LICIACube si è separato con successo da NASA DART, direzione Dimorphos
Il Cubesat italiano LICIACube, realizzato da Argotec per ASI, si è separato con successo da NASA DART nella nottata di oggi. Ora entrambe le sonde si stanno dirigendo verso l'obiettivo finale: l'asteroide Dimorphos.
di Mattia Speroni pubblicata il 12 Settembre 2022, alle 14:55 nel canale Scienza e tecnologiaNASA
La difesa planetaria è uno degli obiettivi di diverse agenzie spaziali tra le quali la NASA (ma anche l'ESA e la CNSA). Lo scopo è quello di cercare di prevenire impatti catastrofici di asteroidi contro la Terra che potrebbero determinare da danni ingenti fino al pericolo di estinzione. Anche se la mente richiama film hollywoodiani la realtà è ben diversa e la prima missione per lo studio di contromosse è NASA DART (Double Asteroid Redirection Test) che è accompagnata dal Cubesat italiano LICIACube.
In passato abbiamo scritto del lancio avvenuto a novembre dello scorso anno e finalmente, dopo alcuni mesi, siamo quasi giunti al momento culmine dell'impatto della sonda DART contro Dimorphos, il più piccolo asteroide del sistema binario (con Didymos che è invece quello con maggiore massa). Il piccolo satellite italiano sarà fondamentale in quanto permetterà di riprendere l'impatto da un punto di vista privilegiato e aiuterà gli scienziati a capire come ci si potrebbe comportare in futuro.
LICIACube si è separata da NASA DART
Nella notte di oggi, alla 1:14, è avvenuto uno dei passaggi fondamentali della missione: si tratta della separazione Cubesat italiano LICIACube dalla sonda (più grande) NASA DART. Le operazioni sono state seguite dalle 22:00 di ieri fino alla ricezione del segnale, grazie al Deep Space Network, che ha confermato la buona riuscita della separazione alle 2.04 di oggi.
La scelta di impiegare un satellite di piccole dimensioni permette di ridurre i costi complessivi, le difficoltà durante il lancio e le manovre correttive per la traiettoria e infine di utilizzare un vettore non particolarmente potente (un Falcon 9 di SpaceX, che è un lanciatore medio).
Il satellite italiano "ha iniziato ad attivare i sistemi di bordo e ad operare in modo autonomo e nominale, trasmettendo i primi segnali sul suo stato di funzionamento ricevuti dal team Argotec", come riportato dall'ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Come ha spiegato sempre l'agenzia ci saranno altre operazioni programmate per il prossimo futuro, prima dell'impatto di NASA DART contro Dimorphos. In particolare ci saranno delle calibrazioni e la sonda dovrà raggiungere la giusta posizione per osservare l'impatto.
L'impatto di NASA DART è previsto tra il 26 e il 27 settembre e permetterà di capire come una sonda di questo tipo possa influenzare la traiettoria di un asteroide. Lo scopo non è quindi di farlo "esplodere" come si vede spesso nei film, ma accelerarlo tanto da essere rilevabile (si tratta comunque di una differenza infinitesimale). Si è scelto inoltre il più piccolo del sistema binario considerando che Didymos ha un diametro di 780 metri mentre Dimorphos ne ha uno di 63 metri.
Il Cubesat LICIACube è stato realizzato da Argotec e aveva una massa al lancio di 14 kg con dimensioni di 10 x 20 x 30 cm (pari a 6U). Tra gli strumenti di bordo troviamo LEIA (LICIACube Explorer Imaging for Asteroid), ossia una fotocamera pancromatica a campo stretto ma ad alta risoluzione. Il secondo strumento sarà LUKE (LICIACube Unit Key Explorer) che invece è una fotocamera a colori a campo largo che consentirà un'analisi dell'ambiente che circonda l'asteroide. Sarà infatti possibile vedere la formazione della nuvola di detriti che saranno generati dall'impatto e avere così un'idea della struttura dell'asteroide stesso.
Qualche giorno fa, prima della separazione di LICIACube da NASA DART, era stata rilasciata una nuova immagine ripresa con la fotocamera ad alta risoluzione DRACO (Didymos Reconnaissance and Asteroid Camera for Optical navigation) dell'asteroide Didymos alla fine di luglio 2022. In quel momento la sonda si trovava a circa 32 milioni di km dall'obiettivo.
Prima dell'impatto saranno eseguite alcune manovre per migliorare la precisione dell'impatto con la manovra finale che avverrà il 25 settembre. A quel punto la precisione della traiettoria sarà entro 2 km e il sistema potrà eseguire le ultime manovre in autonomia. Un momento storico perché, anche se questa missione è "solamente" di prova in futuro ci saranno missioni che potrebbero salvare l'umanità.
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