NASA e ESA puntano a portare campioni di Marte sulla Terra nel 2033

ESA e NASA stanno puntando in alto. Più precisamente in direzione di Marte. Il loro scopo è quello di riportare sulla Terra dei campioni di rocce, suolo e gas presenti sul Pianeta Rosso per studiarli in maniera approfondita.
di Mattia Speroni pubblicata il 30 Luglio 2019, alle 18:01 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
Marte è il prossimo, ambizioso, obiettivo delle missioni di molte agenzie spaziali. Non potevano mancare nella lista ESA e NASA, entrambe coinvolte su più livelli nel realizzare imprese storiche nei prossimi anni puntando in direzione del Pianeta Rosso.
Un progetto ESA con la collaborazione NASA punterà a riportare, attraverso sonde automatizzate, alcuni campioni di suolo e rocce di Marte direttamente sulla Terra. Questo permetterà infatti di svolgere analisi più approfondite e complete rispetto a quelle integrabili all'interno di rover e altre sonde.
Il progetto ha il nome di Earth Return Orbiter e sarà parte della spedizione Mars Sample Return. La NASA fornirà il sistema di cattura e stoccaggio dei campioni di Marte mentre l'ESA fornirà il sistema di trasporto da e verso la Terra. Ci saranno più operazioni da compiere e tutto dovrà essere calcolato nel minimo dettaglio.
Saranno tre i lanci dal nostro Pianeta mentre per la prima volta ci sarà un razzo che lascerà Marte (una prima assoluta). Il "team" sarà composto da due rover e un sistema di trasporto che resterà invece in orbita marziana.
Se tutto andrà come previsto, i campioni complessivamente ammonteranno a 500 grammi. Il sito del prelievo sarà invece il cratere Jezero che si pensa potesse essere un lago con il delta di un fiume. Un luogo interessante dal punto di vista geologico ma anche biologico.
Uno dei rover coinvolti nell'operazione su Marte sarà il NASA Mars 2020 (lancio fissato a Luglio del prossimo anno) che inizierà le indagini sul suolo e lo stoccaggio dei campioni. Una volta depositati saranno poi raccolti successivamente da un piccolo rover dell'ESA. A quel punto toccherà a NASA Mars Ascent System, un piccolo razzo, inviarli al prossimo passaggio.
Si tratterà del sistema ESA che si troverà in orbita con il compito di raccogliere la sfera con i campioni e, dopo 13 mesi, raggiungere di nuovo la Terra. Come si può immaginare questa missione sarà particolarmente complessa e unica nel suo genere anche se vicina negli intenti ad Hayabusa2 (ma in questo caso è un asteroide l'obiettivo).
Earth Return Orbiter sarà lanciato nel 2026 dalla Guyana francese. L'ESA dovrà selezionare ora quale società realizzerà la sonda (potrebbe essere anche europea). L'idea è quella di sfruttare le conoscenze acquisite con BepiColombo nel campo della propulsione elettrica e nella generazione di energia ed evolverle grazie agli studi successivi.
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMolta tecnologia che hai usato per scrivere questo commento è stata sviluppata proprio con le missioni spaziali dei precedenti decenni.
whoooosh
Purtroppo non hanno ancora inventato una tecnologia per far capire l'ironia. C'erano pure le virgolette.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".