La supernova Cassiopeia A è stata ripresa dal telescopio spaziale James Webb

Lo strumento MIRI del telescopio spaziale James Webb è stato impiegato per osservare i resti della supernova Cassiopeia A che si trova a oltre 10 mila anni luce dalla Terra. I dettagli catturati sono sorprendenti e aiuteranno gli scienziati.
di Mattia Speroni pubblicata il 07 Aprile 2023, alle 22:00 nel canale Scienza e tecnologiaNASAESA
Poche ore fa avevamo scritto dell'immagine di Urano catturata dal telescopio spaziale James Webb. Come avevamo scritto questo strumento può essere utilizzato sia per osservare oggetti relativamente vicini alla Terra, ma non solo. Con le sue potenzialità il JWST può arrivare ben più distante con un dettaglio superiore a molti altri telescopi (pur essendo "limitato" al solo infrarosso). In queste ore è stata rilasciata una nuova immagine della supernova Cassiopeia A che si trova a migliaia di anni luce dal nostro Pianeta.
Grazie al telescopio spaziale è stato possibile osservare dettagli come mai prima d'ora. Questo, oltre ad avere valenza divulgativa (vista anche la bellezza dell'immagine) ha anche importanza in termini scientifici permettendo agli studiosi di avere una migliore comprensione di questi fenomeni che avvengono nel nostro Universo. Ecco quello che c'è da sapere.
Il telescopio spaziale James Webb e la supernova Cassiopeia A
Come scritto sopra, la supernova Cassiopeia A si trova abbastanza distante dalla Terra, a circa 11090 anni luce nella costellazione di Cassiopea. Quello che si può vedere nell'immagine è ciò che resta dell'esplosione di una supernova che era visibile circa 340 anni fa. Questa in particolare è la supernova più recente conosciuta esplosa nella nostra galassia permettendo agli scienziati di avere dettagli su cosa accade dopo la morte di una stella.
Click sull'immagine per ingrandire
Per realizzare questa immagine è stato impiegato lo strumento MIRI (medio infrarosso) del telescopio spaziale James Webb con una lunga lista di filtri come F560W, F770W, F1000W, F1130W, F1280W, F1800W, F2100W, F2550W ai quali sono stati assegnati colori per renderla comprensibile anche nostri occhi. In particolare troviamo rispettivamente blue, azzurro, ciano, verde, giallo, arancione e rosso.
A sinistra la vista del JWST a destra quella di HST
In alto a sinistra si può notare una zona di colore rosso-arancione e corrisponde a dove si trova polvere calda che impatta contro il gas e altra polvere che si trova nelle vicinanze. In rosa brillante invece sono presenti conformazioni particolari che risultano essere i resti della stella stessa dopo l'esplosione. Lì troviamo elementi come ossigeno, argon e neon oltre a polvere. Per capire quanto sia grande l'oggetto osservato bisogna pensare che l'immagine riprende una zona ampia 24 anni luce.
Grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale James Webb per la supernova Cassiopeia A gli scienziati sperano di capire quanta incidenza abbiano le supernove sulla generazione di polvere all'interno dell'Universo (anche Universo primordiale) considerando che proprio questa polvere è alla base della creazione di sistemi planetari e non solo.
4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon so se ho fatto bene i calcoli ma..
..considerando che la supernova si è formata 340 anni fa e che adesso copre una zona ampia 24 anni luce, mi risulta una velocità di espansione di circa 10600 km/s!! Può essere?Meglio non trovarsi nei paraggi
https://youtu.be/jUWy10cBE6U?t=1685
https://youtu.be/jUWy10cBE6U?t=1685
Non è "che può", lo ha già fatto. La fase di espansione, precedente di poche frazioni infinitesimali di secondo (anche se partare di "tempo trascorso" in quei momenti non ha praticamente senso), il vero big bang è detta "inflazione", e ha espanso le dimensioni dello spaziotempo da una dimensione equivalente ad un punto (anche qui il concetto di "dimensione" è assolutamente fittizio), a quella di circa la metà dell'Universo attuale. Questo non viola assolutamente la relatività di Einstain e il limite di C, in quanto lo spaziotempo non è assoggettato a quel limite, non essendo parte della materia/energia che esso contiene. La prova di tale velocità è evidente a vista, e cioè è l'unica spiegazione possibile della quasi perfetta uniformità di distribuzione della materia/energia nell'Universo. Infatti solo una fase inflattiva estremamente veloce (estremamente è leggermente riduttivo), può aver distribuito la materia/energia come attualmente la osserviamo, e inoltre è stata proprio quella espansione a generare, da un vuoto quantico di dimensioni praticamente nulle, l'energia potenziale che si è istantaneamente trasformata prima in calore e poi in particelle. Considerate che una cosa gigantesca come la galassia di Andromeda sta corvergendo verso la Via Lattea a circa 400000km/h.
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".