Le novità sul più potente lampo gamma rilevato nella storia, GRB 221009A

Per quanto le nostre conoscenze sull'Universo si stiano accrescendo con il passare degli anni (grazie a nuovi strumenti scientifici e a nuove teorie) ci sono ancora moltissimi segreti che sono nascosti là fuori e che attendono di essere svelati. Un aiuto sicuramente può arrivare da strumenti come il telescopio spaziale James Webb, ma non è l'unico. In uno studio pubblicato negli scorsi giorni si è preso in esame un lampo gamma (o Gamma Ray Burst, GRB), tra i fenomeni più potenti dell'Universo.

Pur essendo enormemente potenti sono anche abbastanza sfuggenti ma la loro rilevazione è fondamentale per cercare di migliorare la comprensione di ciò che ci circonda. Inoltre se l'evento, conosciuto come GRB 221009A (rilevato a ottobre dello scorso anno), è anche il più potente mai osservato, sicuramente la curiosità degli scienziati cresce. Questo è quello

Il lampo gamma più potente mai rilevato e le nuove informazioni

Come abbiamo scritto sopra questo Gamma Ray Burst è stato il più potente mai rilevato e per questo è stato soprannominato brightest of all time o BOAT (pur essendo avvenuto a circa 2,4 miliardi di anni luce dalla Terra ma forse "puntato" proprio in direzione del nostro Pianeta). Per capire la potenza di questo evento basti pensare che è stato 70 volte più luminoso ed energetico del precedente "record". Questi fenomeni si originano quando il nucleo di una stella particolarmente massiccia (più del Sole) collassa per formare un buco nero.

L'energia rilasciata è tale che in pochi minuti ne rilasciano quanto il Sole in tutta la sua vita (o quasi), e si parla di circa 10 miliardi di anni. Molti sono i segreti che circondano l'origine e l'evoluzione di un lampo gamma e un aiuto è arrivato dall'osservatorio NuSTAR (Nuclear Spectroscopic Telescope Array) che poi ha portato alla stesura dello studio A structured jet explains the extreme GRB 221009A.

L'idea è che questo lampo gamma sia stato generato con una forma inusuale rispetto alle precedenti a causa della struttura della stella stessa. Le proprietà fisiche della sorgente avrebbero quindi influenzato direttamente la struttura del GRB. Si tratta però attualmente di un ipotesi e quindi bisognerà attendere nuove conferme (o che sia confutato).

A causa dell'origine del fenomeno non è più possibile studiare la sorgente che lo ha generato e questo ovviamente pone dei limiti che potrebbero essere risolti con nuove osservazioni di altre eventi simili con altri strumenti.

GRB 221009A è stato così intenso e ha emesso così tanta energia su più lunghezze d'onda che è stato rilevato non solo da NuStar ma anche da Hubble, da Webb, da Voyager 1 e da Wind oltre che dal Solar Orbiter di ESA. Il getto collegato al lampo gamma di questo evento aveva una parte centrale stretta mentre i bordi erano più larghi e diffusi oltre che inclinati. Anche l'energia era distribuita non in maniera omogenea, come invece è avvenuto in altri casi.

Una delle ipotesi è che per alimentare un getto di questo tipo (che poi porta a un lampo gamma come GRB 221009A) sia necessaria l'energia di un processo magnetoidrodinamico di un buco nero stellare di circa 5 milioni di masse solari in rapida rotazione e non è ancora chiaro se all'evento sia seguita l'esplosione di una supernova. In futuro nuovi studi si concentreranno su quelli che sono i campi magnetici collegati agli oggetti celesti coinvolti così come avviene la generazione e la diffusione del getto. Questo dovrebbe permettere la comprensione di fenomeni come GRB 221009A.