che fare con l’opposizione Terra / Luna: tanto che pare congruo parlare di atterraggio e ammaraggio sulla luna (anche se il secondo è solo ipotetico: i mari lunari, com’è noto, corrispondono a varie configurazioni morfologiche prive di acque).
D’altra parte, se per esempio un idrovolante o un uccello si posa sulle acque di un fiume o di un lago, non si ricorre a formazioni parasintetiche con base fiume o lago. In questo caso è assai curioso quanto si legge nella pagina ammaraggio di Wikipedia, da cui si dedurrebbe che ammaraggio non è che un iponimo di atterraggio: "Un ammaraggio è, in senso ampio, qualunque atterraggio su uno specchio d'acqua [...]. Gli idrovolanti, siano essi a scafo, a galleggianti o anfibi, sono progettati per decollare e atterrare sull’acqua"; e più avanti, nel paragrafo "Ammaraggio d’emergenza", si legge "[...] il comandante ha dovuto prendere la difficile decisione di eseguire un atterraggio di emergenza sul fiume" (corsivi aggiunti).
Se ne può concludere che atterrare su X con X satellite o pianeta, nel senso di ‘toccare il suolo, poggiare sulla superficie nella fattispecie della Luna o di Marte’ è espressione pienamente corretta, mentre ammartare / ammartaggio è un semplice occasionalismo, il cui uso in una circostanza particolare come quella indicata all’inizio si può certamente capire, ma che non è destinato a inserirsi stabilmente nel lessico, perché presupporrebbe per coerenza l’uso dell’astronimo in ogni situazione e azione (al momento perlopiù non plausibile) in cui, sul nostro pianeta, ci trovassimo a nominare terra (*cadere a Marte, *sedere a Marte, *gettare a Marte...). Per non dire della catena di parasintetici cacofonici da tenere in caldo per le future conquiste spaziali: avveneraggio, ammercurare, aggiovaggio, assaturnato... fino ad applutonato.[/I][/SIZE]"
per quel poco che so, ha un nucleo caldo, anche se insufficiente a creare un campo magnetico
a quanto pare, ci sono vulcani su Marte
il Mons Olympus (che sarebbe anche il maggiore nel sistema solare)
credo che sia spento, e ce ne sono anche altri tre a sud-est e lì vicino c'è anche la Vallis Marineris,
https://upload.wikimedia.org/wikipe...ocalisation.jpg
una frattura notevole e non causale,
quanto a queste formazioni,
tenendo conto anche del precedente post di biometallo,
originate da:
- solo dal piccolo nucleo di Marte?
- effetto della gravità per migrazione di altri pianeti/corpi?
- sconvolgimento orbitale/migrazione?
- e dato che c'era acqua, liquida, ... visti i bacini idrofluviali...
probabilmente in un'orbita diversa, acqua che poi sarebbe scomparsa: andata dove?
ghiacciata nel sottosuolo?
una combinazione di questi fattori con l'
Effetto Dzhanibekov?
per vedere di cosa si tratta, 5:15 del seguente:
https://adsidera.news/2019/12/14/lo...-corpi-rotanti/
ma un terremoto su marte non lo chiamerei martemoto perchè...perchè? tanto i maremoti su marte non ci sono. se ci saranno dopo un improbabile terraforming cambieremo i termini come abbiamo sempre fatto
Il termine generico in inglese é semplicemente quake
Quindi maremoto si chiama così perché avviene nel pianeta Mare (o forse Mario? no, sarebbe Mariomoto). Ok.
Appunto. (dall'Accademia della Crusca)
Sempre dallo stesso commento:
A questo proposito aggiungo una osservazione. Per gli antichi (per la precisione dai sumeri, millenni prima di greci e latini) i pianeti erano sette. Presi secondo la loro progressiva distanza dalla Terra erano: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno (però, non erano del tutto male come astronomi).
Venivano poi messi in ordine ripetendoli ciclicamente ogni ora e scegliendo quello che appariva dopo 24 ore (in termini moderni, si prende un gruppo ciclico di 7 elementi e si cercano gli elementi successivi modulo 24), ottenendo Luna, Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno, Sole.
Questo ordine ricorda qualcosa? Potrei aggiungere che in inglese si dice ancora Saturday e Sunday. Mentre invece non c'è un Terradì né un Hearthday.
(per chi se lo chiedesse, Thursday è il giorno di Thor, il dio equivalente a Giove; mi sa che i barbari tedeschi non avessero ben chiara la differenza tra dei e pianeti)
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